La scure dei tagli con cui questo governo ha colpito in modo “mortale” il mondo della sicurezza, della difesa e del soccorso pubblico sin dalla prima manovra economica attraverso il famigerato decreto Brunetta del giugno 2008, accompagnando peraltro questi pesanti tagli con una campagna denigratoria capeggiata sempre dallo stesso Ministro che ha offeso ripetutamente la dignità delle migliaia di donne e uomini di questi Comparti, con questo ultimo colpo il Governo causerà di fatto il “trapasso” del sistema di questi Comparti e quindi della difesa e della garanzia della sicurezza dei cittadini e dell’intero Paese.
Proprio per questo e contro l’assoluta insensibilità del Governo, le rappresentanze del personale, pur con alto senso di responsabilità ma non volendo assumersi la corresponsabilità di non garantire più la difesa della democrazia e della sicurezza di questo Paese, preannunciano una manifestazione nazionale.
Ad affermarlo sono il SIULP, SAP, UGL-Polizia di Stato, CONSAP, SAPPE, UIL Penitenziaria, FNS CISL Penitenziaria, UGL Penitenziaria, SAPAF, UGL Forestale Fe.Si.Fo, FNS CISL Forestale, FNS CISL UIL Forestale, VV.FF, CONAPO, UGL VV.FF. dopo una riunione che si è tenuta nella giornata di ieri e nel corso della quale, avendo preso atto che le Forze di Polizia, il soccorso pubblico e la stessa Difesa non hanno più nemmeno i fondi per comprare la benzina e quindi coprire i servizi essenziali, che mancano i fondi per le traduzioni dei detenuti per farli presenziare ai processi, così come quelli per provvedere al loro vitto, o quelli per far intervenire i vigili del fuoco in caso di incendio che dicono basta a questa scellerata politica che sta portando alla totale paralisi il sistema sicurezza, difesa e soccorso pubblico di questo Paese.
Di contro, confermando ormai quella che è una costante nell’azione di questa compagine governativa, l’assoluta inattendibilità che il governo ha dimostrato nel mantenere gli impegni assunti sui tavoli negoziali e istituzionali.
Infatti concludono i sindacati e le rappresentanze mentre non ha intaccato assolutamente gli sprechi, i privilegi e le duplicazioni che continuano a prosperare a danno anche di chi non riesce a garantirsi nemmeno i diritti fondamentali per la sopravvivenza, il governo non ha avuto nemmeno la forza e la volontà di dare seguito ad un DPCM che, grazie alle risorse degli operatori e quindi senza nessun aggravio alle finanze dello Stato, servono e sono indispensabili per eliminare la paralisi della funzione di polizia introdotta con il cosiddetto “tetto salariale”.
Altro che fannulloni, siamo ormai al paradosso: i poliziotti e i vigili del fuoco si autotassano per poter lavorare di più e garantire maggiore sicurezza.
Il governo non glielo consente.
Non vorremmo concludono i sindacalisti che come in un gioco di prestigio della peggior specie, le risorse che gli operatori della sicurezza, della difesa e del soccorso pubblico hanno reperito autotassandosi, vengano distratte verso altri usi. Ecco perché non ci resta che attuare una manifestazione nazionale replicando quella dei 40 mila operatori in divisa avvenuta nell’ottobre 2008, per richiamare l’attenzione dei cittadini e delle Istituzioni garanti della democrazia del nostro Paese, affinchè si arresti l’attuale situazione e si vada in controtendenza rispetto a questa condizione di resa dello Stato.
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