LAZIO: SIULP, ha ragione Assessore D’Amato, ripristino posti di Polizia in ospedali è priorità e obbligo per lo Stato per garantire sicurezza al personale sanitario ma anche agli utenti.

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    Ultimo aggiornamento 31/08/2019

    Condividiamo e sosteniamo la proposta avanzata dall’Assessore alla Sanità e all’integrazione sociosanitaria della Regione Lazio Alessio D’Amato finalizzata al ripristino dei posti di Polizia presso gli ospedali. Questo intervento, che deve riguardare l’intero territorio nazionale, è una priorità non solo a garanzia della sicurezza degli operatori sanitari e degli utenti che accedono alle strutture diuturnamente, ma anche per la non interruzione di un servizio di pubblica utilità primario e irrinunciabile per l’intera collettività.
    È quanto afferma Felice Romano, Segretario Generale del SIULP, il primo sindacato del Comparto sicurezza e Difesa, a seguito dell’intervista rilasciata dall’Assessore della Regione Lazio al TGCom in merito alle continue e crescenti aggressioni in danno dei medici e del personale sanitario che opera gli interventi di primo soccorso o dislocato presso i pronto soccorso degli ospedali.
    Le aggressioni agli appartenenti alle help profession’s, tra i quali si annoverano anche gli appartenenti alle Forze di polizia, sottolinea Romano, sono giunte ad un livello ormai insostenibile che richiede un intervento immediato e concreto. Quelle al personale medico e sanitario, come dimostra la cronaca giornaliera, hanno assunto una proporzione da allarme rosso al punto che rischia di compromettere il mantenimento del servizio di pubblica necessità a garanzia della salute dei cittadini.
    Ecco perché, continua il leader del sindacato, condividiamo la proposta dell’assessore D’Amato di intervenire immediatamente ripristinando i presidi di Polizia in modo da consentire al personale sanitario di sentirsi “in sicurezza” per poter continuare a svolgere la loro professione serenamente a tutela della salute dei cittadini.
    Abbiamo, sottolinea Romano, anche lo strumento idoneo per poter intervenire subito, se la politica decide di risolvere la questione, considerato che proprio in questi giorni, auspicando che quanto prima si risolva la crisi di Governo per ridare pienezza all’azione dell’esecutivo, stiamo discutendo dei correttivi alla legge che ha da poco varato la riforma ordinamentale del personale del Comparto Sicurezza e Difesa nella quale, auspichiamo solo per esigenze di bilancio, la norma ha fissato gli organici della Polizia di Stato a 106.000 unità rispetto le 111.000 dell’Arma dei Carabinieri, quale seconda Forza di polizia a competenza generale ma che non ha la titolarità dell’Autorità di Pubblica Sicurezza come invece ha la Polizia di Stato. Questo fatto ha creato, per la prima volta nella storia della repubblica, un grave deficit di organico pari a 5.000 poliziotti in meno con le inevitabili conseguenze come quelle della sicurezza dei presidi ospedalieri. Nei correttivi al riordino si potrebbe introdurre la previsione del riequilibrio delle piante organiche della Polizia, portando il numero complessivo a 111.000 unità. Si potrebbero altresì prevedere anche procedure straordinarie, per una fase transitoria, che permettano di accelerare le assunzioni in modo da colmare il gap creatosi e consentire il rispristino dei posti di Pubblica Sicurezza presso ogni ospedale in modo da garantire interventi immediati e concreti a tutela del personale sanitario.
    Contemporaneamente, conclude Romano, occorre estendere anche a queste figure professionali, ricomprese tra le help profession, le stesse pene e le stesse procedure previste dal Decreto sicurezza bis per i reati contro gli appartenenti alle Forze di polizia in modo da avere un sistema di prevenzione, ma anche di repressione idoneo ed efficace per garantire la sicurezza dei sanitari.

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