Bologna: Romano (Siulp), ‘solidarietà a poliziotti feriti in scontri, politica intervenga’
“La solidarietà è massima nei confronti dei colleghi, oggetto, ancora una volta di attacchi vili e assolutamente violenti nei loro confronti. Personale del reparto mobile era lì per svolgere un compito preciso, e chi ha scatenato il putiferio vergognoso che ha portato ad oltre venti poliziotti feriti, sono i membri attivisti giunti sul posto per manifestare contro l’abbattimento di oltre 30 alberi. Legittimo. Anzi, lodevole, ma quando tutto sfocia in scene di violenza, viene meno l’intento giusto e profondo della manifestazione di protesta”. Lo afferma ieri sera il segretario generale del Siulp, il sindacato maggioritario del comparto Sicurezza, denunciando l’ennesima aggressione, a Bologna, a poliziotti dei Reparti Mobili.
“L’ennesima dimostrazione di come ogni occasione, anche la più nobile, faccia emergere la presenza dei professionisti del disordine, i quali, hanno un unico scopo: la violenza. Delinquere, ferire, a volte quasi arrivare ad uccidere – continua – Così come sfiorato a Padova durante una recente gara di calcio, con un poliziotto vivo per miracolo dopo aver subito una seria operazione al cuore a seguito dello scoppio di una bomba carta”. “Di fronte a tali manifestazioni di violenza gratuita, spesso speriamo inconsapevolmente, incoraggiata da un informazione a senso unico, che individua il poliziotto come il colpevole a prescindere da ciò che e accaduto – conclude – chiediamo alla politica di decidere se toglierci lo sfollagente, che ricordiamo essere uno strumento di difesa dei poliziotti per arrestare la violenza, e non un manganello per pestare a prescindere, ma ci dica anche come fare per contenere i mestieranti della violenza che incitano le folle a delinquere e non a manifestare”.
“Per noi – conclude Romano – una cosa è chiara: qui nessuno mette in discussione il diritto a manifestare, anche il dissenso, purché il tutto avvenga nel rispetto delle regole e delle leggi, le quali, devono tutelare i manifestanti e tutti gli altri cittadini, a cominciare da chi indossa un uniforme. Si capisca una volta per tutte che chi usa violenza, non manifesta: delinque. E lo Stato ha il dovere di arrestare chi delinque”.
(Red-Lab/Labitalia) ISSN 2499 – 3166 05-04-2024 10:33
SCONTRI BOLOGNA, ROMANO (SIULP): CACCIA AL POLIZIOTTO REPARTI MOBILI DEVE FINIRE
Roma, 4 apr – “Ieri a Bologna l’ennesima aggressione a poliziotti dei Reparti Mobili. A seguito dell’ordinanza di lavori di restyling dell’istituto Besta, gruppi di attivisti si sono scagliati contro personale del Reparto Mobile di Polizia giunto in servizio. Dalle urla si e’ ben presto passati a bastoni e pietre, oltre ad ogni volgarita’ e oscenita’ immaginabili, contro i poliziotti”. Felice Romano, Segretario Generale del SIULP, il sindacato maggioritario del comparto Sicurezza, stigmatizza: “La solidarieta’ e’ massima nei confronti dei colleghi, oggetto, ancora una volta – sottolinea Romano – di attacchi vili e assolutamente violenti nei loro confronti. Personale del Reparto Mobile era li’ per svolgere un compito preciso, e chi ha scatenato il putiferio vergognoso che ha portato ad oltre venti poliziotti feriti, sono i membri attivisti giunti sul posto per manifestare contro l’abbattimento di oltre 30 alberi. Legittimo. Anzi, lodevole, ma quando tutto sfocia in scene di violenza, viene meno l’intento giusto e profondo della manifestazione di protesta. L’ennesima dimostrazione di come ogni occasione, anche la piu’ nobile, faccia emergere la presenza dei professionisti del disordine, i quali, hanno un unico scopo: la violenza. Delinquere, ferire, a volte quasi arrivare ad uccidere. Cosi’ come sfiorato a Padova durante una recente gara di calcio, con un poliziotto vivo per miracolo dopo aver subito una seria operazione al cuore a seguito dello scoppio di una bomba carta”. “Di fronte a tali manifestazioni di violenza gratuita, spesso speriamo inconsapevolmente, incoraggiata da un informazione a senso unico, che individua il poliziotto come il colpevole a prescindere da cio’ che e accaduto, chiediamo alla politica di decidere se toglierci lo sfollagente, che ricordiamo essere uno strumento di difesa dei poliziotti per arrestare la violenza, e non un manganello per pestare a prescindere, ma ci dica anche come fare per contenere i mestieranti della violenza che incitano le folle a delinquere e non a manifestare. Per noi – conclude Romano – una cosa e’ chiara: qui nessuno mette in discussione il diritto a manifestare, anche il dissenso, purche’ il tutto avvenga nel rispetto delle regole e delle leggi, le quali, devono tutelare i manifestanti e tutti gli altri cittadini, a cominciare da chi indossa un uniforme. Si capisca una volta per tutte che chi usa violenza, non manifesta: delinque. E lo Stato ha il dovere di arrestare chi delinque”. (fre)
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