Nota Congiunta – Mancata attuazione dell’autonoma area negoziale

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Roma, 10 luglio 2023

Senatore Paolo ZANGRILLO
Ministro per la Pubblica Amministrazione

Prefetto Matteo PIANTEDOSI
Ministro dell’Interno

Onorevole Carlo NORDIO
Ministro della Giustizia
e p. c.:

Al Signor Capo della Polizia
Direttore Generale della P.S
Prefetto Vittorio PISANI

Al Sig. Capo della Polizia Penitenziaria
Capo del Dipartimento Amm.ne Pen.ria
Pres. Giovanni RUSSO

Mancata attuazione dell’autonoma area negoziale per i Dirigenti delle Forze di Polizia e Forze Armate

Come è noto il decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95, recante “Disposizioni in materia di revisione dei ruoli delle Forze di Polizia”, ha introdotto all’articolo 46 una autonoma area negoziale per i dirigenti delle Forze di polizia ad ordinamento civile.

Nel particolare, giova rammentare come tale innovativa previsione normativa sia stata definita, da parte del legislatore, ai soli “istituti normativi in materia di rapporto di lavoro e ai trattamenti accessori, di cui al comma 2, nel rispetto del principio di sostanziale perequazione dei trattamenti dei dirigenti delle Forze di polizia e delle Forze armate” e “ferme restando la peculiarità dei rispettivi ordinamenti e le disposizioni di cui all’articolo 6 del decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 195”.

Tale scelta, certamente limitativa delle prerogative della dirigenza in quanto non tiene conto degli aspetti stipendiali, a tutt’oggi e nostro malgrado, non ha trovato alcuna concreta esecuzione, nonostante le reiterate segnalazioni da parte delle scriventi OO.SS.

La mancata stipula del 1° contratto nazionale sta provocando enorme delusione nei dirigenti di Polizia, tra i quali, a titolo di esempio, vi sono anche i Questori, cioè quei dirigenti di polizia che rivestono il delicatissimo incarico di Autorità di Pubblica Sicurezza, ma anche in tutti i dirigenti delle altre forze di polizia del Comparto, come ad esempio i Comandanti dei Reparti Penitenziari e delle importanti articolazioni specialistiche dell’Esecuzione Penale Interna e/o Esterna, che non vedono riconosciuto economicamente e normativamente il loro ruolo strategico e insostituibile di responsabili della tutela di valori irrinunciabili quali la sicurezza interna ed esterna del Paese.

Risulta spossante ribadire, ancora una volta, che nei sei anni trascorsi dall’introduzione dell’area negoziale, il resto del pubblico impiego ha sottoscritto ben due contratti, determinando in ragione dei predetti rinnovi un impianto economico e delle indennità accessorie che possono essere considerati superiori a quelli previsti per i dirigenti e Questori. In questo lungo arco di tempo, l’unico segnale di attenzione è stata la convocazione, meramente formale, per l’apertura delle trattative.

Null’altro. E non si dimentichi che per i dirigenti l’argomento in trattazione non è un rinnovo contrattuale, ma la formalizzazione di un contratto, che i dirigenti rivendicano dal lontano 2017 e che, come indicato, è previsto da una precisa disposizione normativa.
È invece accaduto che i dirigenti, le cui fila con lo stesso atto normativo si sono arricchite della presenza di nuove qualifiche, in mancanza della conclusione dell’area negoziale, hanno perso tutte le indennità contrattuali che in precedenza percepivano e alle quali non hanno più diritto per il ruolo dirigenziale ricoperto, come ad esempio le reperibilità.

Appare, pertanto, a nostro sommesso avviso, necessario e indilazionabile che il Governo e le Amministrazioni interessate si rendano interpreti delle sofferenze negoziali ed economiche riproponendo concretamente la fase negoziale, levando nel contempo tutti gli intralci che stanno definendo una pesante penalizzazione umana, personale e professionale, che questi onesti servitori dello Stato certamente non meritano.

Inoltre, appare altrettanto essenziale prorogare la disapplicazione dei commi 5 e 6 dell’art. 46 del citato decreto legislativo che, facendo venir meno l’adeguamento ISTAT e tenuto conto dell’architettura limitante la contrattazione ai soli aspetti normativi e alle indennità accessorie, se non spostata introdurrebbe un meccanismo che comporterebbe addirittura una illegittima riduzione dello stipendio dei dirigenti. Alla luce di quanto premesso, nel sottolineare l’alto senso di dedizione comunque sinora dimostrato dalla Dirigenza del Comparto Sicurezza e conoscendo la Vostra sensibilità e l’attenzione che da sempre ponete alle problematiche attinenti alla sicurezza del Paese e alle donne e uomini che quotidianamente l’assicurano, attendiamo, fiduciosi, un cortese riscontro.

A tal proposito richiediamo un urgente momento di confronto con il Governo prima dell’approvazione della prossima legge di bilancio, come previsto per legge dall’art.8-bis del D.lgs. 195/95, in modo da poter individuare stanziamenti anche futuri tali da poter rendere viva la piattaforma rivendicativa sotto il profilo contrattuale dei dirigenti e dei Questori.

Con sensi di elevata e rinnovata stima e fiducia, si inviano cordialissimi saluti.

SIULP
Felice Romano 

SAP
Stefano Paoloni

FNS CISL
Massimo Vespia

SAPPE PENITENZIARIA
Donato Capece

 

PDF Nota Congiunta

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