Art. 349 C.P.P. – disposizioni delle A.G. in tema di identificazione delle persone

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Problematiche derivanti dalle modifiche all’art. 349 C.P.P. ed alle conseguenti- disposizioni delle A.G. in tema di identificazione delle persone nei cui confronti vengono svolte le indagini

Si riporta il testo della nota della Segreteria Nazionale del 25 luglio inviata all’Ufficio Relazioni Sindacali:

“Con nota dello scorso 9 giugno, che per ogni buon fine si allega, avevamo segnalato le rilevanti criticità derivanti dalle modifiche alla disciplina processuale penalistica relativa all’identificazione degli indagati, per effetto della quale la pressoché generalità delle Procure della Repubblica ha dato indicazioni di provvedere, in ogni caso, all’esecuzione dei rilievi dattiloscopici.

In altri termini, non essendo più considerata sufficiente la procedura SPAID, che peraltro, secondo quanto ci risulta, non è comunque più agibile a causa della vetustà del sistema, sono aumentati in modo esponenziale gli interventi del personale specializzato della Polizia Scientifica. Un sovraccarico che, nei Gabinetti Provinciali il cui organico non consente la copertura del turno in quinta, comporta con rilevante frequenza la chiamata di personale in reperibilità, anche due volte nel corso della stessa notte.
Per questo avevamo chiesto la urgente convocazione di un momento di incontro dedicato alle difficoltà crescenti incontrate nella quotidianità, segnalate tra l’altro anche dai preoccupati vertici periferici dell’Amministrazione alle prese con non comuni disagi nell’organizzazione dei servizi.
Ad oggi, inesitata la nostra istanza, le problematiche non si sono certo attenuate.

Gli operatori della Polizia Scientifica, nel lamentare gli affanni causati dalla compressione della loro vita privata e dai non meno disagevoli riverberi sul venir meno del recupero psico fisico, stanno cominciando a manifestare la loro disapprovazione all’eventuale conferma degli accordi locali in tema di reperibilità pattizia, sensibilizzando in questi termini le nostre segreterie provinciali. Noi riteniamo debbano essere scongiurate le ripercussioni che da ciò deriverebbero, e non crediamo si possa fare affidamento su assestamenti del sistema che possano rendere superflua l’adozione di indifferibili determinazioni. È dunque con rinnovata apprensione che siamo ad insistere sulla priorità di intavolare una seria discussione sul tema, nel corso della quale potranno, se del caso, essere prese in considerazione anche le ipotesi che avevamo introdotto nella nostra precedente richiesta, ferma restando, ovviamente, la titolarità in capo alle competenti articolazioni dipartimentali di formulare specifiche proposte atte a superare le disutilità in narrativa.

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Auspichiamo pertanto che codesto organo di mediazione possa svolgere una convincente azione tesa a favorire quanto qui siamo nuovamente a sollecitare”.

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