Qualcuno “arresti” Brunetta – Dichiarazioni del seg. Generale Siulp Felice Romano

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QUALCUNO “ARRESTI” BRUNETTA

Dichiarazione del Segretario Generale Felice Romano

Qualcuno “arresti” il ministro Brunetta, prima che sia troppo tardi.

Non passa giorno senza che questi non dica la sua sui mille mali del pubblico impiego ivi comprese le Forze di Polizia, e non sempre la sua appare condivisibile.

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Quella di oggi fa tremare le vene nei polsi: a klauscondicio l’incontenibile ministro rivela la ricetta del giorno sul Pubblico Impiego: dipendenti pubblici che devono andare al lavoro in giacca e cravatta, scioglimento dell’antimafia, e soprattutto rimozione (forse fisica) dei “poliziotti panzoni che non fanno altro che i passa carte perché in strada se li mangiano”.

La misura ora è davvero colma: attendiamo scuse ufficiali dal fantasioso Ministro della Funzione Pubblica.

E attendiamo soprattutto che qualcuno “arresti” le uscite fuori luogo e fuori gusto di Renato Brunetta.

Le donne e gli uomini della Polizia di Stato hanno tanti e troppi problemi da affrontare: non possono farsi carico delle stravaganze di uomini che dovrebbero rappresentare lo Stato ai massimi livelli e passano il loro tempo insultando a più non posso chi per 1.300 euro al mese rischia la pelle, e spesso ce la lascia, sulle strade.

Riguardo allo scioglimento dell’antimafia, l’idea di cancellare la parola “mafia” dall’uso comune non è purtroppo nuova.

Ci ha già pensato qualcuno, circa ottant’anni fa, e si chiamava Benito Mussolini.

Possiamo perdonare la stravaganza, entro certi limiti, ma non la “scopiazzatura”.

Brunetta tra l’altro non è manco all’altezza.

 

 

Ecco lo stralcio dell’intervista rilasciata dal ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, al massmediologo Klaus Davi nella trasmissione «KlausCondicio» in onda sul sito internet YouTube (www.youtube.com/klauscondicio).

Troppi poliziotti dietro la scrivania, se 2/3 andassero fuori sarebbe d’accordo?

«Dipende dalla faccia. Spesso quelli che sono dietro a una scrivania non sono più adatti ad andare fuori. Quindi occorre cambiare la cultura dei sistemi di sicurezza».

 

Cioè?

«Cioè meno burocrazia e più contatto con il cittadino, più on the road, sulla strada».

 

Quindi è d’accordo?

«Certamente, adesso come adesso non è così facile dire dalla scrivania alla strada. Non mi prenda il panzone, il passacarte e me lo mandi per strada perché lì se lo mangiano. Bisogna cambiare il concetto stesso di sicurezza e la sicurezza deve essere fatta da chi sa fare sicurezza, quindi, se si prende questa decisione sempre in democrazia perché mai dovremmo, non è più così non sarà più così, rinnovare il passaporto in questura. Non ci siamo mai chiesti la follia di questa cosa? Per cui un poliziotto deve fare da burocrate, il passacarte per darci fare il passaporto? Il burocrate faccia il burocrate, i poliziotti con la pistola e il manganello in giro per le strade, nelle gazzelle, nelle automobili, in elicottero… questa deve essere la sicurezza. La sicurezza non deve essere burocrazia e purtroppo invece gran parte, parte se non gran parte, del nostro capitale umano impiegato nei sistemi di sicurezza è impiegato a produrre carte, produrre burocrazia»

 

Di seguito le notizie ANSA

 

BRUNETTA; NO IN STRADA AGENTI BUROCRATI-PANZONI

ROMA, 28 MAG – “Come non posso concordare sul fatto che bisogna mandare i poliziotti per le strade a garantire la sicurezza? Meno burocrazia e più polizia on the road a contatto diretto con il cittadino, credo che su questo punto non ci sia nessuno che dissenta”. Lo afferma il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, intervistato a Klauscondicio. “Certamente – prosegue – non è così facile dire dalla scrivania alla strada, non si può mandare in strada il poliziotto ‘panzone’ che non ha fatto altro che il passacarte, perché lì se li mangiano. Bisogna cambiare il concetto stesso di sicurezza, deve essere fatta da chi la sa fare”. “Perché – continua – il passaporto bisogna farlo in Questura? Il burocrate faccia il burocrate, i poliziotti con la pistola ed il manganello vadano in giro per le strade, nelle gazzelle, nelle automobili e in elicottero. Questa deve essere la sicurezza. La sicurezza non deve essere burocrazia e invece, purtroppo, gran parte del nostro capitale umano, impiegato nei sistemi di sicurezza, è utilizzato per produrre carte e quindi burocrazia”.

 

SIULP; MISURA COLMA, QUALCUNO ARRESTI BRUNETTA

ROMA, 28 MAG – La misura “é colma: qualcuno arresti il ministro Brunetta prima che sia troppo tardi”. Così il segretario del Siulp Felice Romano risponde alle parole del ministro della Funzione Pubblica sui “poliziotti-panzoni”. “Non passa giorno senza che il ministro dica la sua sui mille mali del pubblico impiego – afferma il Siulp – ma a questo punto la misura è davvero colma e, dunque, attendiamo scuse ufficiali dal fantasioso ministro della Funzione Pubblica”. Ma allo stesso tempo, prosegue, “attendiamo soprattutto che qualcuno ‘arresti’ le uscite fuori luogo e fuori gusto di Renato Brunetta: le donne e gli uomini della Polizia di Stato hanno tanti e troppi problemi da affrontare, non possono farsi carico delle stravaganze di uomini che dovrebbero rappresentare lo Stato ai massimi livelli e passano il loro tempo insultando a più non posso chi per 1.300 euro al mese rischia la pelle, e spesso ce la lascia, sulle strade”. Quanto allo scioglimento dell’Antimafia, conclude Romano, “l’idea di cancellare la parola ‘mafia’ dall’uso comune non è purtroppo nuova, ci ha già pensato qualcuno, circa ottant’anni fa, e si chiamava Benito Mussolini. Possiamo perdonare la stravaganza, entro certi limiti, ma non la ‘scopiazzatura’. Anche perché Brunetta, tra l’altro, non è manco all’altezza”.

 

BURTONE (PD), BRUNETTA CHIEDA SCUSA A POLIZIA

ROMA, 28 MAG – Giovanni Burtone, del Pd, chiede al ministro Renato Brunetta di chiedere scusa alla polizia per le sue parole sul “poliziotto panzone”. “Come può permettersi – domanda Burtone – un ministro della Repubblica di chiamare panzoni uomini e donne agenti di polizia che sono al servizio del paese solo perché, secondo lui, starebbero dietro ad una scrivania a passare carte? Credo che dovrebbe vergognarsi del linguaggio irrispettoso che utilizza”. Burtone si dice poi “curioso di sapere cosa ne pensano i suoi colleghi La Russa e Maroni, nonché molti di quegli esponenti del Pdl, come il senatore Gasparri, che non perdono occasione di manifestarsi come unici difensori politici delle forze dell’ordine. Ecco, chiediamo loro se condividono le parole di Brunetta, se non è così allora pretendano anche loro – conclude Burtone – le scuse alla polizia”.

 

SICUREZZA: MINNITI, POLIZIOTTI DEVONO SOPPORTARE BRUNETTA

ROMA, 28 MAG – “I poliziotti dopo aver sopportato i tagli che il governo ha operato nei confronti delle forze di Polizia adesso devono sopportare anche il ministro Brunetta”. Lo ha dichiarato Marco Minniti, responsabile Sicurezza del Partito Democratico. “Invece di ringraziarli per lo straordinario lavoro che svolgono in condizioni difficilissime – dice ancora Minniti -vengono sbeffeggiati da un ministro. Che paese stiamo diventando?”.

 

BRUNETTA; NUCARA (PRI), SIAMO CON LA POLIZIA

ROMA, 28 MAG – “Vogliamo esprimere piena solidarietà alle forze dell’ordine che rischiano la vita per la nostra sicurezza e quella dello Stato. Lo fanno anche dietro una scrivania, con il lavoro di intelligence che è altrettanto indispensabile”. Lo dichiara il segretario del Pri Francesco Nucara che aggiunge: “Dispiace che il ministro Brunetta, che certo non mette a repentaglio la sua vita grazie anche al servizio di scorta, gestita da un ufficio, si abbandoni a toni tanto scomposti quanto gratuiti”. (ANSA).

 

BRUNETTA; PICIERNO (PD), BASTA BATTUTE OFFENSIVE

ROMA, 28 MAG – “Dopo i fannulloni e i guerriglieri, ecco l’ultima inaccettabile provocazione di Brunetta. Mi riferisco ai quei poliziotti definiti dall’ineffabile ministro della P.A. dei “panzoni” che non possono essere mandati in strada perché capaci solo di fare i passacarte”: lo afferma Pina Picierno, responsabile Legalità del Partito Democratico. “Brunetta – prosegue – deve smetterla con questi suoi atteggiamenti. Su questioni delicate come la sicurezza cerchi di mettere un freno alle sua invincibile tendenza demagogica a semplificare. Oltre che intollerabili, le sue battute sono pericolose perché rischiano di screditare il lavoro di tante persone che, nonostante le scarsissime risorse messe a disposizione, compiono tutti i giorni il proprio dovere”. “Brunetta sa bene infatti che, grazie ai tagli del governo Berlusconi, il problema con cui i poliziotti si trovano a dover combattere è la mancanza di risorse, sottratte alle necessità elementari per compiere operazioni mediatiche come le ronde e l’esercito davanti ai monumenti. L’unico motivo per cui troppi poliziotti rimangono in ufficio è perché non hanno abbastanza benzina per le volanti o soldi per ripararle”. “Infine – conclude – chiediamo a Brunetta, almeno quando parla di questioni importanti e delicate come la lotta alla criminalità organizzata, di far pace con il proprio cervello e di farci capire: la mafia non si combatte con i paradossi, le battute e le frasi ambigue”.

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