Direttivo Nazionale Siulp – Riunione del 15, 16 e 17 aprile 2024

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Il direttivo Nazionale, riunitosi a Vibo Valentia il 15, 16 e 17 aprile 2024 presso l’hotel “501”;

ESPRIME

sentimento di profondo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei Carabinieri e degli operai che hanno perso i propri cari, i primi caduti nell’adempimento del proprio dovere, i secondi travolti dall’assurda tragedia della centrale idroelettrica di Suviana, ennesime vittime sul lavoro, esprimendo sostegno e condivisione per l’azione che da tempo la Cisl sta portando avanti per fermare l’assurda e inaccettabile strage delle morti durante l’espletamento del proprio lavoro, sottolineando come quotidianamente gli operatori di polizia rischino la propria incolumità per garantire la democrazia, la sicurezza e la civile convivenza del nostro Paese.

APPROVA ALL’UNANIMITA’

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Il bilancio consuntivo 2023 e il bilancio previsionale 2024;

APPROVA E CONDIVIDE

La relazione introduttiva e le conclusioni del Segretario Generale Felice Romano, esprimendo grande soddisfazione per i risultati raggiunti in termini di rappresentatività, numeri che danno sempre maggiore forza al ruolo di guida del Siulp nell’ambito delle interlocuzioni politiche, sindacali e istituzionali. Un trend di crescita che si è attestata verso la soglia di 27 mila iscritti. Un risultato ancora più rilevante se si considera che si è ottenuto nonostante la riduzione organica, che riconferma come il modello confederale del Siulp sia considerato affidabile e apprezzato anche dai colleghi più giovani, i quali vedono nel Siulp l’unico punto di riferimento, d’ispirazione confederale, a cui aderire, perché credibile e affidabile, per la loro migliore tutela. Per tali considerazioni delega la Segreteria Nazionale ad individuare ogni strategia o forma organizzativa, anche aggregativa, che si dovesse rendere necessaria per poter trasmettere e rafforzare i valori del sindacalismo confederale nel nostro comparto come unico modello a cui riferirsi per una reale tutela di cui il SIULP, per la storia e il ruolo sinora esercitato, rappresenta l’unico modello più avanzato e credibile a cui i colleghi, la società civile, le Istituzioni e la politica guardano come punto affidabile e credibile nel nostro comparto.

PLAUDE

all’azione della Segreteria Nazionale che ha ottenuto l’apertura del tavolo contrattuale per il prossimo 24 aprile, in modo da poter individuare concretamente politiche a sostegno del reddito dei lavoratori del Comparto, focalizzando la propria azione al recupero del potere d’acquisto privilegiando una ripartizione delle risorse sul trattamento fisso e continuativo per ridurre la perdita di retribuzione quando vi sono assenze a seguito di fatti avvenuti in servizio, auspicando, nel più breve tempo possibile, la firma dell’intesa considerato che l’accordo sottoscritto scadrà il 31 dicembre prossimo e che, immediatamente dopo la chiusura del tavolo contrattuale, è parimente urgente aprire e concludere il primo step per la definizione della previdenza dedicata. Obiettivo, quest’ultimo, fortemente rivendicato e voluto dal SIULP in alternativa a quella complementare che, per i poliziotti, non poteva trovare applicazione senza una pesante penalizzazione per effetto della trasformazione del TFS in TFR.

Da mandato

Alla Segreteria nazionale di individuare percorsi immediati finalizzati al sollecito rinnovo dell’accordo nazionale quadro, la revisione del regolamento di servizio e di disciplina, quale momento qualificante e irrinunciabile per ammodernare e ridisegnare una nuova architettura ordinamentale – ritenendo imprescindibile anche un nuovo correttivo al riordino delle carriere effettuato nel 2017 – che renda la Polizia di Stato sempre più efficiente ed efficace per affrontare le nuove e più complesse sfide che lo scenario nazionale e internazionale odierno, anche per i conflitti bellici in essere in Ucraina e in medio oriente, sta generando con gravi ripercussioni anche sulla sicurezza. Inoltre, atteso il congelamento dell’entrata in vigore dell’Atto Unico Ordinativo, dal SIULP richiesto ed ottenuto, dà mandato alla Segreteria nazionale di sollecitare tutte le interlocuzioni, anche politiche, per verificare ogni possibile opportunità di cambiare l’attuale portata, valutata l’inadeguatezza ed inapplicabilità dei precetti contenuti nel testo attuale che, prima ancora dell’entrata in vigore, appare già superato rispetto alle reali esigenze di riorganizzazione e funzionamento dell’apparato, sia centrale che periferico. In tale senso, sollecita l’immediata istituzione di un tavolo tecnico in seno al quale poter affrontare l’emergenza organici, soprattutto per le qualifiche di Ufficiale di P.G. eliminando, di conseguenza, anche la correlazione tra organico e posto di funzione per, ancorarlo, invece, ai diversi e attuali scenari nonché alle peculiarità territoriali.

IMPEGNA

La Segreteria nazionale ad attivare ogni utile iniziativa finalizzata alla valorizzazione delle qualifiche apicali dei ruoli intermedi, considerata l’attuale situazione organica e l’effetto dei pensionamenti nell’immediato futuro, stigmatizzando allo stesso tempo qualsiasi tentativo di rigurgito militare o autocratico nell’ambito della formazione e delle procedure di arruolamento. La caratterizzazione che ha reso la Polizia di Stato la prima istituzione a cui gli italiani conferiscono il loro gradimento trova origine proprio nei nuovi percorsi formativi totalmente sganciati da quelli militari e che vanno rafforzati e non ridotti. Le evidenti carenze organiche del ruolo degli ufficiali di PG, che ad oggi sono pari al 45 percento per il ruolo dei sovrintendenti e al 46 percento per il ruolo degli ispettori, non consentono di soddisfare le attività quotidiane nell’ambito della prevenzione e repressione e stanno minando persino la funzionalità del sistema. Occorre individuare un ulteriore percorso interno, che si avvale delle professionalità già maturate nella delicata funzione dell’Ufficiale di P.G. considerato che il ruolo degli ispettori, con l’attuale assetto normativo, avrà nel 2029 meno di 10.000 unità e nel 2032 meno di 5.000. da qui la necessità, per garantire la funzionalità del sistema, di una rivisitazione del numero complessivo del ruolo dei sovrintendenti e degli ispettori aumentandoli ed adeguandoli alle nuove esigenze che mission istituzionale dovrà fronteggiare al fine di rendere l’azione e l’esercizio della funzione più efficace ed efficiente, ma anche per recuperare il gap economico sulla retribuzione media di ogni singolo poliziotto rispetto alle altre forze di polizia ad ordinamento militare come dimostrano i dati appena forniti dalla Funzione Pubblica.

Sottolinea, ancora, che l’emergenza organici non è catastrofica solo in termini quantitativi ma anche e soprattutto sul piano qualitativo. I pensionamenti stanno portando inesorabilmente al depauperamento del patrimonio professionale, maturato con anni di esperienza e di affiancamento ai colleghi più anziani, atteso che la mancanza di turnover e l’insufficienza di concorsi interni per il ruolo degli ispettori, non si riesce a garantire alle poche giovani unità che entrano un solido e professionale periodo di formazione con l’affiancamento ai colleghi oggi in servizio. Ecco perché sottolinea la necessità di continuare a richiedere, sempre su base esclusivamente volontaria e senza che si incida sui limiti ordinamentali previsti per il pensionamento di vecchiaia, la possibilità di richiamare in servizio, fino ad un massimo di due, coloro che maturano il pensionamento con le stesse modalità e garanzie previste dall’attuale formulazione dell’articolo 59 del d.P.R. 335/1982.

RIBADISCE

e sostiene con forza la necessità di una nuova delega per poter procedere a tutti i correttivi necessari affinché si possa giungere ad un più moderno riordino che consenta, accorciando i tempi di permanenza per la progressione in carriera -in particolare per il raggiungimento delle qualifiche apicali, ad iniziare dalla carriera dirigenziale che oggi corre il rischio di non poter garantire, per limiti anagrafici, la nomina alla qualifica di dirigente generale, anche attraverso una nuova e più rispondente organizzazione delle mansioni attribuite a queste figure, a partire dalla qualifica iniziale degli Ispettori, in modo da disegnare un’architettura ordinamentale che garantisce la funzionalità del sistema ma anche le legittime aspirazioni dei colleghi interessati in termini di avanzamento in carriera e in retribuzione. In tale ambito ritiene irricevibile una proposta che preveda un doppio binario di alimentazione del ruolo degli ispettori, uno riservato ai diplomati con tre anni di corso e uno ai titolari di laurea breve con un anno di corso – mentre ai futuri dirigenti si vuole creare un concorso per i diplomati con cinque anni di corso da affiancare a quello riservato ai titolari di laurea magistrale o specialistica con due anni di corso, perché creerebbe disparità e gravi penalizzazioni a livello retributivo e previdenziale.

VALUTA

Positivamente la costituzione del coordinamento nazionale della sicurezza della Cisl per una politica comune nell’ambito della sicurezza, difesa e soccorso pubblico, quale risultato di un percorso fortemente sostenuto dal SIULP poiché darà ancora più efficacia all’azione che da tempo il Siulp porta avanti per individuare progettualità capaci di garantire una maggiore sicurezza per i cittadini e per il paese ma anche, e soprattutto, per i diritti dei poliziotti. Un traguardo concreto nell’ambito delle politiche contrattuali e di tutela e garanzia dei diritti e della sicurezza che, grazie alla Cisl, avrà ancora più incisività. Per il SIULP, oltre alla valenza politica organizzativa, rappresenta anche la pietra miliare per una nuova e decisiva spinta per la piena sindacalizzazione. Nelle more ribadisce che oggi non si può prescindere da un rapporto più organico con la CISL, anche attraverso la possibilità di poter far affiliare l’Organizzazione alla confederazione in attesa di poter giungere alle piene libertà sindacali che, per il SIULP, resta un obiettivo irrinunciabile.

STIGMATIZZA

atteso il tentativo unilaterale di modificare il numero delle articolazioni territoriale, l’attuale prassi dell’amministrazione di riprendere e accelerare percorsi diretti alla chiusura di uffici, rigettando con fermezza ogni ipotizzata chiusura di qualsiasi ufficio territoriale della Polizia di Stato e rivendicando, invece, l’apertura di un RPC o un Reparto Mobile in Friuli Venezia Giulia. Dà mandato alla segreteria nazionale di individuare ogni percorso, politico e organizzativo, finalizzato a riaffermare che la sicurezza è un investimento e non un costo e che, pertanto, non può essere sottoposto alla gestione e programmazione di criteri solo ragionieristici. Giacché essa va costruita e programmata in funzione dei bisogni e delle peculiarità dei cittadini e degli operatori economici oltre che dei territori e delle esigenze di piena integrazione tra le persone. In tale ambito, coglie la perplessità, atteso quanto si sta verificando, ad esempio, nella gestione della mobilità del personale, circa il fatto se le Autorità provinciali di pubblica sicurezza siano ancora il fulcro del nostro modello di sicurezza ovvero se siamo di fronte ad un nuovo tentativo dirigistico che relega la loro funzione ad un’attività meramente notarile delle decisioni dipartimentali. Il nuovo futuro modello della sicurezza che si sta affermando, parrebbe organizzato con meccanismi che prevedono la presenza di un numero spropositato di “generali” che, dal centro, pensano, pianificano e ordinano al territorio, ai Questori senza possibilità di replica o di partecipazione, come fare i servizi o affrontare le problematiche continuando a scaricare su di essi la responsabilità. Il restante organico verrebbe, in questa vision, concentrato nelle qualifiche di base utilizzabile per le esigenze di ordine pubblico e relegando, così, la Polizia di Stato a mero organismo di gestione dei passaporti e parafulmine delle tensioni sociali. Il SIULP rigetta con forza e convinzione un simile scenario, giacché anacronistico, antistorico e, soprattutto, perché farebbe ripiombare il Paese in anni bui e pericolosi per la democrazia e i diritti dei cittadini.

SOTTOLINEA

L’importanza di richiamare energicamente l’attenzione anche del dipartimento sulle politiche in tema di sicurezza e salubrità del lavoro, con il rafforzamento della figura del RLS che, imprescindibilmente dovrà essere eletto sui luoghi del lavoro, oltre allo stanziamento di consistenti risorse economiche necessarie all’ammodernamento delle fatiscenti strutture ed uffici dove sono costretti a lavorare migliaia di colleghi.

RITIENE

Irrinunciabile e centrale oltre che non più rinviabile la stipula del primo contratto della dirigenza. Infatti, nonostante siano trascorsi più di 7 anni dall’introduzione dell’area negoziale, la dirigenza della Polizia di Stato è tuttora in attesa di un accordo contrattuale che rifletta l’impegno anche in ordine pubblico di questo ruolo, eliminando di conseguenza qualsiasi distorsione retributiva dei dirigenti con riferimento ad altri pari ruoli all’interno del comparto sicurezza e difesa. In tale senso, si considera determinante una riflessione sull’esigenza di avviare il dibattitto in ordine all’auspicato tema dei cc.dd. percorsi di carriera, da coniugarsi necessariamente con i già definiti profili di impiego conseguenti all’AOU (atto ordinativo unico) sia territoriale che centrale, utili a garantire una continuità delle linee d’azione dell’amministrazione affinché non appaia schizofrenica e mutevole. Auspica, quindi, un rilancio effettivo dell’area dirigenziale quale strumento finalizzato a meglio interpretare e coniugare le politiche della nuova area contrattuale, attivando sin da subito modelli di coordinamento territoriali.

CONDIVIDENDO

La necessità di conferire maggiore operatività all’organizzazione, nel solco della flessibilità sapientemente ancorata ai valori fondanti e fondamentali che connotano da sempre il Siulp, dà mandato alla Segreteria nazionale di individuare percorsi che rendano aperte le possibilità di costruire percorsi comuni anche con le altre organizzazioni sindacali che si rivedono nei valori confederali, per contrastare cartelli sindacali sollecitati da rami dell’amministrazione o, ipotesi questa ancora più da attenzionare, dalla partitocrazia, al solo fine di rappresentare una condizione alle proprie progettualità evidenziando una realtà rappresentativa diversa dal reale consenso.

CRITICA

L’iniziativa dipartimentale inerente all’istituto dello straordinario che ha visto l’introduzione di un’arcaica e non condivisa modulistica, ingenerando sul territorio un generale malcontento e una evidente confusione che sta rischiando di paralizzare interi settori dell’amministrazione oltre che generare un contenzioso senza precedenti. Stigmatizza, altresì, l’inammissibile e continuo ritardo del pagamento dello straordinario effettuato e dà mandato alla Segreteria Nazionale di percorrere ogni utile strada finalizzata all’immediato e giusto ristoro dei sacrifici giornalieri dei colleghi.

PLAUDE E RINGRAZIA

I colleghi della Calabria che, con attenzione, partecipazione e passione hanno reso possibile, in un clima solidaristico e conviviale, il soggiorno del direttivo nazionale e un momento altamente formativo e solenne di confronto con la società civile, le Istituzioni, le Autorità e i rappresentanti del Governo per analizzare e convenire su strategie che possano liberare quei territori dalle paludi che la criminalità in genere, quella organizzata in particolare, ha generato e cerca di perpetuare drenando le risorse e le possibilità di riscatto e sviluppo dei territori. Ringraziamenti estesi anche al Coordinamento donne per le politiche di genere e pari opportunità, per le continue tutele messe in campo per realizzare delle concrete pari opportunità nel mondo della Polizia di Stato, e al SIULP FD per il coinvolgimento e la produzione di strategie capaci di esaltare la dirigenza nello spirito di appartenenza ma anche nell’indicare le strade future per la lotta al crimine e la salvaguardia dell’ordine e della sicurezza pubblica.

APPROVA

e promuove la proposta del Segretario Generale di adesione del Siulp alla manifestazione organizzata per il primo maggio dal mondo confederale che quest’anno, si terrà a Monfalcone, nella provincia di Gorizia. Una vera occasione per riflettere sui temi cruciali della pace, del lavoro e della giustizia sociale, promuovendo un’Europa solidale e inclusiva, ribadendo che l’obiettivo di valori quali l’uguaglianza, la dignità e il rispetto per tutti i lavoratori e tutti i cittadini, proprio nel DNA del Siulp

SOLLECITA

Il prezioso contributo delle commissioni individuate per gli impegni sul piano contrattuale, ordinamentale e sindacale, fornendo ogni utile contributo affinché i singoli membri possano elaborare proposte di modifica e integrazione alle piattaforme rivendicative. Dà mandato alla Segreteria Nazionale di individuare la forma organizzativa ritenuta più proficua per poter poi elaborare un testo definito tale da poter essere presentato come progetto del Siulp in materia di Accordo Nazionale Quadro, revisione del Regolamento di Servizio e di Disciplina e dell’Atto Ordinativo Unico.

APPROVATO ALL’UNANIMITÀ

Roma, 17 aprile 2024

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