Fornitura per il confezionamento di 212 abiti per i Dirigenti delle Digos e delle Squadre Mobili

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Si riporta il testo della nota inviata dalla Segreteria Nazionale il 22 marzo 2024 al Direttore Ufficio Relazioni Sindacali del Dipartimento della PS:

“I recenti, ripetuti richiami alla razionalizzazione della spesa, segnatamente quelli in materia di straordinario emergente e missioni, contenuti in specifiche recenti circolari, ci avevano indotti a pensare che si volesse imprimere una netta svolta alla macchina organizzativa del Dipartimento della P.S. onde contenere gli impegni economici all’interno dei notoriamente angusti capitoli di bilancio. Credevamo insomma di aver capito che era necessario stringere i cordoni della borsa per la carenza di risorse economiche.

Un’impressione che ci vediamo costretti a rivedere nel momento in cui abbiamo appreso che la Direzione Centrale di Ragioneria ha emesso un ordine di accreditamento pari a 127.200 euro per la fornitura di 212 abiti civili su misura, con importo stimato di 600 euro cadauno, destinati ai Dirigenti territoriali delle Digos e delle Squadre Mobili.

Sulle prime, data l’apparente inverosimiglianza di una tale inedita determinazione, avevamo pensato si trattasse di una delle non infrequenti trappole disseminate nel web da professionisti della disinformazione. Quando poi, però, abbiamo avuto la conferma della genuinità della disposizione, dopo aver superato l’iniziale sconcerto è maturato in noi un non contenibile sentimento di amarezza ed irritazione che trova sfogo nella presente. Ma non si esaurirà in essa, posto che rappresenta un difficilmente recuperabile momento di opacità che va, tra l’altro, ad introdurre tangibili disparità di trattamento non solo rispetto al personale dei ruoli esecutivi, ma anche tra gli stessi appartenenti ai ruoli dirigenziali. Che ne pensano in proposito, ad esempio, i Questori ed i loro Vicari? E quelli che vengono assegnati alle altre articolazioni amministrative, notoriamente poco ambite, che devono sopportare questo ulteriore smacco? Il tutto senza che nell’assumere la criticata decisione siano state coinvolte le istanze rappresentative degli interessi dei lavoratori.

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La constatazione che non si siano avvertite le implicazioni di una tale strabordante autoreferenzialità, a tacere della stravagante decisione adottata, è decisamente inquietante. Non solo perché si introduce un pericoloso precedente attraverso il quale l’attribuzione di benefit economicamente rilevanti avviene in assoluta assenza di trasparenza, potendo ciò integrare estremi suscettibili di verifica da parte di enti di vigilanza esterna all’Amministrazione.

Ma pure perché in questo modo si va ad incidere significativamente sul reddito soggettivo eludendo ogni procedura negoziale in evidente contrasto alla legge. E, sia consentito ribadirlo, in spregio al doveroso confronto con le organizzazioni sindacali.

Non possiamo poi esimerci dal manifestare il nostro sconcerto anche nel merito di questo insolente tentativo di prevaricare plurimi istituti normativi. Non è infatti chiaro che succederà nel momento in cui, data la cadenza della mobilità, tra un paio d’anni buona parte dei Dirigenti delle Digos e delle Squadre Mobili saranno avvicendati. Verranno forse stanziati nuovi fondi per riassortire le dotazioni anche per questi nuovi incaricati? Perché, se questa è l’intenzione, deve essere chiaro sin da ora che ciò minerebbe irreparabilmente le relazioni sindacali, già oggi da considerare come seriamente deteriorate in virtù della qui stigmatizzata vicenda.

Nel frattempo, casomai fosse sfuggito all’attenzione di chi di dovere, ci permettiamo di segnalare che a voler ragionare in termini di priorità, ci si aspetterebbe che l’apparato dipartimentale, se proprio ha a cura l’aspetto esteriore del proprio personale, producesse qualche sforzo per riuscire almeno a sostituire le uniformi danneggiate, evitando così che i malcapitati di turno, oltre ad aver patito infortuni e/o aggressioni ordite da innocenti professionisti del disordine, siano anche costretti alla mortificante affannosa rincorsa ai colleghi che accedono alla quiescenza per cannibalizzare le divise dismesse.

Quanto occorso rivela in definitiva come l’Amministrazione, o almeno una parte di essa, sia del tutto indifferente alle esigenze del personale, e sia proiettata a tentare di reintrodurre logiche gestionali tipiche di periodi storici in cui il padronato industriale trattava i dipendenti come dei sudditi.

A chi pensa di potersi arroccare sulla torre d’avorio, propinando gli scarti delle brioche ai lavoratori della Polizia di Stato che invocano trattamenti dignitosi, risponderemo a tono.

Per il momento, prima di valutare ulteriori iniziative, chiediamo di accedere agli atti ed acquisire copia della documentazione relativa alla procedura di assegnazione del confezionamento degli abiti in questione, che risulta essere stata imputata al capitolo 2681 p.g. 5 dell’esercizio 2023.

Restiamo a disposizione per concordare le modalità di trasmissione, per le quali indichiamo come recapito i consueti canali di posta elettronica”.

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