Riportiamo il testo della lettera inviata il 23 gennaio all’Ufficio Relazioni Sindacali dalla Segreteria Nazionale:
“Con la Vostra nota n. 555/V-RS/Area 3^ del 12 gennaio u.s. di pari oggetto viene rappresentato che le criticità da noi segnalate in tema di formazione all’uso del taser di istruttori ed operatori sarebbero venute meno attesa la disponibilità di ulteriori 61 istruttori di tiro che hanno completato il prescritto corso di abilitazione presso il CNSPT di Nettuno.
Spiace dover replicare che le problematiche in narrativa sono lungi dal potersi considerare come risolte. L’incremento degli istruttori di tiro, elemento di sicura importanza nell’ambito della formazione all’uso delle armi in generale non è, quantomeno allo stato attuale, destinato a risolvere il problema dell’addestramento all’uso del taser.
E questo perché, secondo quanto ci viene restituito da nostre Segreterie Provinciali, permangono le difficoltà – già segnalate nel nostro originario intervento – nell’approvvigionamento delle speciali cartucce che devono essere utilizzate nella fase formativa, che sono diverse da quelle per l’ordinario impiego operativo.
Non è quindi possibile, quantomeno in svariate realtà territoriali, abilitare gli operatori che non avevano potuto frequentare i cicli iniziali, e tantomeno formare gli Agenti di nuova nomina arrivati successivamente alle prime sessioni formative. Non si tratta quindi di una carenza di docenti, ma dell’indisponibilità dei materiali necessari ad addestrare i discenti.
La situazione è peraltro peggiorata negli uffici soggetti ad una consistente mobilità in uscita, che hanno visto trasferire numerosi operatori formati all’uso del taser, reintegrati con altri non specializzati. E per l’effetto accade con crescente frequenza che escano pattuglie i cui componenti, privi dell’abilitazione, non possono portare al seguito questo fondamentale presidio di tutela.
Nel rinnovare dunque la nostra segnalazione chiediamo di conoscere quali siano i termini entro i quali si immagina di poter superare i descritti impedimenti, auspicando un intervento delle competenti articolazioni dipartimentali che possa contribuire a rimuovere le disutilità che da tutto ciò discendono”.