Tavolo per la prevenzione e la gestione delle cause di disagio del personale della Polizia di Stato. Richiesta di immediata convocazione
Riportiamo il testo della nota inviata al Capo della Polizia il 3 marzo 2025, dalla Segreteria Nazionale:
“… il ruolo di rappresentanza sindacale, per come lo interpretiamo noi, deve privilegiare la ricerca di una dialettica costruttiva con la controparte datoriale. Una impostazione, la nostra, che richiede continui sforzi di mediazione, e che prevede altrettanta disponibilità al confronto da parte dell’Amministrazione.
È in questa prospettiva che avevamo manifestato apprezzamento per l’istituzione dell’osservatorio sulla prevenzione e sulla gestione delle cause di disagio del personale, un tavolo di lavoro strutturato secondo criteri paritetici, al quale non abbiamo fatto mancare il nostro convinto contributo, che ha consentito di elaborare piattaforme progettuali di rilevante interesse. Culminate, tra l’altro, nell’approvazione dell’importante modifica ordinamentale che ha reso compatibile la prosecuzione del servizio attivo anche in presenza di momentanee condizioni di difficoltà psicologiche.
Dobbiamo purtroppo constatare come l’Amministrazione pare aver perduto l’interesse a proseguire questo virtuoso percorso, tradendo per giunta lo spirito sotteso a questa felice intuizione. L’ultima convocazione del tavolo risale infatti ad oltre un anno addietro. Una interruzione che risulta ancor più incomprensibile alla luce del complessivo peggioramento degli indicatori di disagio professionale. La perdita del potere di acquisto non compensata da adeguati aumenti salariali, le accresciute esigenze di servizio cui occorre far fronte con un organico in costante diminuzione per la ridotta capacità assunzionale che non riesce a sostenere il ricambio generazionale, la crescente tensione sociale che trova sfogo negli scontri di piazza e nelle aggressioni sempre più violente agli operatori delle forze di polizia senza che legislatore e decisore politico diano l’impressione di essere in grado di reagire a questa pericolosa deriva sono solo alcune delle corrosive concause che influiscono negativamente sulla qualità della vita del personale.
Uno sconfortante quadro aggravato da una probabilmente irrecuperabile perdita di credibilità dell’Amministrazione. Gli sportelli d’ascolto allestiti a livello periferico che dovevano offrire sostegno agli operatori che attraversano momenti di difficoltà, e che sarebbero dovuti servire a dare attuazione al disegno strategico definito al Tavolo congiunto per il contrasto del disagio, stanno rendendo evidenti i limiti insiti nella matrice gerarchica all’interno della quale sono inseriti gli Psicologi della Polizia di Stato. Ma anche i limiti di affidabilità della nostra controparte.
Ci era infatti stato assicurato che i colleghi si sarebbero potuti rivolgere a questi operatori specializzati senza dover temere di doversi esprimere liberamente. Stiamo invece constatando l’adozione di provvedimenti inquadrati nella cornice della sorveglianza sanitaria a cui sono stati assoggettati, per l’appunto, quanti si erano confidati con gli Psicologi.
Detto che quanto riscontrato mette seriamente in discussione la prosecuzione di un sereno confronto su una materia così delicata, crediamo indifferibile la convocazione del Tavolo in oggetto onde capire se la dichiarata volontà di prevenire le cause di disagio del personale sia effettivamente il primario interesse perseguito dall’Amministrazione. …”