Sindrome da burnout – come riconoscerla

13

Sono trascorsi oltre 50 anni da quando per la prima volta il termine burnout entrò nel lessico aziendale per teorizzare una particolare tipologia di stress lavorativo che interessa corpo, mente e spirito con risvolti profondi e pericolosi, anche per la difficoltà di essere riconosciuto come malattia professionale.

Oggi si tratta di un fenomeno fortemente diffuso e riconosciuto.

L’OMS ha inserito tale sindrome tra le malattie professionali ed in Italia anche la Cassazione ha riconosciuto il peso delle patologie specifiche,

prevedendo un indennizzo INAIL a determinati condizioni, quando il burnout è strettamente collegato alla prestazione lavorativa (cfr.: ordinanza 29611/2022 e sentenza 4279/2024). Inoltre, anche la giurisprudenza di merito (sentenza Corte d’appello di Firenze n. 559/2023) ha riconosciuto la correlazione tra stress lavorativo e malattia professionale.

Secondo le analisi e le descrizioni fornite inizialmente da H. Freudenberger e da C. Maslach a partire dagli anni 70 è fondamentalmente causata dallo stress generatosi sul lavoro. Maslach e Leiter ne hanno classificato le componenti in:

  • deterioramento dell’impegno lavorativo;
  • deterioramento delle emozioni associate al lavoro;
  • problema di adattamento al lavoro a causa dell’eccessivo carico.

Tra i sintomi si trovano la stanchezza, l’insonnia, il nervosismo, la mancanza di voglia di vivere e l’incapacità di stare fermi. Se si parla dei problemi fisici troviamo invece sintomi gastrointestinali, tensione muscolare, vertigini, tachicardia, manifestazioni cutanee ma anche allergie improvvise.

Per quanto riguarda la propria psicologia ci si trova a vivere con rabbia e aggressività immotivate, depressione, scarsa autostima, incapacità di alzarsi dal letto per andare al lavoro, senso di colpa, sensazione di fallimento e difficoltà a relazionarsi con gli altri.

La sindrome di burnout nasce per diversi fattori quali la situazione familiare, le aspettative professionali, l’incapacità di gestire situazioni stressanti ma anche l’alta emotività. Ma più di frequente scaturisce soprattutto per questioni organizzative e professionali. Spesso si sviluppa anche a causa di una retribuzione ritenuta inferiore a quello che è il carico di lavoro.

Il burnout può perfino essere legato a condizioni ambientali che non aiutano il lavoratore nello svolgimento del proprio compito, come appunto un ambiente sfavorevole, turni e orari stressanti, routine burocratica.

 

Advertisement