Iniziative antiaggressione a bordo treno

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    In merito alla convocazione che ha inviato l’Amministrazione alle OO.SS., riportiamo il testo della lettera indirizzata al Direttore dell’Ufficio Relazioni Sindacali, con la quale comunichiamo la nostra intenzione di non partecipare all’incontro.

    Le scriventi OO.SS., preso atto della convocazione odierna dell’Amministrazione, inerente le ”iniziative antiaggressione a bordo treno”, con il presente documento comunicano che non parteciperanno all’incontro poiché, ancora una volta si tenta, sull’onda dell’emotività, relativamente agli accadimenti di cronaca degli ultimi giorni, di scaricare sulla Polizia di Stato, problematiche di ordine sociale.

    Sono anni che le scriventi organizzazioni sindacali rivendicano un maggiore riconoscimento della dignità professionale del personale Polfer, lamentano i ritardi nel pagamento dell’indennità’ Polfer, del mancato trattamento di missione a favore dei colleghi impegnati nelle scorte a bordo treno, così come previsto dal nostro CCNL; che denunciano le continue umiliazioni subite dal personale Polfer, come il ritiro della tessera di libera circolazione ferroviaria che, guarda caso, consentiva proprio di avere una maggiore presenza della Polizia di Stato a bordo dei treni che oggi vengono ritenuti pericolosi.

    A queste, si aggiunga che: la corresponsione di una indennità maggiorata nella esecuzione del servizio di scorta viaggiatori sui convogli ad alto rischio (prevista dallo strumento Convenzionale) è subordinata all’esecuzione di un “numero predeterminato” di servizi giornalieri che, ove non effettuati, determinano il non riconoscimento della stessa per la giornata (e, quindi, per tutti i servizi, pur operati) in questione, con l’erogazione, soltanto, d’una somma “base”. Con una certa frequenza, causa il moltiplicarsi di servizi di O.P. che, peraltro vengono effettuati in aree di pertinenza degl’impianti ferroviari detto obiettivo non viene (numericamente) conseguito, determinando, come detto, per il personale Polfer, il riconoscimento della sola indennità minima. E’ necessaria una concreta rivisitazione di tale principio;

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    la Norma che pone in capo al Gruppo F.S. gli oneri necessari allo svolgimento delle attività della Specialità, appare assai cogente nell’adozione di un (reale, effettivo e snello) piano di dotazione di strumenti ed apparecchiature informatiche (non desuete) tanto in materia di videosorveglianza (TVCC) quanto per l’attività in sé (reti e postazioni lavoro) che, allo stato, risultano estremamente carenti rispetto alle necessità degli Uffici (e, relative articolazioni) di tutti i Compartimenti Polfer sul territorio;

    pur non potendosi sottacere il fatto che il “costo” (complessivo) della Specialità per il Gruppo (F.S.) risulterebbe essere, attualizzato al documento di sintesi dell’anno 2013, pari allo 0,48%, si presentano pessime le condizioni in cui il Personale è costretto a vivere ed operare, infatti il patrimonio immobiliare (uffici, caserme ed alloggi) concesso in uso alla Specialità, molto spesso risulta bisognoso di interventi od adeguamenti (anche ordinati dalla Legge) che, del pari spesso, vengono attuati con estrema lentezza, anche allorquando detti lavori siano stati “licenziati” (individuati ed approvati) per l’esecuzione.

    Inoltre, abbiamo appreso che sarebbe di prossima costituzione un Osservatorio atto a monitorare i fenomeni delinquenziali a bordo dei treni sull’intera rete ferroviaria, nel quale sarebbero coinvolte le rappresentanze sindacali di tutti i lavoratori interessati al problema, tranne che quelle del personale della Polizia di Stato.

    Per quanto sopra, pertanto, SIULP, SIAP, SILP Cgil, UGL Polizia e UIL Polizia non interverranno all’incontro sino a quando le questioni poste con il presente documento, che si trascinano da anni e che non hanno trovato ancora nessuna soluzione, non verranno risolte.
    Roma, 18 giugno 2015

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