Il Governo rispetti il ruolo delle parti sociali ed apra al confronto

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Il Governo rispetti il ruolo delle parti sociali ed apra al confronto su sicurezza e sistema penitenziario del Paese e sui diritti degli operatori

Rivendichiamo convintamente il ruolo di Parte sociale del comparto Sicurezza, non mancando di evidenziare quanto sia essenziale, in qualsiasi processo democratico, l’ascolto, la condivisione, e, soprattutto, il confronto con gli attori istituzionali e gli organi di Governo preposti a decidere e fare scelte.

Comprendiamo, senz’altro, i tempi ristretti e gli impegni di fine anno, anche in chiave europea, tuttavia, le Donne e gli Uomini delle Forze di polizia non possono più attendere, poiché ciò comporterebbe un incolmabile vulnus ai danni di coloro che, incondizionatamente e con alto senso di responsabilità e dovere, servono lo Stato, garantendo – sempre e comunque – la “sicurezza” e il vivere civile, giacché la sicurezza è un valore imprescindibile e “condizione antesignana e necessaria” per l’esistenza stessa e il buon funzionamento delle Istituzioni e, prima ancora, di una “società di diritto” così come per l’esercizio della garanzia e della certezza dell’esecuzione penale.

Nonostante sia senza alcun dubbio apprezzabile lo sforzo attuato dal Governo, che nella Legge di bilancio per il 2023 ha previsto stanziamenti dedicati a nuove assunzioni di personale per il turnover in un comparto in grave sofferenza, resta ferma ed urgente la necessità di potenziare ulteriormente le risorse del c.d. “fondo per la perequazione del trattamento previdenziale del personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico” (di cui all’ art. 1 comma 95 e 96 L. 234/2021).

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Continua a persistere, infatti, il gap tra il trattamento previdenziale degli appartenenti alle forze dell’ordine e il resto dei lavoratori del pubblico impiego, a dispetto della tanto decantata specificità, la quale, a ben guardare, rappresenta spesso più un danno che non, come dovrebbe essere, un valore per il giusto ristoro dei disagi.

A ciò, si aggiunga il reiterato e inascoltato appello affinché le istituzioni pongano, realmente, le Donne e Uomini delle forze dell’ordine in condizione di svolgere il proprio indispensabile servizio in condizioni di piena sicurezza, dotando gli stessi di ogni dispositivo, regola d’ingaggio e quant’altro possa occorrere e che contribuisca a proteggere loro “prima, durante e dopo” le operazioni cui sono chiamati ad adempiere.

Al medesimo scopo, è d’uopo rimarcare la fondamentale importanza della piena efficienza e dei sacrifici fatti sul campo dalle FF.PP. nel corso degli anni.

Il SIULP resta, pertanto, in attesa per un tempestivo, proficuo, ineludibile e costruttivo confronto, dal quale senz’altro discenderebbero, a beneficio dell’apparato e dell’azione di Governo, importanti contenuti ed elementi conoscitivi, innestati nella realtà che, seppur difficile, deve essere gestita al meglio delle possibilità e risorse, non soltanto economiche, essendo le Parti sociali un fondamentale “volano e termometro” della situazione intercompartimentale.

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