Nella giornata odierna si è svolto il previsto incontro a Palazzo Chigi tra il Governo e le parti sociali, con all’ordine del giorno le “Misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e la competitività economica”.
Per l’Esecutivo erano presenti, tra gli altri, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, i Ministri: dell’economia Tremonti, del lavoro Sacconi, dell’interno Maroni, della difesa La Russa, della giustizia Alfano, dell’ambiente Prestigiacomo, delle politiche agricole, alimentari e forestali Galan.
Dopo l’illustrazione della manovra finanziaria da parte del Ministro Tremonti, le predette sigle sindacali del Comparto Sicurezza hanno unitariamente affermato che:
Viene accolto l’appello del Capo dello Stato affinché si affronti l’ipotesi di manovra finanziaria con senso di responsabilità, quel senso di responsabilità che gli operatori delle Forze di Polizia non hanno fatto mai mancare.
E, tuttavia, le organizzazioni sindacali del Comparto Sicurezza sono contrarie a una manovra che prevede un taglio lineare del 10% delle missioni di spesa dei ministeri interessati alla sicurezza, che si aggiunge a quello del 20% della manovra del 2008, i cui effetti negativi sono ancora in atto, perché questo non consente una seria lotta agli sprechi ma determinerà una minore capacità operativa delle Amministrazioni del Comparto, e, quindi, un minore livello di sicurezza per i cittadini, nonostante il massimo impegno degli operatori. Mentre più efficace sarebbe un intervento di tipo selettivo, mirato a limitare gli sprechi e incentivare l’operatività.
Sul versante dei trattamenti economici del personale è evidente l’iniquità di una manovra che annulla la specificità degli operatori del Comparto sicurezza, e riconosce per il biennio economico 2008/2009 soltanto gli incrementi pari all’inflazione programmata, a conferma, evidentemente, di una concezione astratta del Governo che sta alla base della norma sulla specificità approvata negli ultimi mesi, che rischia, dunque, di essere solo una scatola vuota.
E iniqua e inaccettabile è la sottrazione di gran parte delle risorse accantonate per il riordino delle carriere, da anni promesso agli operatori del Comparto e mai attuato, un riordino delle professionalità al quale il Governo dovrebbe guardare con interesse perché costituisce riconoscimento della specificità delle funzioni, ma anche strumento di razionalizzazione dell’impiego del personale.
Per queste ragioni le predette OO.SS. hanno chiesto il riconoscimento della specificità, la salvaguardia delle risorse da destinare al riordino delle carriere e l’impegno del Governo a determinare le condizioni finanziarie per l’avvio della previdenza complementare.
Polizia di Stato SIULP-SAP-SIAP-SILP/CGIL-UGL- COISP
Polizia Penitenziaria SAPPE-CGIL FP-CISL FNS-UIL-OSAPP-CNPP-SINAPPE-UGL
Corpo Forestale SAPAF-CGIL FP-CISL FP-UIL-UGL-FESIFO
lanci di agenzia
MANOVRA: SINDACATI POLIZIA, INIQUA E INACCETTABILE ‘CON TAGLI CI SARA’ MENO SICUREZZA PER I CITTADINI’
(ANSA) – ROMA, 25 MAG – Una manovra finanziaria ”iniqua e inaccettabile” per le forze dell’ordine. E’ il commento di venti sindacati di polizia dopo l’incontro oggi a Palazzo Chigi per l’illustrazione del provvedimento.
Viene accolto, rilevano le organizzazioni in una nota congiunta, ”l’appello del capo dello Stato affinchè si affronti l’ipotesi di manovra finanziaria con senso di responsabilità, quel senso di responsabilità che gli operatori delle Forze di Polizia non hanno fatto mai mancare. E, tuttavia – sottolineano – le organizzazioni sindacali del Comparto Sicurezza sono contrarie a una manovra che prevede un taglio lineare del 10% delle missioni di spesa dei ministeri interessati alla sicurezza, che si aggiunge a quello del 20% della manovra del 2008, i cui effetti negativi sono ancora in atto, perché questo non consente una seria lotta agli sprechi ma determinerà una minore capacità operativa delle Amministrazioni del Comparto, e, quindi, un minore livello di sicurezza per i cittadini, nonostante il massimo impegno degli operatori”. Quanto ai trattamenti economici del personale, i sindacati lamentano ”l’iniquita’ di una manovra che annulla la specificita’ e riconosce per il biennio economico 2008/2009 soltanto gli incrementi pari all’inflazione programmata”.
E, proseguono, ”iniqua e inaccettabile è la sottrazione di gran parte delle risorse accantonate per il riordino delle carriere, da anni promesso agli operatori del Comparto e mai attuato”.
MANOVRA: SINDACATI POLIZIA, TAGLI RIDUCONO SICUREZZA CITTADINI
(AGI) – Roma, 25 mag. – Sì all’appello del capo dello Stato ad affrontare le misure in arrivo “con senso di responsabilità”, no ad una manovra che “prevede un taglio lineare del 10% delle missioni di spesa dei ministeri interessati alla sicurezza, che si aggiunge a quello del 20% della manovra del 2008, i cui effetti negativi sono ancora in atto”. Il “cartello” dei maggiori sindacati di polizia (Siulp, Sap, Siap, Silp/Cgil, Ugl, Coisp), polizia penitenziaria (Sappe-Cgil Fp-Cisl, Fns-Uil, Osapp-Cnpp-Sinappe-Ugl) e Corpo forestale (Sapaf-Cgil, Fp-Cisl e Fp-Uil-Ugl-Fesifo) riassumono cosi’ la loro posizione dopo l’incontro a palazzo Chigi tra governo e parti sociali. Tutto questo – fanno notare – “non consente una seria lotta agli sprechi ma determinerà una minore capacità operativa delle amministrazioni del comparto, e, quindi, un minore livello di sicurezza per i cittadini, nonostante il massimo impegno degli operatori. Mentre più efficace sarebbe un intervento di tipo selettivo, mirato a limitare gli sprechi e incentivare l’operativita’”. Sul versante dei trattamenti economici del personale “è evidente l’iniquita’ di una manovra che annulla la specificita’ degli operatori del comparto sicurezza, e riconosce per il biennio economico 2008/2009 soltanto gli incrementi pari all’inflazione programmata, a conferma, evidentemente, di una concezione astratta del governo che sta alla base della norma sulla specificita’ approvata negli ultimi mesi, che rischia, dunque, di essere solo una scatola vuota. E iniqua e inaccettabile e’ la sottrazione di gran parte delle risorse accantonate per il riordino delle carriere, da anni promesso agli operatori del comparto e mai attuato, un riordino delle professionalita’ al quale il governo dovrebbe guardare con interesse perche’ costituisce riconoscimento della specificita’ delle funzioni, ma anche strumento di razionalizzazione dell’impiego del personale”.