Mancata attuazione dell’autonoma area negoziale per i Dirigenti delle Forze di Polizia e Forze Armate.

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Roma, 13 marzo 2023

Onorevole Giorgia MELONI
Presidente del Consiglio dei Ministri

Senatore Paolo ZANGRILLO
Ministro per la Pubblica Amministrazione

Onorevole Giancarlo GIORGETTI
Ministro dell’Economia e delle Finanze

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Prefetto Matteo PIANTEDOSI
Ministro dell’Interno

Onorevole Carlo NORDIO
Ministro della Giustizia

Signor Guido CROSETTO
Ministro della Difesa

Prot. N.2.4/269/Cong.

Pregiatissima Signora Presidente, egregi signori Ministri

il decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95, recante “Disposizioni in materia di revisione dei
ruoli delle Forze di Polizia”, ha introdotto, all’articolo 46, autonome aree negoziali per i dirigenti
delle Forze di polizia ad ordinamento civile, prevedendone l’estensibilità, anche attraverso eventuali
adattamenti derivanti dalle peculiarità funzionali, al personale dirigente delle Forze di Polizia a
ordinamento militare e delle Forze Armate.

Nel dettaglio, giova rammentare come tale innovativa previsione normativa sia stata
delimitata, da parte del legislatore, ai soli “istituti normativi in materia di rapporto di lavoro e ai
trattamenti accessori, di cui al comma 2, nel rispetto del principio di sostanziale perequazione dei
trattamenti dei dirigenti delle Forze di polizia e delle Forze armate” e “ferme restando la peculiarità
dei rispettivi ordinamenti e le disposizioni di cui all’articolo 6 del decreto legislativo 12 maggio 1995,
n. 195”.

A tutt’oggi la cennata epocale svolta normativa non ha trovato alcuna concretizzazione,
nonostante le reiterate segnalazioni da parte delle OO.SS. e delle Rappresentanze militari.
La mancata attuazione della statuizione normativa primaria in argomento sta provocando
enorme delusione nei dirigenti di tutte le Forze di Polizia e delle Forze Armate per non vedere
riconosciuto il loro ruolo strategico e insostituibile nella tutela di valori irrinunciabili quali la
sicurezza interna e ed esterna.

Infatti, nei sei anni trascorsi dall’introduzione dell’area negoziale, il resto del pubblico
impiego e lo stesso personale dei ruoli non dirigenziali hanno sottoscritto ben due contratti, che hanno
peraltro determinato un impianto delle indennità accessorie oggi meno gratificante per i dirigenti.
In questo lungo arco di tempo, l’unico segnale di attenzione per questi ultimi è stata la convocazione,
meramente formale, per l’apertura delle trattative. Null’altro. Non è mai stata, per quanto più
interessa, avviata altra iniziativa, anche solo esplorativa, per verificare almeno l’entità delle somme
accantonate per poter anche solo immaginare di impostare una, per quanto insufficiente, ipotesi di
accordo.

Nonostante questo e la scarsa attenzione della politica nell’individuazione e appostamento delle
risorse finanziarie necessarie, l’impegno non è certamente calato, sia pur con uno stato d’animo che
oscilla tra lo scoramento e la rabbia, nella consapevolezza di dare quotidianamente un contributo
importante a beneficio della collettività a tutela dei valori sopra menzionati.

Nel ritenere inammissibile che non venga tenuto nella giusta considerazione il servizio delle
Forze di Polizia e delle Forze Armate e, in questo ambito, l’azione di chi è chiamato a ruoli di
responsabilità dirigenziale, appare necessario e improcrastinabile che il Governo e le
Amministrazioni interessate si rendano parte attiva affinché si rilanci concretamente la fase
negoziale, per realizzare l’obiettivo dell’adeguamento delle indennità accessorie, rimuovendo
quella che, oggettivamente, appare essere una penalizzazione non comprensibile. Inoltre, appare
altrettanto essenziale prorogare la disapplicazione della norma che, facendo venir meno
l’adeguamento ISTAT e tenuto conto dell’architettura della contrattazione limitata ai soli aspetti
normativi e delle indennità accessorie, se non prorogata introdurrebbe un meccanismo che ridurrebbe
illegittimamente lo stipendio dei dirigenti.

Alla luce di quanto premesso, nel sottolineare l’alto senso di abnegazione comunque sinora
dimostrato dalla Dirigenza del Comparto Sicurezza e Difesa, chiediamo al Governo di dare un segnale
di discontinuità rispetto al passato e di testimoniare la doverosa sensibilità verso chi si impegna
quotidianamente a favore della collettività continuando ad assicurare senso di responsabilità e spirito
costruttivo.

Conoscendo la Vostra sensibilità e l’attenzione che da sempre ponete alle problematiche
attinenti alla difesa e alla sicurezza del Paese e alle donne e uomini che quotidianamente la
garantiscono, attendiamo, fiduciosi, un cortese riscontro, certi che saprete, come sinora dimostrato,
indicare la strada migliore affinché la risoluzione della questione sia trovata sul tavolo negoziale.

Con sensi di elevata e rinnovata stima e fiducia, si inviano cordialissimi saluti.

SIULP/SIULP FD
Romano/Scali  

SIAP/ANFP
Tiani/Letizia

Dir. Pol. Pen./ANFPP
Caputo

SAPPE
Capece

       

COCER INTERFORZE – Categoria A

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