Comunicato – Periferie romane territori dei clan. Il ministro Piantedosi decreta più Poliziotti

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PERIFERIE ROMANE TERRITORI DEI CLAN, IL MINISTRO PIANTEDOSI DECRETA PIU’ POLIZIOTTI CONTRO LA MALAVITA. ROMANO (SIULP): “L’aumento di organico promesso dal Ministro dell’Interno è sicuramente positivo. Ma non basta. La storia insegna, dai vespri siciliani a operazione strade sicure, che la militarizzazione dei territori non ha mai portato a nessuna soluzione definitiva. Quello che serve è la volontà politica che consenta pene certe ed immediate contro chi delinque”.

 

Dopo l’agguato di Don Coluccia a Tor Bella Monaca e gli spari di Tor Cervara, senza dimenticare piazze delicate come La Rustica e San Basilio, il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi ha deciso una stretta contro i clan delle periferie romane, promettendo più agenti contro la malavita. La decisione trova il consenso del Segretario Generale del SIULP, Felice Romano, che però spiega in una nota come da sola non possa bastare a trovare una soluzione definitiva: “Concordiamo con le intenzioni del Ministro Piantedosi nel voler risolvere quanto prima la piaga delle periferie romane e di tutte le altre città italiane – sottolinea Romano – aree nelle quali proliferano malvivenza e criminalità, ma, come SIULP, siamo convinti che il problema non si possa risolvere con la sola militarizzazione delle nostre città. Ce lo ha insegnato l’esperienza, dai vespri siciliani ad oggi. Serve invece un altro fondamentale aspetto, quello cioè di un nuovo e preciso impianto normativo che tuteli la sicurezza dei cittadini e di coloro che questa sicurezza debbono garantirla e mi riferisco a tutti gli uomini e le donne della Polizia di Stato e di tutte le forze dell’ordine che quotidianamente operano in questo delicato settore”.

 

“Norme che prevedano precetti chiari – continua Romano – con pene certe ed immediate altrimenti la malavita, che ha già assunto la totale convinzione di impunità, continuerà indisturbata a destabilizzare le nostre città fino a minarne la coesione sociale. Una tale realtà porterà ad una disgregazione di valori e alla totale indifferenza del singolo cittadino di fronte a tali avvilenti scenari. Scenari che vedono oggi a Napoli un ragazzino di 16 anni uccidere un suo coetaneo e di parlarne quasi come se nulla fosse, senza dare alcuna spiegazione del perché fosse uscito di casa con l’arma addosso. Così come ad Anagni un gruppo di ragazzi arriva ad uccidere una capretta per gioco senza nemmeno porsi un minimo di coscienza e remora morale. Anzi, un fatto che per loro diventa un modo per acquisire condivisione nel popolo del web, come se quell’orrenda situazione fosse un trofeo da mostrare”.

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“Ecco perché, se non si porrà un freno a tutto questo – conclude Romano – aumentare il solo numero di poliziotti o di appartenenti alle forze dell’ordine senza una legislazione che punisca in modo certo ed immediato chi delinque, significherà solo fornire alla criminalità e finanche alla devianza giovanile, maggiori bersagli e non soluzioni per garantire la sicurezza di tutti i cittadini onesti e la coesione sociale che sono la base della nostra democrazia”.

 

Roma, 2 settembre 2023

 

COMUNICATO

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