Aggiornamento professionale 2017, adozione dell’e-learning per superare le criticità formative attuali

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    Si è tenuto nei giorni scorsi l’incontro tra il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, rappresentato dal Direttore Centrale per gli Istituti di Istruzione, Prefetto Vincenzo Roca, dal Direttore dell’Ufficio per le Relazioni Sindacali, Vice Pref. Tommaso Ricciardi, dal Dirigente Superiore Maurizio Masciopinto e le scriventi OO.SS. della Polizia di Stato, relativamente alle procedure per l’individuazione degli argomenti da trattare nel 2017 nell’ambito dell’aggiornamento professionale per il personale della Polizia di Stato.

    L’Amministrazione, partendo dai monitoraggi fatti sullo stato dell’aggiornamento professionale, da cui emergono percentuali di partecipazione non aderenti alle previsione dell’A.N.Q., per una serie di criticità (mancanza di docenti, difficoltà di raggruppare un congruo numero di discenti e di garantire il loro spostamento dalle rispettive sedi di servizio, scarsa flessibilità del modello formativo tradizionale che si basa sulla contestuale presenza in aula di docenti e discendenti, situazione questa che può essere fortemente condizionata da fattori contingenti), ha prospettato per il nuovo anno una nuova modalità di erogazione dei contenuti didattici relativi alla materie di interesse generale e tematiche di settore, che si propone di superare le difficoltà attuali: l’e-learning.

    A tal fine ha realizzato una corposa “biblioteca virtuale” che raccoglie ampia parte dei “saperi” nelle materie di interesse professionale per gli appartenenti della Polizia di Stato.

    L’Amministrazione ha spiegato che la formazione e-learning permette l’erogazione di contenuti formativi uniformi e tempestivi, in quanto tale modalità didattica consente di diffondere rapidamente sull’intero territorio nazionale i moduli prodotti, da realizzare possibilmente a cura di docenti interni che costituiscono l’eccellenza nelle specifiche materie.

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    Ha precisato che l’introduzione in maniera  organica  e  sistematica  della  modalità formativa e-learning per l’aggiornamento professionale non esclude la possibilità  di  fare ricorso, in tutto o in parte, alla formazione  tradizionale,  qualora  le  condizioni  locali consentano  di garantire le finalità e i livelli di partecipazione  previsti  dall’A.N.Q.

    Ha argomentato che tra i vantaggi offerti dalla formazione e-learning va anche considerata l’esperienza di osservazione delle chat e dei forum di discussione tematica, attivati attraverso le piattaforme e arricchiti dagli stessi poliziotti che hanno manifestato grandi capacità di approfondimento in diversi settori. La condivisione orizzontale delle conoscenze rappresenta un efficiente motore dell’aggregazione verso questi nuovi modelli formativi, poiché trasferisce ad ogni singolo operatore la possibilità di essere protagonista nella formazione dei “saperi” all’interno dell’Amministrazione di appartenenza, valorizzando le proprie acquisizioni giuridiche ed esperienziali.

    Infatti, nella condivisione della conoscenza, il cosiddetto modello orizzontale, che è quello tipico delle società tecnologiche e delle moderne strutture organizzative, serve a far uscire la formazione dal modello broadcast, per farla entrare proprio in quello dell’active learner (apprendimento collaborativo). Il singolo contribuisce alla formazione del suo “puzzle” di conoscenze. L’autorevolezza dell’informazione, direttamente proporzionale al grado di esperienza di chi la detiene, viene somministrata sotto forma di scambio continuo di conoscenze.

    Ha spiegato che nelle progettualità finora realizzate con modalità e-learning, sono state previste una o più delle seguenti possibilità, che non sono alternative o equivalenti, ma rispondono a logiche organizzative, gestionali e formative di natura diversa:

    1. “a domicilio”, cioè nei locali e con le apparecchiature nella disponibilità dei discenti;
    2. mediante “postazioni   informatiche       individuali”  messe   a   disposizione dell’Amministrazione  anche sul posto  di lavoro;
    3. in “forma collettiva”, in locali attrezzati per la fruizione dei contenuti didattici attraverso la proiezione su monitor o schermi a più discenti.

    Per quanto riguarda l’aggiornamento professionale, tenuto conto delle principali criticità che in passato ne hanno influenzato negativamente lo svolgimento, va esclusa l’adozione della forma collettiva che richiede comunque misure organizzative di non sempre agevole  attuazione.

    Ha chiarito che la modalità da privilegiare, al fine di potere beneficiare dell’infrastruttura intranet è la formazione mediante “postazioni informatiche individuali” messe a disposizione dall’Amministrazione sul posto di lavoro o in locali attrezzati, se disponibili.

    Questa scelta consentirà anche di effettuare parte delle attività con un sistema di formazione misto, prevedendo, laddove possibile e utile sotto il profilo didattico, un periodo di approfondimento “in presenza “, per dissipare dubbi e per esaminare tematiche controverse che necessitano  di valutazioni  più ampie.

    Per quanto riguarda lo svolgimento delle attività formative “a domicilio” ha ritenuto di escludere questa possibilità almeno nella fase iniziale; facendo riserva di riesaminare la questione dopo la verifica della funzionalità dell’intero sistema di erogazione diffusa e sistematica dei contenuti didattici con la modalità  e-learning.

    Per quanto riguarda le esercitazioni di tiro e l’addestramento nelle tecniche operative è stato comunicato che i dati non sono soddisfacenti, ma che si stanno registrando positivi incrementi delle percentuali  di partecipazione  in quasi tutte le province.

    In questo caso, le carenze connesse agli aspetti organizzativi, all’indisponibilità di adeguate strutture logistiche e alla mancanza di istruttori non sono surrogabili con modalità alternative di svolgimento dell’addestramento al tiro e alle tecniche operative, che deve necessariamente essere erogato con modalità tradizionali, rimossi ovviamente i fattori di criticità.

    Le scrivente OO.SS. sindacali hanno salutato con favore il nuovo progetto formativo predisposto dalla Direzione Centrale per gli Istituti di Istruzione, innovativo e al passo con i tempi, che in modo concreto si prefigge di superare le ataviche criticità formative della Polizia di Stato.

    Certo è che tale soluzione didattica va monitorata per verificarne la corretta attuazione, arricchendola con momenti formativi frontali.

    Rispetto agli argomenti oggetto di formazione, le scriventi OO.SS. hanno sostenuto l’esigenza, tra le altre cose, di un incremento degli argomenti che afferiscono i diritti degli operatori di Polizia (tutela alla maternità e alla paternità, contratti di lavoro, benessere del personale, ecc.), l’aggiunta di argomenti relativi ai diversificati ambiti professionali, l’adozione di moduli specifici per il personale del ruolo tecnico e tecnico-scientifico, e del personale sanitario.

    Altresì, risultano completamente assenti argomenti come il fenomeno dei suicidi tra il personale della Polizia di Stato. Alla stregua di quanto già avviene per altre Forze Armate, è stato richiesto l’inserimento di 2 ore settimanali per il benessere del personale da destinare all’attività sportiva.

    Ritenendo infine la banca dati della “biblioteca virtuale” un formidabile supporto professionale, le scriventi OO.SS. hanno richiesto la sua fruizione, per ciascun operatore di Polizia, non solo nelle giornate destinate all’aggiornamento professionale ma in qualunque momento, anche attraverso il collegamento internet.

    A conclusione della seduta, in ragione delle osservazioni formulate dalle scriventi OO.SS., l’Amministrazione si è riservata di fornire ulteriori chiarimenti in un apposito incontro che verrà fissato quanto prima.

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