Visite fiscali nei giorni festivi e non lavorativi

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Un nostro affezionato lettore ci chiede se sono legittime le visite fiscali nei giorni non lavorativi e come sono regolate.

I dipendenti, sia del settore pubblico che del settore privato, hanno diritto ad una retribuzione al 100% durante i giorni di malattia. Tuttavia, l’INPS può disporre delle visite fiscali entro determinate fasce orarie per verificare lo stato di salute del lavoratore dipendente.

Durante il periodo di malattia, il lavoratore dipendente ha, dunque, l’obbligo di tenersi reperibile all’indirizzo indicato dal medico curante nel certificato di malattia. Quest’obbligo è attivo per tutta la durata dell’assenza per malattia, a prescindere dal fatto che alcuni di questi giorni potrebbero essere sia feriali che festivi.

È, dunque, chiaro che il medico inviato dall’INPS per effettuare la visita fiscale può recarsi al domicilio del lavoratore anche di sabato e domenica.

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Il medico di controllo dell’Inps è tenuto a effettuare la visita fiscale nelle seguenti fasce orarie:

  • nel pubblico impiego: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18;
  • nel settore privato: dalle 10 alle 12 e dalle ore 17 alle 19.

I contratti collettivi nazionali non possono prevedere orari diversi da quelli appena descritti nel senso che non è possibile predisporre fasce orarie diverse, né più restrittive e né più favorevoli al lavoratore.
Di conseguenza tutti i contratti in cui sono indicate clausole che propongono fasce orarie differenti da quelle stabilite a livello nazionale sono da considerarsi nulle.

Prevista la possibilità, per il lavoratore, di comunicare con anticipo l’eventuale assenza durante le fasce di reperibilità ma la comunicazione deve essere fatta obbligatoriamente al datore di lavoro ed è ammessa solo in specifici casi.

Se il medico inviato dall’INPS per effettuare la visita fiscale durante le fasce orarie di reperibilità non dovesse trovare il lavoratore a domicilio indicato dal suo medico curante, lo spostamento dal proprio domicilio potrebbe essere giustificato solo se dovesse risultare urgente e necessario.

Questa possibilità è ammessa quando il dipendente deve recarsi presso uno studio medico per effettuare una visita o una terapia e deve essere dimostrabile.

Ciò premesso, ogni lavoratore può essere sottoposto a due visite fiscali nell’arco della stessa giornata. Questa fattispecie è ammessa nel caso in cui una visita venga richiesta dal datore di lavoro e l’altra invece venga programmata dall’INPS.

Quest’ultima è generalmente fatta nell’ambito dei controlli eseguiti a campione sui lavoratori assenti per malattia.

Con le nuove norme che disciplinano la malattia dei lavoratori dipendenti è stato stabilito che dopo aver ricevuto una visita medica fiscale il dipendente conserva l’obbligo di reperibilità, compresi i giorni festivi e prefestivi. Questa precisazione appare doverosa poiché prima della “riforma Madia” varata con il Decreto Legislativo numero 75 del 2017, il lavoratore che aveva ricevuto il primo controllo poteva uscire di casa durante gli orari di reperibilità senza essere soggetto a sanzioni.

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