‘Ndrangheta: SIULP solidarietà alla Procura e agli investigatori di Reggio Calabria.Anche il SIULP contro i corvi e le delegittimazioni dei servitori dello Stato.

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Ultimo aggiornamento 08/07/2013

I rumors con i quali si fa riferimento ad una presunta iscrizione nel registro degli indagati del Procuratore Giuseppe Pignatone e di alcuni investigatori della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri, sono la conferma che la lotta alla criminalità organizzata calabrese, che sta facendo emergere l’ennesima conferma dei rapporti oscuri tra mafia e politica, posta in essere dalle Forze dell’Ordine sotto la direzione della Procura calabrese è incisiva e sta attestando duri colpi all’organizzazione malavitosa. Ma sono anche i campanelli d’allarme che devono suscitare l’immediata reazione di tutta la società civile e della parte sana della politica contro l’ennesima campagna denigratoria con la quale i registi occulti a difesa degli interessi criminali vogliono delegittimare l’attendibilità e l’onorabilità degli apparati dello Stato che stanno duramente colpendo gli interessi della ndrangheta e della massoneria.

Ecco perché, afferma Felice Romano Segretario Generale del SIULP, il più grande sindacato di polizia, nell’esprimere totale e incondizionata solidarietà al Procuratore Giuseppe Pignatone e agli uomini e alle donne della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri che sono impegnati in prima linea in questa battaglia per l’affermazione dello Stato su l’antistato, dichiara l’incondizionata e totale disponibilità del SIULP a dispiegare tutte le iniziative necessarie perché si fermi questa campagna diffamatoria finalizzata alla delegittimazione di questi servitori dello Stato proprio nel momento in cui, grazie all’attività di indagine posta in essere, la ndrangheta e il malaffare si sentono minacciati seriamente.

Il ricordo di una analoga campagna diffamatoria che registrammo nel ’92 presso la Procura di Palermo, continua Romano, deve essere di monito a tutte le Istituzioni, a tutte le Associazioni che si battono per la legalità, ed in particolare per la politica “sana” e distante da questo malaffare affinché, questa volta, il pregiudizio e la diffamazione siano immediatamente respinti al mittente restituendo serenità, considerato che per il SIULP non esiste nemmeno l’ombra del dubbio sulla correttezza e sulla integrità di questi servitori dello Stato, in modo da ridare quella giusta serenità di cui questi apparati e le persone che li compongono hanno bisogno per continuare la loro preziosa opera contro il crimine organizzato e il malaffare.

Il SIULP sarà in prima linea con tutti quelli che vorranno arrestare questo pregiudizio e questa delegittimazione.

Nel riconfermare la piena e totale fiducia al Procuratore Pignatone e agli uomini e alle donne degli uffici investigativi reggini, il SIULP vuole ricordare a tutti le parole di Giovanni Paolo II quando affermò, nel commentare le stragi di mafia del ’92 in Sicilia, che “chi tace e non aiuta la lotta contro questo cancro, ne diventa connivente.”

 

(Adnkronos) – ”Il ricordo di una analoga campagna diffamatoria che registrammo nel ’92 presso la Procura di Palermo – continua il segretario del Siulp – deve essere di monito a tutte le istituzioni, a tutte le associazioni che si battono per la legalita’ e in particolare per la politica sana e distante da questo malaffare, affinche’ il pregiudizio e la diffamazione siano immediatamente respinti al mittente”.

Per il Siulp, “non esiste nemmeno l’ombra del dubbio sulla correttezza e sulla integrita’ di questi servitori dello Stato”. Bisogna allora “ridare quella giusta serenita’ di cui questi apparati e le persone che li compongono hanno bisogno per continuare la loro preziosa opera contro il crimine organizzato e il malaffare”.

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