SISMA EMILIA: SIULP; usare Esercito, deroghe scadenze immigrati

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Dichiarazione del Segretario Generale Felice Romano

 

L’impegno profuso dalle Forze di polizia, dai Volontari e dalla Protezione Civile è encomiabile, impareggiabile ma non sufficiente a garantire tutti gli aspetti che il dramma del sisma ha portato. Il dissesto e la conseguente chiusura dei centri storici dei comuni travolti dal terremoto impongono, per evitare gli atti deprecabili e ignobili di esseri immondi quali sono gli sciacalli che approfittano di questa drammatica situazione, una vigilanza costante e continua intorno alle abitazioni che sono state abbandonate.

Purtroppo, afferma Romano Felice Segretario Generale del SIULP, gli uomini e le donne delle Forze di polizia non sono sufficienti a garantire la vigilanza statica dei centri storici e le pattuglie su tutto il territorio interessato per contrastare lo sciacallaggio. Ed è per questo che facciamo appello al Governo affinché disponga l’impiego dell’Esercito per la vigilanza delle zone rosse.

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Ciò consentirebbe, sottolinea Romano, sia di ridurre il rischio saccheggio delle abitazioni ma anche di aumentare l’operatività delle Forze di polizia nell’individuare ed arrestare questi ignobili personaggi che non si arrestano nemmeno di fronte a drammi di così elevate proporzioni.

Analogamente, continua Romano, sempre nell’ottica di dare corso alle priorità pur nell’emergenza è necessario, e in tal senso ha già inviato una lettera al Ministro Cancellieri, fare un provvedimento urgente con cui far slittare tutte le scadenze relative ai rilasci e rinnovi dei permessi dei cittadini stranieri che sono presenti nei territori interessati dal sisma.

Questo provvedimento oltre ad imporsi per la non agibilità di alcuni uffici della Polizia presenti nei territori colpiti come a Mirandola, è anche necessario per non colpire due volte chi, non trovando occupazione perché le attività produttive sono compromesse e in ritardo per l’evento, potrebbe trovarsi addirittura nella condizione di clandestino e, in quanto tale, oggetto di provvedimenti di espulsione. Uno slittamento di alcuni mesi di queste scadenze, invece, sapendo che nel frattempo la caparbietà e la capacità degli imprenditori emiliani avranno rimesso a regime le attività produttive, oltre ad essere un atto dovuto per rinnovare l’accoglienza che è propria del nostro grande Paese consentirebbe anche di avere un quadro chiaro e non condizionato rispetto a chi veramente ha titolo a rimanere nel nostro territorio.

Conoscendo la sensibilità e la concretezza del Ministro Cancellieri e dell’attuale Governo, sono certo, conclude Romano, che i suddetti provvedimenti, soprattutto nelle interesse dei nostri cittadini che oltre al soccorso e agli aiuti chiedono giustamente anche di essere sicuri per poter ricominciare la ricostruzione, non tarderanno ad arrivare.

 

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