ADINOLFI: SIULP, con demagogia si rischia che lo Stato sia complice inconsapevole della follia criminale eversiva

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Ultimo aggiornamento 08/07/2013

Dichiarazioni del Segretario Generale Felice Romano

 

Invocare l’uso dell’esercito e l’istituzione di nuove scorte ad altrettanti personaggi che potrebbero essere obiettivi degli scellerati esecutori dell’attentato al Dottor Adinolfi, in tempo di spending review come risposta alla follia improvvisata di questo nuovo gruppo eversivo, senza alcun richiamo al ruolo fondamentale che le parti sociali hanno avuto negli settanta e alla loro grande capacità di ricondurre il Paese a coesione sociale, è operazione, nella migliore delle ipotesi, avventata, altrimenti demagogica e fuori luogo.

Ad affermarlo Felice Romano, Segretario Generale del SIULP, il sindacato confederale e storico che nacque spontaneamente dai poliziotti proprio per invocare una maggiore coesione dello Stato per fronteggiare e sconfiggere il fenomeno terroristico negli anni settanta.

Romano, che esprime fortissime preoccupazioni per quanto accaduto a Genova e per la tensione sociale in atto nel Paese, sottolinea la necessità di rivedere immediatamente gli annunci e le politiche del Governo e dei suoi singoli esponenti.

Come si fa a parlare di spending review preannunciando la chiusura di 25 o 30 questure e altrettante prefetture, configurando nel contempo ulteriori tagli ai fondi destinati alla sicurezza che sono già al collasso, con l’annuncio di istituire scorte a nuovi soggetti e nuove vigilanze dopo l’attentato ad Adinolfi, e continuare pervicacemente a richiedere ai poliziotti di rimanere in servizio sino a 63 o 65 anni, come chiede il Ministro Fornero, e pensare di contrastare e sconfiggere questi fenomeni?

Forse il Ministro Cancellieri dimentica che il terrorismo è stato sconfitto grazie all’attività info-investigativa della polizia e dall’azione sinergica delle parti sociali che hanno isolato il germe del terrorismo e il conseguente rischio di disgregazione della nostra società.

È in questo senso che bisogna agire: intavolare immediatamente un dialogo con le parti sociali per trovare la migliore soluzione possibile alla grave crisi economica e occupazionale investendo, contestualmente le risorse necessarie per la crescita del Paese e per la sua sicurezza. Altro che tagli ed esercito.

L’esercito può essere di aiuto nelle vigilanze fisse; ma le risorse ulteriori che serviranno a tal fine, dovranno essere sottratte dall’operazione strade sicure che è populistica, improduttiva e demagogica oltre che costosa. La vigilanza agli obiettivi fissi fatta dall’esercito, infatti, è utile e libera risorse della polizia per le investigazioni e non comporta nuovi costi.

Per ultimo, in merito alle preoccupazioni espresse da Romano, il SIULP lancia un allarme: dopo il Comitato di ordine e sicurezza pubblica di Genova, che lo Stato stia attento a non diventare complice inconsapevole di questo branco di violenti senza alcun progetto chiaro. Perché il vero rischio che si corre è che nel dare nuove scorte, che comunque non potranno essere garantite a tutti, sia lo stesso Stato ad indicare gli obietti da colpire.

 

lanci di agenzia

ADINOLFI: SIULP, ESERCITO E NUOVE SCORTE SONO DEMAGOGIA

(ANSA) – ROMA, 14 MAG – “Invocare l’uso dell’esercito e l’istituzione di nuove scorte ad altrettanti personaggi che potrebbero essere obiettivi degli scellerati esecutori dell’attentato al dottor Adinolfi, in tempo di spending review come risposta alla follia improvvisata di questo nuovo gruppo eversivo, senza alcun richiamo al ruolo fondamentale che le parti sociali hanno avuto negli settanta e alla loro grande capacità di ricondurre il Paese a coesione sociale, è operazione, nella migliore delle ipotesi, avventata, altrimenti demagogica e fuori luogo”.

Lo sostiene il segretario del sindacato di polizia Siulp Felice Romano esprimendo comunque “fortissime preoccupazioni per quanto accaduto a Genova e per la tensione sociale in atto nel Paese”. “Come si fa a parlare di spending review preannunciando la chiusura di 25 o 30 questure e altrettante prefetture, configurando nel contempo ulteriori tagli ai fondi destinati alla sicurezza che sono già al collasso – afferma -, e annunciare di istituire scorte a nuovi soggetti e nuove vigilanze dopo l’attentato ad Adinolfi? Forse il Ministro Cancellieri dimentica che il terrorismo è stato sconfitto grazie all’attività info-investigativa della polizia e dall’azione sinergica delle parti sociali che hanno isolato il germe del terrorismo e il conseguente rischio di disgregazione della nostra società”.

E’ in questo senso, conclude Romano, “che bisogna agire: intavolare immediatamente un dialogo con le parti sociali per trovare la migliore soluzione possibile alla grave crisi economica e occupazionale investendo, contestualmente le risorse necessarie per la crescita del Paese e per la sua sicurezza. Altro che tagli ed esercito”.

 

 

 

TERRORISMO: BONANNI, PIU’ CONCERTAZIONE PER EVITARE TENSIONI

(ANSA) – ROMA, 14 MAG – Serve più concertazione tra governoe parti sociali per evitare tensioni sociali. Lo dichiara in una nota il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni, secondo cui “fa bene il Governo a mantenere alta la vigilanza contro ogni fenomeno eversivo che intende minare le basi democratiche del nostro paese, ma farebbe bene anche a rispondere alle richieste dei sindacati di polizia che chiedono più uomini, mezzi e risorse per svolgere meglio il proprio lavoro.

Ma sia chiaro – aggiunge Bonanni – non si può militarizzare tutto il territorio italiano per arginare il pericolo di una escalation eversiva. Il terrorismo è stato sconfitto nel nostro paese grazie alla coesione sociale e dall’impegno straordinario del sindacato, dei partiti, delle forze di polizia e di tutte le istituzioni democratiche.

Il Governo, dunque, oltre ad assicurare la vigilanza necessaria,deve dare più forza alla concertazione ed al dialogo con le parti sociali per evitare tensioni e isolare le frange estremistiche, anarchiche e populistiche che sono alla base delle intimidazioni e degli atti violenti”.

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