Direttivo Nazionale – documento finale 7-8 marzo 2016

36

Ultimo aggiornamento 19/06/2019

DIRETTIVO NAZIONALE

Palermo 7-8 marzo 2016

Il Direttivo Nazionale SIULP, riunitosi il 7 e l’8 marzo a Isola delle femmine – Palermo, richiama preliminarmente l’attenzione del Presidente del Consiglio, del Ministro Alfano e del Capo della Polizia sulla particolare situazione internazionale che vede l’Italia, e in particolare la Sicilia, maggiormente esposta sul fenomeno dell’immigrazione.

RINGRAZIA

gli uomini e le donne della Polizia di Stato e delle altre Forze dell’Ordine, nonché le Associazioni di volontariato umanitarie, in particolar modo siciliane, che hanno permesso di affrontare e gestire, a tutti i livelli, l’accoglienza agli immigrati con un’attività che ha riscosso ampi riconoscimenti, anche in ambito internazionale, per l’umanità, nell’accoglienza ma anche per la fermezza e la professionalità nel rispetto delle norme.

ESPRIME

forte preoccupazione, nel contesto della gestione dei flussi migratori verso l’Europa, provenienti dal bacino mediterraneo e dall’area balcanica, per la volontà esternata da paesi frontalieri come l’Austria, di ripristinare i confini con conseguente limitazione della circolazione delle persone nell’area Schengen,

AUSPICA

interventi urgenti e finalizzati alla salvaguardia della sovranità nazionale, messa in discussione da prassi operative attualmente applicate da altri Stati membri della Comunità Europea. Ciò allo scopo di evitare che l’intero fenomeno immigratorio ricada esclusivamente sull’Italia, trasformandosi, così inevitabilmente, da fenomeno sociale a fenomeno esclusivamente di Polizia, con implicazioni di gravame lavorativo sulle donne e gli uomini della Polizia di Stato, che oggi, non sono in numero sufficiente per assicurare i controlli in caso di ripristino dei confini.

APPROVA

la relazione introduttiva e le conclusioni del Segretario Generale che ha affrontato, in modo esaustivo e approfondito, gli argomenti previsti dall’ordine del giorno. In merito alla legge delega del Governo per il Riordino delle Carriere delle Forze di Polizia (facendo sintesi unitaria), concorda sulla necessità di proseguire con l’Amministrazione il confronto finalizzato al raggiungimento di un’intesa che consenta di poter individuare un’ipotesi di riordino che, anche nella fase transitoria, soddisfi le aspettative e le legittime aspirazioni dei Colleghi in servizio.

A TAL FINE RITIENE

ineludibile l’unificazione del percorso professionale, con salvaguardia della sede di servizio, tra gli Agenti, Assistenti e Sovrintendenti come sviluppo ordinario di carriera, mentre, a regime, il riordino deve disegnare un’architettura ordinamentale capace di valorizzare la meritocrazia, i titoli di studio e la voglia di accrescimento professionale e di carriera in modo da rendere la Polizia di Stato più snella ed efficiente, in funzione anche delle accresciute esigenze di sicurezza che i nuovi scenari globali ci propongono.

VERIFICA

e conferma la crescita analitica dei dati del proselitismo, ma anche del consenso del SIULP, a riprova che l’attuale modello organizzativo, e la contestuale linea politica, sono la risposta giusta alle diversificate esigenze espresse dalla categoria nel suo insieme.

ESPRIME

in tal senso, unanime condivisione e apprezzamento, sulla linea politica sostenuta dal Segretario Generale e sul lavoro svolto dalla Segreteria Nazionale grazie al prezioso e costante contributo del Direttivo nazionale e del Consiglio Generale;

ATTESI

i contributi emersi dal dibattito con gli interventi dei componenti l’Organismo statutario, l’ampia discussione e il costruttivo confronto sui punti all’ordine del giorno, in particolare quelli relativi all’analisi effettuata sul tema delle linee guida dell’ipotesi di lavoro per l’applicazione delle delega governativa sul riordino delle carriere presentata dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, in occasione dell’incontro tenuto con le OO.SS. il giorno 24 febbraio u.s., pur valutando favorevolmente la ripresa del confronto con l’Amministrazione, finalizzato alla definizione di un Riordino delle Carriere che, in questa particolare fase politico-istituzionale, si ritiene necessaria e non più procrastinabile, condivide e conferma la scelta della Segreteria Nazionale di rigettare l’ipotesi prospettata perché insufficiente a garantire la fase transitoria e in particolare la valorizzazione della professionalità acquisita sia per gli Agenti e Assistenti che per gli attuali Sovrintendenti.

APPREZZA

pur ritenendola ancora insufficiente, per come traspare nell’ipotesi respinta, l’intento di favorire una carriera aperta dalla base, anche per i riflessi che avrà sulle retribuzioni medie dei poliziotti nel corso del tempo, ribadendo che il riordino costituisce un’occasione irripetibile per dare valore e concretezza alle politiche rivendicate che, da sempre, hanno caratterizzato l’azione del SIULP sul tema della specificità, oggi non ancora compiutamente riconosciuta.

AUSPICA

per tali ragioni, una maggiore disponibilità dell’Amministrazione e del Governo al dialogo diretto e al confronto con i Sindacati di Polizia più responsabili, compresi quelli dei Comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico, nella convinzione che solo attraverso il confronto, non demagogico e strumentale – come avvenuto per lo sblocco del tetto salariale, la salvaguardia della specificità previdenziale rispetto alla legge Fornero e gli stanziamenti per l’attribuzione degli 80 euro netti nelle more della definizione del riordino – si possa contribuire a costruire le condizioni per migliorare e accrescere sia le retribuzioni che le carriere dei poliziotti, elementi essenziali per il miglioramento anche della sicurezza dei cittadini e del Paese.

INVITA

la Segreteria Nazionale, per proseguire il confronto con l’Amministrazione finché vengano recepite nello schema del riordino le rivendicazioni del SIULP rispetto all’eliminazione delle sperequazioni oggi esistenti, al riallineamento con le altre Forze di polizia pur nel rispetto del principio dell’equiordinazione, ai meccanismi di progressione utili a sbloccare lo stallo delle carriere dei ruoli e delle qualifiche del personale della Polizia di Stato, ed in particolare degli anni di permanenza nelle singole qualifiche in modo da consentire a tutti, in relazione al nuovo sistema previdenziale contributivo, di poter arrivare a percepire il prima possibile, per più tempo possibile, la retribuzione più alta possibile, per la qualifica apicale prevista nello sviluppo della propria carriera. Questa problematica, che da troppi anni fa soffrire tutta la categoria creando disagi e ritardi non più tollerabili, richiede che il processo di riordino vada attuato attraverso una sostanziale riduzione delle qualifiche nei diversi ruoli, in modo da favorire l’efficienza organizzativa degli uffici e del servizio, ma anche l’accantonamento di una pensione dignitosa per chi come i Poliziotti hanno scelto di servire il proprio Paese senza sottrarsi nemmeno al sacrificio estremo.

SOLLECITA

l’Amministrazione e il Governo a confermare le garanzie in merito alla copertura di spesa dell’intero progetto di riordino e di vigilare affinché le risorse siano ripartite in maniera equa tra Amministrazioni interessate, ponendo l’attenzione prioritaria sui ruoli di base che, oggi anche per effetto dell’età media di ingresso molto alta, sono quelli maggiormente in sofferenza.

RITIENE

in tal senso, necessario introdurre correttivi specifici finalizzati a migliorare le ipotesi di lavoro sinora presentate, sia sotto l’aspetto economico che professionale, suggerendo elementi utili a perequare situazioni oggettivamente penalizzanti che sono state individuate. In particolare, per quanto concerne l’introduzione del meccanismo finalizzato alla valorizzazione del ruolo Agenti Assistenti, pur ritenendo apprezzabile l’aumento di 4000 unità, a regime, nel futuro ruolo dei sovrintendenti che passerà dagli attuali 20.000 a 24.000, considera tale ampliamento elemento da verificare per accertare se lo stesso consentirà, almeno ad uno su due agenti o assistenti, di poter progredire in carriera con l’acquisizione della qualifica di sovrintendente. Parimenti, ritiene necessario dettagliare i criteri per la garanzia del mantenimento della sede per tutti coloro i quali usufruiranno, sia nella fase transitoria che a regime, delle procedure di selezione definite “modalità semplificate” nonché la salvaguardia delle funzioni dei Sovrintendenti.

RESPINGE

l’introduzione, nel futuro impianto ordinamentale, di nuove qualifiche come la figura del “Sostituto Sovrintendente, Sostituto Ispettore e Sostituto Commissario”, rivendicando al loro posto la denominazione della qualifica iniziale del ruolo immediatamente superiore per coloro i quali, avendo raggiunto la qualifica apicale del ruolo di appartenenza e maturando l’anzianità prevista per l’accesso al ruolo superiore, unitamente al giusto riconoscimento economico connesso alla valorizzazione professionale, poiché per mancanza di posti non può accedere al ruolo superiore, acquisisce la qualifica iniziale del ruolo superiore.

RICHIEDE

garanzie certe per il ruolo Sovrintendenti, rispetto alle previsioni di transito con procedure semplificate, così come richiesto dal SIULP, per l’accesso al ruolo ispettori anche in sovrannumero nella fase transitoria. In ultimo, per il ruolo degli ispettori, occorrerà rivedere i tempi di permanenza nelle varie qualifiche, secondo i principi enunciati in premessa, e i meccanismi di accesso al ruolo direttivo pur ritenendo positiva la eliminazione del concorso per il conseguimento della qualifica di Ispettore SUPS, così come l’ampliamento ad 8000 unità dei Sostituto Commissario che, dopo il riordino, diventerà una nuova qualifica.

RITIENE

non condivisibile, e quindi da rivedere, la dotazione organica e l’impostazione, presente nell’ipotesi di lavoro, inerente la riorganizzazione e la ripartizione delle posizioni direttive e dirigenziali distribuite all’interno di due ruoli “paralleli” ai quali, paradossalmente, sarebbero attribuite stesse funzioni ma trattamenti e progressioni completamente diversi. Per tali premesse ribadisce che è necessario un congruo aumento della dotazione organica del nuovo ruolo direttivo (ex ruolo speciale), specificando che in fase transitoria l’alimentazione dovrà avvenire prima dall’interno e poi con i concorsi che, a regime, saranno destinati al 50% all’interno e al 50% ai concorsi pubblici.

CONSIDERA

non condivisibile l’attuale proposta relativa alla dirigenzializzazione e contrattualizzazione della dirigenza, considerato che la proposta risulta inattuabile e non risponde alle criticità che oggi questo ruolo ha, anche in previsione di una ulteriore mortificazione degli attuali direttivi con anzianità sino a 13 anni.

VALUTA

positiva l’introduzione nell’ipotesi di lavoro dello specifico riferimento alla corrispondente valorizzazione del personale dei Ruoli Tecnici, Tecnico Scientifici e Sanitari sulla base dei meccanismi che sarebbero introdotti per i ruoli ordinari. In tale ottica ritiene necessario comprendere l’intendimento dell’Amministrazione circa l’adeguamento dei ruoli tecnici soprattutto in riferimento ai percorsi di carriera, come previsto per quelli ordinari, all’accesso semplificato alle qualifiche dei periti e dei direttori tecnici. A tal proposito occorrerà comprendere quali saranno le dotazioni organiche previste per le varie qualifiche e quelle dei vari uffici anche in funzione dei profili professionali e della garanzia della mobilità di questi colleghi.

DA MANDATO

alla Segreteria Nazionale di proseguire il confronto con l’Amministrazione per ricercare ogni possibilità finalizzata a definire un riordino che, secondo i principi e le garanzie indicate nel dibattito odierno, configuri soprattutto un nuovo assetto ordinamentale che valorizzando l’Autorità di P.S. civile, secondo i principi cardini della legge 121/81, disegni profili professionali, mansioni, sviluppi di carriera e di retribuzione adeguati, riaffermi anche la dignità professionale propria di ogni qualifica dell’intero assetto ma anche una architettura ordinamentale nel rispetto della mission istituzionale e della dignità professionale dei poliziotti.

APPROVATO ALL’UNANIMITA’

Palermo, 8 marzo 2016

Advertisement