Direttivo Nazionale – documento finale 20-21 marzo 2013

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Ultimo aggiornamento 19/06/2019

DIRETTIVO NAZIONALE

Rimini 20-21 marzo 2013

Il Direttivo Nazionale SIULP, riunito a Rimini il 20 e 21 marzo 2013, ha aperto con un minuto di silenzio dedicato alla memoria ed al commosso ricordo del Prefetto Antonio Manganelli, esprimendo ferma condanna e sdegno assoluto contro le vergognose scritte diffamatorie apparse in alcuni isolati contesti.

APPROVA

all’unanimità il bilancio consuntivo relativo all’anno 2012, e quello preventivo per l’anno 2013, ed esprime un significativo apprezzamento per il positivo risultato conseguito nonostante le rilevanti risorse destinate a sostegno dell’attività delle realtà territoriali;

APPROVA

all’unanimità la relazione e le conclusioni del Segretario Generale Nazionale, e manifesta aperta soddisfazione per il dato associativo, che registra una lusinghiera crescita del consenso sia in termini assoluti che percentuali.

DA MANDATO

alla Segreteria Nazionale di intraprendere ogni utile azione per contrastare la deriva autoreferenziale del Dipartimento della P.S., i cui responsabili, probabilmente approfittando del vuoto politico che affligge in questo periodo storico il nostro Paese, negli ultimi mesi,pongono quotidianamente in essere tentativi di agire in spregio alle prerogative delle rappresentanze sindacali, come dimostra la inquietante vicenda della incomprensibile urgenza con la quale è stata sollecitata la soppressione delle commissioni centrali e periferiche nelle quali siedono rappresentanti sindacali.

RITIENE

in proposito, necessario tenere alta la guardia per evitare che possa essere messo in discussione l’attuale modello civile della sicurezza pubblica basato sulla centralità dell’Autorità politica e tecnica di Pubblica Sicurezza per salvaguardare e valorizzare  i principi e gli istituti sanciti dalla legge 121/1981. In questo senso dovrà essere da mandato alla Segreteria per tenere alta la vigilanza e porre in essere ogni utile sforzo affinché, in questo momento storico, la successione al vertice del Dipartimento della Pubblica Sicurezza avvenga nel solco della continuità in modo da garantire serenità alle donne e agli uomini della Polizia di Stato che in questo momento rappresentano, a fronte di un vuoto istituzionale mai registrato nella toria della nostra Repubblica, un baluardo insormontabile e affidabile per la garanzia non solo dell’ordine pubblico, della sicurezza e della libertà di ogni individuo, ma anche della stessa democrazia del nostro Paese. In tal senso è per dare completa attuazione al progetto con forza voluto e portato avanti anche dal Prefetto Manganelli – e cioè quello di innovare il Dipartimento per renderlo servente alla funzione essenziale svolta dalle Autorità di P.S. provinciali e locali, sottolinea la necessità che il successore provenga, secondo ormai un consolidato principio tralatizio che anche le altre Forze di polizia hanno fatto proprio, dai ranghi della Polizia di Stato e tenendo conto dell’esperienza maturata nell’esercizio delle funzioni di Autorità di pubblica sicurezza locale e provinciale sul territorio.

Pur confermando, infatti, che il Dipartimento della P.S. è e deve restare “la casa comune” delle varie anime che compongono il Ministero dell’Interno, non vi è dubbio, per il Siulp, che la massima responsabilità di Direttore Generale della P.S. – Capo della Polizia che in questo momento serve ai poliziotti e al Paese possa essere individuato solo tra coloro i quali, dalla base, hanno maturato un’esperienza professionale in grado di comprendere la complessità e le necessità che accompagnano la funzione di polizia.

PRESO ATTO

della bozza di regolamento concorsuale per l’accesso alla qualifica di vice sovrintendente del ruolo dei sovrintendenti considera soddisfacenti le modifiche apportate rispetto al testo originario, con le quali sono state in buona sostanza recepite tutte le osservazioni formulate nel corso dell’ultimo anno dal SIULP, a conferma della meritevolezza dell’impegno profuso per risolvere in tempi rapidi l’annosa questione delle vacanze di organico nel ruolo e anche delle aspettative di progressione di carriera delle migliaia di colleghi interessati;

CONDIVIDE

la rivendicazione della Segreteria Nazionale in merito all’ampliamento del numero di posti da mettere a concorso per l’accesso alla qualifica di Vice Ispettore, fino alla completa copertura delle vacanze nel ruolo, secondo quanto previsto per la fase transitoria dalle disposizioni del DLgs 53 del 2001.

ESPRIME

forte preoccupazione e netta contrarietà all’ipotizzata prosecuzione del blocco contrattuale e della perpetuazione anche per l’anno 2014 del c.d. “tetto salariale”; da mandato pertanto alla Segreteria Nazionale di intraprendere ogni utile iniziativa, attese le gravi penalizzazioni già inflitte alla categoria per evitare che possa ulteriormente acuirsi lo stato di malessere imperante, non escludendo alcuna forma di protesta per sensibilizzare il nuovo esecutivo e lo stesso Parlamento sulla necessità di riconoscere finalmente alle donne ed agli uomini della Polizia di Stato e delle Forze di Polizia la specificità che li contraddistingue e che è stata già sancita con una norma specifica. I quotidiani sacrifici compiuti per garantire il mantenimento della pubblica sicurezza e, quindi, della pacifica convivenza e della tenuta degli standard di democrazia sono motivazioni sufficienti affinché alle donne e agli uomini del comparto sicurezza sia riconosciuta la loro specificità.

RESPINGE

ogni tentativo dell’Amministrazione di adottare provvedimenti di chiusura di singoli Uffici di Polizia a livello territoriale in mancanza di un complessivo progetto di riforma del modello di sicurezza del Paese, di riassetto organizzativo e, soprattutto, di una imprescindibile rivisitazione degli assetti ordinamentali, primo tra i quali quello del riordino delle carriere di tutto il personale in un momento di grave difficoltà economica non riconoscere la necessità di intervenire sugli aspetti normativi e sulla garanzia della fruibilità dei diritti così come di procedure certe e trasparenti a differenza di quanto offerto dall’attuale regolamento di servizio e di disciplina, sarebbe per il Dipartimento della P.S. e per lo stesso Governo politicamente miope ed estremamente destrutturante della tenuta del sistema sicurezza del Paese.

RISCONTRA

il sostanziale fallimento dei progetti con i quali si è cercato di realizzare strumenti di rappresentanza sindacale confederale alternativi, ed auspica che tale evidenza possa portare quanto prima ad un riavvicinamento al modello SIULP, risultato essere non solo vincente, ma anche l’unica ipotesi proponibile di espressione della cultura sindacale confederale unitariamente intesa all’interno delle Forze di Polizia. Un simile processo consentirebbe una razionalizzazione della rappresentanza ma anche una conseguente sua valorizzazione nell’interesse delle istituzioni e dei diritti dei poliziotti.

Roma, 21 marzo 2013

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