Sperequazioni attribuzione giudizio rapporto informativo 2020 10°corso V. Ispettori

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Sperequazioni nell’attribuzione del giudizio complessivo relativo al rapporto informativo anno 2020 del 10° corso per Vice Ispettori della Polizia di Stato

Nota inviata dalla Segreteria Nazionale al Direttore dell’Ufficio Relazioni Sindacali del Dipartimento della P.S. in data 1° giugno 2021

“Sono giunte numerose segnalazioni, a questa Segreteria Nazionale, in merito ad una problematica afferente ai colleghi del ruolo Ispettori della Polizia di Stato frequentatori del 10° corso per Vice Ispettori. Sembrerebbe, dalle notizie raccolte, che sarebbero in atto delle sperequazioni in merito all’attribuzione del punteggio riguardante il rapporto informativo relativo all’anno 2020.

Da quanto appreso, in alcuni uffici territoriali, nella formulazione del rapporto informativo, soprattutto per coloro che non hanno avuto pregresse esperienze lavorative nella Polizia di Stato, esisterebbe una discrepanza legata alla valutazione finale pari a o superiore al giudizio di 55/60, a differenza di molti altri colleghi, pari qualifica e pari corso, che prestano servizio anche nella Capitale, ove il relativo punteggio di partenza risulterebbe essere 45/60. Ben 10 punti di differenza in meno rispetto al primo rapporto informativo.

Inutile ricordare in questa sede che il personale del decimo corso per Vice Ispettore della Polizia di Stato, proveniente per la gran parte dalla vita civile, è stato più volte oggetto di vanto per la stessa Amministrazione perché personale dotato di matura preparazione anche dal punto di vista culturale. Tralasciamo di ricordare in questa nota la durata del corso di formazione.

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Come già anticipato in premessa, tale situazione – ove realmente verificatasi – porterebbe oltre che a una forte sperequazione tra il personale operante nei vari contesti territoriali, un nocumento per tutto ciò che risulta connesso e vincolato al giudizio del rapporto informativo.

Si chiede di voler effettuare le opportune verifiche, e qualora fosse vera la disparità di trattamento, a parità di condizione, di porre in essere anche con forme di autotutela quanto necessario per eliminare la lamentata disparità di trattamento tra il personale appartenente al ruolo ispettori del decimo corso.
Riteniamo che a parità di condizione debba essere riconosciuto uno stesso punteggio di partenza, in modo da eliminare per i giovani neo colleghi qualsiasi retrograda convinzione che qualcuno possa essere più uguale di altri. Crediamo vivamente che una Amministrazione attenta alle problematiche appena annunciate, e collegabili ai futuri concorsi, debba eliminare qualsiasi dubbio circa la possibile esistenza di una ipotesi di disparità di trattamento. Consigliamo, in una ottica di recupero, di assegnare a tutti i Vice Ispettore il punteggio massimo attribuito. Ovvero se è stato conferito 55/60 a qualcuno bisognerebbe attribuire il punteggio di 55/60 a tutti. Solo in questa ipotesi elimineremmo qualsiasi dubbio su eventuali disparità di trattamento. Evitiamo di ripercorrere alcune anacronistiche valutazioni in questa sede.

Da tempo si è registrata una distorsione del punteggio attribuito, con ciò offuscando le reali capacità di quei dipendenti che hanno dato prova di straordinarie qualità nell’espletamento dei compiti loro affidati. Senza rimarcare le eventuali trasgressioni delle prescrizioni enunciate dal Dipartimento. Di conseguenza, storicamente, alcuni rapporti informativi non si sono dimostrati né utili veicoli di trasmissione di informazione, né validi strumenti di valutazione del dipendente neutralizzando, di fatto, la stessa finalità della norma che prescrive che lo scopo del rapporto informativo è quello di delineare la personalità del dipendente al fine di spronare gli appartenenti alla Polizia di Stato a migliorare la propria prestazione lavorativa.

Già in passato si ritenne di dover intervenire con una revisione in via amministrativa del sistema mediante una riformulazione, sia quantitativa sia qualitativa degli elementi di giudizio nell’ottica della valorizzazione delle capacità dei singoli.

Pertanto, a parità di condizione, una determinazione diversa potrebbe avere il sapore dell’arbitrarietà, non fotografando la reale situazione neppure dal punto di vista valoriale. In questa ottica, di pari condizione e opportunità, si chiede di voler procedere all’emissione di una linea guida univoca, che sia valevole su tutto il territorio nazionale, eliminando le eventuali disparità di trattamento e garantendo, in questo modo, anche pari opportunità nel percorso di carriera di tutti i dipendenti che operano nei vari uffici della Polizia di Stato.

Si resta in attesa di un cortese e sollecito cenno di riscontro in merito alla problematica segnalata.
Si porgono cordiali saluti.”

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