ALDROVANDI: SIULP, rispetto e sacralità della vita irrinunciabili per chi vuole svolgere funzioni di polizia.

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    Ultimo aggiornamento 01/05/2014

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    Sento la necessità, prima ancora del dovere di intervenire in merito al rispetto e la sacralità della vita umana che per i poliziotti, che hanno scelto di mettere la propria vita al servizio del Paese, della difesa delle Istituzioni democratiche e dei cittadini nel rispetto della legge, è e deve restare condizione imprescindibile e irrinunciabile per poter svolgere la delicata e indispensabile funzione di polizia la quale, come si conviene in ogni stato democratico, non può che essere improntata sulla necessità di dover garantire si la sicurezza ma anche la libertà di ogni individuo nel pieno rispetto delle leggi ma anche dei diritti umani.

    Lo afferma Felice ROMANO, segretario generale del più grande e storico sindacato confederale della Polizia di Stato – che rappresenta il 30% dei poliziotti italiani – in una nota nella quale interviene in merito agli applausi tributati ai poliziotti condannati per omicidio colposo dopo la morte del giovane ALDROVANDI.

    Difendere la legalità e le Istituzioni al servizio del Paese e dei cittadini richiede una convinzione di totale rispetto della vita umana e di tutti i suoi diritti che ancorché professionale deve essere intimamente e necessariamente appartenente al patrimonio del DNA di ogni rappresentante delle Istituzioni e, a maggior ragione di chi appartiene alle Forze di polizia; ogni volta che si perde una vita umana per affermare la legalità, soprattutto quando si tratta di un giovane, sottolinea Romano, e’ un fallimento dell’intera collettività anche se ciò avviene per colpa o per qualsiasi altra motivazione che non rientri nel dolo di voler compiere un gesto così esecrabile.

    Ecco perché queste tragedie, per le quali va sempre portato rispetto per chi ha perso la vita e per i familiari che vivono il dolore del distacco, debbono servire solo come riflessione per apportare ogni possibile correttivo affinché non si ripetano più e per evitare dolore ai familiari e devastazione in chi, anche se per colpa o negligenza deve rispondere di quel fatto alla propria coscienza, ai propri figli, ai propri familiari prima ancora che alla giustizia e ai familiari della vittima.

    Per me, che sono uomo delle Istituzioni, e al loro servizio, continua il leader del SIULP le sentenze non si commentano e men che meno si criticano. Le sentenze si rispettano e basta. Perché in un paese democratico, soprattutto per chi ha scelto di servire le Istituzioni difendendo la legalità e mettendo la propria vita al servizio del Paese e dei cittadini la verità giudiziaria, anche quando non piace e nonostante la consapevolezza che essa non sempre rappresenta la verità assoluta, è l’unica verità che si deve rispettare e alla quale attenersi. Questo e’ il limite che distingue lo Stato e chi lo rappresenta dall’anti stato e i suoi accoliti.

    Voglio pertanto, continua ROMANO in qualità di massimo responsabile del più grande Sindacato dei poliziotti, rasserenare i cittadini e i familiari che, per qualsiasi motivo si sono trovati a vivere la tragedia della perdita di un proprio caro in circostanze in cui sono coinvolti tutori dell’ordine che, nella Polizia di Stato e in tutte le altre Forze di polizia è patrimonio radicato, convinto, irrinunciabile e diffuso di tutti gli appartenenti il rispetto e la sacralità della vita umana anche quando si trovano di fronte ad assassini efferati che hanno procurato molti lutti e, a volte persino stragi di innocenti e di onesti servitori dello Stato per i quali, ne sono certo vi è altrettanto diffuso e radicato rispetto nei cittadini per il loro sacrificio al servizio del Paese e per il bene della collettività.

    Tutto il resto, conclude Romano resta voce isolata che non può e non deve incrinare il necessario e irrinunciabile rapporto fiduciario tra cittadini e tutori dell’ordine che, in ogni democrazia resta l’unico anti virus contro ogni devianza sociale o totalitaristica.

    Lanci di agenzia

    Caso Aldrovandi: Romano (Siulp), rispetto vita irrinunciabile “condivido parole Alfano e Pansa, noi professionisti della garanzia della legalità”

    Roma, 30 apr. (Adnkronos) – “Condivido le dichiarazioni del ministro Alfano e del capo della polizia, per i poliziotti il rispetto e la sacralità della vita sono un elemento irrinunciabile per lo svolgimento del nostro lavoro”.

    Felice Romano, segretario generale del Siulp (Sindacato italiano unitario lavoratori polizia), commenta così gli applausi durante l’assemblea del Sap agli agenti condannati per l’omicidio Aldrovandi. “Per noi la vita è sacra anche quando ci troviamo di fronte a criminali efferati e persino quelli che hanno procurato stragi nel nostro Paese – spiega all’Adnkronos – Noi non siamo giudici ma poliziotti, professionisti della garanzia della legalità. E ogni volta che si perde una vita umana vuol dire che tutta la collettività ha perso, che abbiamo fallito sia nella missione di educazione alla legalità sia nel sistema di prevenzione e repressione che ogni democrazia deve avere”.

    “Per chi ha scelto di essere uomo dello Stato – rimarca il sindacalista – come me e come tutti i poliziotti è una cosa devastante quando si perde una vita umana perché c’è oltre al lutto e al dolore dei familiari che hanno perso quella vita c’è anche la devastazione di chi deve rispondere, prima ancora che ai familiari della vittima e alla giustizia, alla propria coscienza, ai propri figli e alla propria famiglia”.

    “Ecco perché io voglio tranquillizzare i cittadini e i familiari delle vittime che per noi la sacralità e il rispetto della vita è irrinunciabile – prosegue Felice Romano – Così come sono convinto che nei cittadini è radicato e diffuso il rispetto dei tanti onesti servitori dello Stato che hanno sacrificato la propria vita a garanzia della democrazia, a difesa delle istituzioni e dei diritti umani”. Per noi le sentenze non si discutono, per noi che siamo uomini dello Stato le sentenze si rispettano e basta, anche quando non ci piacciono e nonostante sappiano che non sempre la verità giudiziaria è la verità assoluta alla quale tutti ci dobbiamo attenere.

    Questo è il limite – conclude il segretario del Siulp – che distingue lo Stato e i suoi rappresentanti dall’anti Stato e i suoi accoliti”.

    Aldrovandi: Siulp, innanzitutto rispetto per la vita
    (ANSA) – ROMA, 30 APR – “Il rispetto e la sacralità della vita umana, per chi ha scelto di mettere la propria vita al servizio del Paese, della difesa delle Istituzioni democratiche e dei cittadini nel rispetto della legge, è e deve restare condizione imprescindibile e irrinunciabile per poter svolgere la delicata e indispensabile funzione di polizia la quale, come si conviene in ogni stato democratico, non può che essere improntata sulla necessità di dover garantire la sicurezza ma anche la libertà di ogni individuo nel pieno rispetto delle leggi ma anche dei diritti umani”.

    Lo afferma Felice Romano, segretario generale del sindacato confederale della Polizia di Stato Siulp in una nota in merito agli applausi tributati ai poliziotti condannati per omicidio colposo dopo la morte del giovane Aldrovandi. “Ogni volta che si perde una vita umana per affermare la legalità, soprattutto quando si tratta di un giovane – sottolinea Romano – è un fallimento dell’intera collettività anche se ciò avviene per colpa o per qualsiasi altra motivazione che non rientri nel dolo di voler compiere un gesto così esecrabile”.

    “Ecco perché queste tragedie, nelle quali va sempre portato rispetto per chi ha perso la vita e per i familiari che vivono il dolore del distacco – continua Romano -, debbono servire solo come riflessione per apportare ogni possibile correttivo affinché non si ripetano più e per evitare dolore ai familiari e devastazione in chi, anche se per colpa o negligenza, deve rispondere di quel fatto alla propria coscienza, ai propri figli, ai propri familiari prima ancora che alla giustizia e ai familiari della vittima. Per me le sentenze non si commentano e men che meno si criticano. Le sentenze si rispettano e basta.
    Questo e’ il limite che distingue lo Stato e chi lo rappresenta dall’anti Stato e i suoi accoliti”.

    Rassegna stampa

    AGI.it

    Aldrovandi: tutti contro il Sap. Il capo della polizia incontra la madre

    GRnet.it

    Aldrovandi, applauso ai poliziotti condannati: Siulp, rispetto sentenze è differenza tra Stato e antistato

    Il Secolo XIX

    Aldrovandi, il Sap rimane solo. Boom di messaggi su Fb e #vialadivisa

    Corriere di Bologna.it

    Aldrovandi, ovazione a agenti condannati. Il capo della polizia incontra la madre

    QNnet.it

    Aldrovandi e applausi agli agenti, Alfano cancella l’incontro con il Sap. Pansa incontra la madre

    Tiscali.it

    Pansa chiama madre Aldrovandi. Alfano revoca incontro con Sap: “Gesto grave”

    La Nuova Ferrara

    Condanna quasi unanime al gesto del Sap

    Lettera 43

    Aldrovandi, il ministro dell’Interno annulla l’incontro col Sap

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