OBBLIGO VACCINALE: 7 Dicembre 2021 – Esito incontro con Prefetto GIANNINI

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OBBLIGO VACCINALE:

Esito incontro con il Prefetto Lamberto GIANNINI

A BREVE CIRCOLARE ESPLICATIVA

Si è tenuto questa mattina il preannunciato incontro con il Capo della Polizia – Direttore Generale della P:S. Prefetto Lamberto GIANNINI in esito alla richiesta del SIULP finalizzata a conoscere come l’Amministrazione darà attuazione al D.L. 26.11.2021, n.172 concernenti le “Misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali”.

In apertura della riunione il Capo della Polizia ha subito premesso che con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del D.L. 172/2021 l’Amministrazione ha il dovere di dare attuazione ai precetti che in esso sono contenuti.

In tal senso, pur trovandoci ancora in una situazione di work in progress relativamente ad alcuni aspetti, ha accolto immediatamente la richiesta di avere chiarimenti giacché è interesse dell’Amministrazione, così come del Sindacato di trovare la strada migliore per garantire, pur nel rispetto delle precise e ferree indicazioni contenute nel provvedimento, chi ancora non si è vaccinato, sperando di favorire un loro ripensamento per l’accesso alla vaccinazione, ovvero chi dovesse decidere di non sottoporsi all’obbligo del vaccino che, è stato ricordato, secondo la norma appena varata, “costituisce requisito essenziale per lo svolgimento delle attività lavorative dei soggetti obbligati….”.-

Il Prefetto GIANNINI ha preannunciato che a breve uscirà una circolare esplicativa che dovrebbe chiarire tutti gli aspetti salienti e le possibili situazioni nelle quali potrebbero trovarsi i colleghi che ad oggi non hanno ancora deciso di vaccinarsi.

In merito ha premesso che tutti coloro che al momento hanno interrotto il rapporto di servizio con l’Amministrazione, seppur momentaneamente per effetto della posizione che occupano, ma hanno conservato il rapporto di lavoro, saranno esonerati dall’obbligo del vaccino, fermo restando il ripetersi dell’obbligo non appena ripristineranno anche il rapporto di servizio.

Di queste posizioni ne sono state individuate circa una quarantina, che verranno analiticamente elencate nella circolare che verrà emanata, e che riguardano, solo a titolo di esempio, situazioni come l’aspettativa per infermità, quella per le terapie salvavita, quelle in attesa del riconoscimento della dipendenza da causa di servizio dopo il diciottesimo mese continuativo, quelle per famiglia, per mandato politico, per transito in altri ruoli, per il conseguimento del dottorato di ricerca ovvero per il conseguimento della specializzazione medica, il biennio continuativo per assistenza ai portatori di handicap prevista dalla L.104, i sospesi per motivi disciplinari o penali e quelli fuori ruolo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Nel ribadire che quelle citate sono solo alcune di quelle complessivamente individuate che consentono l’esonero dall’obbligo del vaccino, evidenziamo che, a seguito di specifica richiesta del SIULP, è stato precisato che coloro i quali decidono di vaccinarsi, in attesa di fare la prima dose ovvero il richiamo se alla scadenza non si era provveduto a fare quella successiva, potranno continuare a lavorare sottoponendosi al tampone che, si rammenta, ora ha una validità ridotta rispetto ai tempi precedenti (24 h per i tamponi rapidi e 48 per i molecolari).

Per coloro che faranno la prima dose, e in attesa che trascorrano i 15 giorni previsti per il rilascio del Super Green Pass, questi potranno continuare a lavorare sottoponendosi al tampone che, in questo ultimo caso, come espressamente richiesto dal Sindacato, sarà a carico dell’Amministrazione, come confermato dal Capo della Polizia, e non più del singolo dipendente.

È emerso, quindi, che l’obbligo del vaccino incombe anche in capo a chi è in congedo straordinario per malattia, in congedo ordinario, ovvero che fruisce solo dei permessi giornalieri previsti dalla L.104 (3 giorni mensili) ovvero in distacco o aspettativa sindacale.

Nella prima fase di applicazione, al fine di accertare chi non è ancora vaccinato, si chiederà ai Colleghi di inviare la documentazione attestante l’avvenuta vaccinazione mentre, per coloro che non dovessero produrla, si procederà d’ufficio ad accertare, attraverso la piattaforma nazionale che consentirà all’Amministrazione, tramite accesso con SPID ovvero con CIE, di verificare la posizione del dipendente e verificare se si sono vaccinati.

Nel caso di non avvenuta vaccinazione, ovvero di effettuazione della dose successiva, il dipendente sarà invitato, entro 5 giorni dalla comunicazione, a produrre la documentazione attestante, o l’avvenuta vaccinazione ovvero la prenotazione per effettuarla che, in base alla norma, non dovrà essere prevista oltre il 20° giorno dall’avviso ricevuto dall’Amministrazione.

In caso di slittamento di tale termine, per cause non imputabili al dipendente, lo stesso, nelle more di fare il vaccino direttamente presso le strutture della sanità della Polizia di Stato o per loro tramite presso gli hub regionali predisposti, potrà continuare a prestare servizio effettuando a proprio carico il tampone necessario ad avere il green pass momentaneo.

Nel caso, invece, che il dipendente si sottopone a vaccinazione, in attesa che trascorrano i 15 giorni previsti per il rilascio del super green pass, lo stesso continuerà a lavorare con il green pass temporaneo rilasciato a seguito di tampone che, però, sarà a carico dell’Amministrazione.

Per ultimo, su richiesta del SIULP, è stato chiarito dall’Amministrazione che il modulo del consenso informato dovrà comunque essere firmato in quanto il vaccino obbligatorio non è assimilabile ad un “trattamento sanitario obbligatorio”, tant’è che ognuno ha la possibilità di non vaccinarsi accettando le conseguenze amministrative che ne conseguono.

In attesa della circolare che disciplinerà nel dettaglio le questioni affrontate, e al fine di evitare il più possibile i disagi conseguenti dalla scelta di non volersi sottoporre alla vaccinazione obbligatoria, è stato chiarito, su nostra richiesta, che la mancata vaccinazione e la conseguente obbligatoria sospensione dalle funzioni – che comporterà la perdita della qualifica di Agente e/o Ufficiale di P.G. e di P.S. con conseguente ritiro dell’arma individuale in

dotazione insieme al tesserino di riconoscimento e le manette – non farà perdere il diritto all’alloggio.

Analogamente, considerato che a differenza delle altre sospensioni che comunque garantiscono il mantenimento di una retribuzione in attesa che si definisca l’esito della sospensione, è stato richiesto di conoscere se anche ai colleghi sospesi per mancata vaccinazione, al pari degli altri sospesi, sarà possibile esercitare regolarmente un’altra attività lavorativa qualora non incompatibile con lo status e i doveri di appartenente alla Polizia di Stato.

Alla luce di quanto sopra, considerata anche la premessa alla base del provvedimento legislativo, ovvero che i poliziotti sono una categoria particolarmente esposta al rischio contagio, nonché della decisione dell’INAIL di prevedere le conseguenze provenienti dal contagio da COVID-19 come un infortunio sul lavoro, il SIULP ha richiesto, ribadendo la necessità e l’urgenza di istituire le malattie professionali o tabellari che dir si voglia, anche per il Comparto sicurezza e difesa che le conseguenze discendenti dal contagio da COVID siano considerate come malattie dipendenti da causa di servizio al pari di quanto avviene con i casi per i quali è prevista la compilazione del cosiddetto “Modello C”, anche se il ricovero non è immediato o fortunatamente non si rende necessario.

Ciò per prevedere corsie preferenziali e più veloci rispetto a quelle ordinarie che ormai hanno raggiunto tempi biblici.

Parimenti, anche per aiutare a superare le incertezze e le paure che albergano in chi non ha ancora deciso di vaccinarsi, ovvero per aiutare a superare le criticità di chi ha contratto la malattia, il SIULP ha chiesto di prevedere in ogni provincia uno sportello di ascolto con la presenza fissa di uno psicologo in modo da ascoltare e aiutare a superare tutte le criticità che la pandemia ha inserito anche nella nostra popolazione.

L’incontro, che si è tenuto in clima di concreta e fattiva collaborazione considerato il delicato e pregnante tema affrontato, si è concluso con l’impegno dell’Amministrazione di approfondire alcuni aspetti circa:

  • le posizioni che potrebbero far venire meno l’obbligo vaccinale;

  • come impiegare coloro i quali che, per altre patologie, non potranno vaccinarsi;

  • se è possibile per i sospesi esercitare un altro lavoro nelle more che cessi tale obbligo;

  • ricercare tutte le possibili soluzioni per arrecare meno disagi possibili a chi comunque deciderà di non ottemperare al richiamato obbligo.

Roma, 7 dicembre 2021

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