U.O.P.I. FRONTIERA – Problematiche di impiego – Risposta

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In data 13 settembre 2022, con una dettagliata nota pubblicata anche sul n. 38 del 16 Settembre 2022 del notiziario flash, la Segreteria Nazionale del SIULP segnalava al Dipartimento alcuni problemi legati all’impiego degli operatori UOPI in determinate realtà aeroportuali ove venivano destinati quasi esclusivamente a presidiare l’area dei voli a rischio per 3-4 ore consecutive, in aperta contraddizione con i presupposti di operatività, mobilità e visibilità declamati nelle indicazioni fornite dalla Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere” previste dall’art. 3 dell’Atto Istitutivo del 2018.

Pubblichiamo di seguito la risposta del Dipartimento Della Pubblica Sicurezza, Direzione Centrale dell’immigrazione e della Polizia delle Frontiere, fornita con la nota n. 400/A/2020/0073441 del 28 settembre 2022:

“In relazione alla problematica rappresentata nella nota a riferimento si forniscono i seguenti elementi:
le Sezioni specializzate UOPI presso gli Uffici di Polizia di Frontiera sono state istituite con Decreto del 1° giugno 2018 del Sig. Capo della Polizia pro tempore.

Il decreto in parola, all’art. 3, comma 1, indica tra i compiti e le attribuzioni delle UOPI quelli “del mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica anche al fine di prevenire azioni violente o di matrice terroristica”.

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Relativamente all’impiego operativo, l’art. 6, comma 2 del citato decreto prevede che “Le UOPI istituite presso gli Uffici Polizia di Frontiera assicurano l’integrazione dei Dispositivi di Sicurezza aeroportuale e di vigilanza… ” e, al comma 3 dello stesso decreto, viene stabilito che “La Direzione Centrale anticrimine della Polizia di Stato e la Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere, ciascuna nell’ambito di propria competenza, predispongono protocolli di impiego idonei ad assicurare uniformità d’intervento con riguardo alle procedure operative”.

Il vigente protocollo di impiego operativo, adottato con il Regolamento del 25 febbraio 2020, che ha sostituito ed abrogato quello emanato in data 5 aprile 2019, all’art. 3, prevede che le UOPI “concorrono nei dispositivi di sicurezza predisposti in ambito aeroportuale attraverso l’impiego in attività di vigilanza dinamica e protezione degli obiettivi a particolare rischio di minaccia terroristica” secondo le indicazioni fornite da questa Direzione Centrale.

L’attività delle UOPI, quindi, secondo le indicazioni operative fornite agli Uffici da questa Direzione Centrale, non si espleta esclusivamente con una “vigilanza dinamica” ma anche con una “protezione dell’obiettivo a particolare rischio di minaccia terroristica” come nel caso di cc.dd. “voli sensibili” che richiedono una “protezione” con personale altamente qualificato fino al termine delle operazioni.

L’opportunità di tale modalità di impiego operativo è anche valutata dal Dirigente dell’Ufficio di Polizia di Frontiera in relazione alle segnalazioni contingenti e riservate che provengono dagli organi di intelligence e dalla Segreteria del Dipartimento e che sono sollecitamente veicolate da questa Direzione Centrale.

Non vi è pertanto, allo stato attuale, un “vuoto di integrazione ordinamentale” in quanto le indicazioni sono sufficientemente delineate all’interno del Regolamento d’impiego operativo del 2020 ed integrate, di volta in volta, dagli “allenamenti” sulle specifiche minacce segnalate dagli organi d’intelligence e dai frequenti telegrammi che questa Direzione Centrale invia agli Uffici di Polizia di Frontiera.

Si evidenzia che all’art. 3 del citato Regolamento d’impiego operativo è anche previsto che “nell’espletamento del servizio sono previste soste in prossimità di obiettivi sensibili e, comunque, presso i siti ove la presenza delle UOPI può avere effetti di deterrenza, concretizzando l’attività di prevenzione ed incidendo anche sulla percezione di sicurezza”.

Il Dirigente dell’Ufficio di Polizia di Frontiera, poi, secondo quanto indicato nel comma 4 dell’art. 3 del Regolamento di impiego, “in relazione a specifiche esigenze di tutela di obiettivi ritenuti sensibili (ad esempio compagnie aeree, varchi di accesso, luoghi di assembramento) individuerà le zone del sedime aeroportuale da sottoporre ad attività di vigilanza e pattugliamento dal personale UOPI.

Nel concreto, quindi, la presenza stabile di personale UOPI nelle aree dei voli a rischio (ad esempio durante le operazioni di check in e fino al loro completamento) appare in linea con quanto previsto sia dal Decreto istitutivo che con le indicazioni operative impartite da questa Direzione Centrale.

Tuttavia, le perplessità espresse, che evidentemente hanno raccolto le istanze dirette di alcuni operatori, potranno essere valutate all’interno del Gruppo di Lavoro istituito il 12 aprile 2019, che, a breve, sarà nuovamente convocato per l’esame, tra le altre, anche di tale problematica”.

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