BOLOGNA: allarme rapine, SIULP bene risposta Poliziotti Volanti.

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Dichiarazione del Segretario Generale Felice Romano

L’arresto dei due cittadini tunisini operato all’alba di stamane dai poliziotti della Squadra Volante della questura di Bologna per una rapina perpetrata ai danni di due giovani bolognesi rappresenta l’efficienza e l’affidabilità di un ufficio oggetto di critiche, troppe volte generalizzate e ingenerose, che in realtà dimostra di essere punto di sicuro riferimento della città e dei suoi abitanti.

La professionalità e la tempestività con cui i colleghi della Volante sono intervenuti traendo in arresto due soggetti sospettati di essere autori di numerosissime rapine perpetrate ai danni di cittadini bolognesi, è la migliora risposta agli attacchi, troppo infarciti da eventi che appartengono al passato e non al presente della polizia bolognese, fatti alle “pantere bolognesi” che invece continuano ad operare con impegno e spirito di servizio.

Lo afferma Felice Romano, Segretario Generale del SIULP che, pur avendo ben presente il recente episodio che ha visto alcuni agenti coinvolti in fatti di rilevanza penale sui quali auspica che la magistratura bolognese, alla quale sottolinea piena fiducia per l’operato svolto, faccia al più presto piena luce sui contenuti e i contorni del fatto, sente il dovere di esprimere ringraziamenti e apprezzamento per l’operato dei poliziotti bolognesi e per la prova di impegno e professionalità che stanno dando.

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Non è facile, continua Romano, rimanere estranei e conservare la motivazione nel nostro lavoro quando si è oggetto di campagne mediatiche che più che riportare alla cronaca fatti e circostanze specifiche si agitano spettri e teoremi che in passato hanno infangato, per pochi soggetti coinvolti in drammatici e speriamo irripetibili episodi, strategie e teoremi di devianze e inaffidabilità.

Dal poliziotto, la totalità delle persone si aspetta che abbia la saggezza di Salomone, il coraggio di Davide, la forza di Sansone, la pazienza di Giobbe, l’autorità di Mosè, la fede di Daniele, la diplomazia di Lincon, la tolleranza di Giuseppe di Nazareth e anche una conoscenza delle leggi biologiche e sociali; e si aspetta che tutto questo sia esercitato in una frazione di secondo, poiché tale è il tempo entro il quale il poliziotto quasi sempre deve decidere come e se agire, e che soprattutto sia scontato.

Purtroppo, o fortunatamente, sottolinea Romano ricordando che anche i poliziotti sono esseri umani, non sempre questo accade per tutti i poliziotti. Pochi, ogni tanto, perdono le caratteristiche che i cittadini si aspettano dai tutori dell’ordine e ricadono nell’umanità ordinaria.

Sempre, o quasi sempre però sono gli stessi poliziotti che si accorgono di queste falle e vi mettono rimedio assicurando alla giustizia anche i loro stessi colleghi.

E questo, conclude Romano, credo sia la cosa più importante che deve rassicurare i cittadini e incoraggiare tutti gli altri poliziotti a continuare a fare il loro dovere sapendo che sono dalla parte giusta, al servizio del Paese e della collettività.

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