IMMIGRAZIONE: SIULP, oggi giornata proficua e inizio fine emergenza ordine pubblico.

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Ultimo aggiornamento 08/07/2013

L’accordo siglato dal Governo con le regioni, l’ANCI e l’UPI, il ritiro delle dimissioni del Sottosegretario agli interni On. Alfredo Mantovano e la nomina del Prefetto Franco Gbrielli a Commissario Straordinario per la gestione dell’emergenza immigrazione, sono segnali positivi e confortanti sull’inizio della fine dell’emergenza in termini di ordine e sicurezza pubblica.
Ad affermarlo Felice Romano Segretario Generale del SIULP che, avendo appreso della nomina del Prefetto Gabrielli a Commissario straordinario, la revoca delle dimissioni del Sottosegretario Mantovano, nonché la decisione di approvare, peraltro come il SIULP chiedeva sin dal primo momento, nel Consiglio dei ministri di oggi il decreto con cui si disciplinano le misure umanitarie di protezione temporanea, le condizioni di accoglienza sul territorio nazionale e le relative attività di soccorso e di assistenza per gestire l’eccezionale afflusso di cittadini appartenenti ai paesi del nord Africa che sono arrivati sulle nostre coste, ringrazia il Ministro Maroni per essersi adoperato affinché questa emergenza umanitaria fuoriuscisse dall’alveo di problema di polizia e fosse ricondotto in quello umanitario e di accoglienza.
È un obiettivo importante che si è raggiunto soprattutto grazie all’impegno del ministro Maroni che ha compreso, sin dalle prime ore, che questo fenomeno non poteva essere considerato un problema di ordine e sicurezza pubblico ma bensì una questione umanitaria a cui tutto il Paese, ma anche l’intera comunità europea, doveva dare una risposta corale, unitaria e umanitaria.
Solo in questo modo, continua Romano, è possibile affrontare nel rispetto della libertà e della dignità umana di queste persone un fenomeno epocale come quello che stiamo vivendo e al quale non si può far fronte solo con la polizia o erigendo “muri” nella speranza che i “disperati restino fuori o solo a casa di altri.
Chiunque pensi, contrariamente a quanto ha affermato anche il Vaticano, che la disperazione e la fame si può affrontare con l’emarginazione e le barriere o, peggio ancora con l’uso della forza senza nessuna accoglienza, commette un errore gravissimo.
Ecco perché, anche a nome di tutti i poliziotti e delle altre Forze di polizia ringraziamo il Governo, il Ministro Maroni e tutti quanti si sono adoperati per allentare la pressione micidiale che in questi giorni si era scaricata sugli uomini e le donne delle Forze di polizia e sui cittadini di poche realtà.
Questo provvedimento, affiancato alle dichiarazioni della Commissaria europea Cecilia MALMSTROM con cui ha anticipato la richiesta che presenterà alla prossima riunione dei Ministri degli Interni europei con cui concordare una pianificazione di ripartizione di queste persone in tutti gli stati membri, è l’inizio del giusto percorso per salvaguardare la nostra storia di accoglienza ma anche di rispetto delle regole.
Perché, conclude Romano, come diceva Benjamin Franklin, qualsiasi popolo che sacrifica la libertà in favore della sicurezza, non merita né l’una né l’altra.
Roma 7 aprile 2011

i lanci di agenzia

IMMIGRAZIONE: SIULP, SEGNALI POSITIVI SU FINE EMERGENZA

(ANSA) – ROMA, 7 APR – “L’accordo siglato dal Governo con le regioni, l’Anci e l’Upi, il ritiro delle dimissioni del sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano e la nomina del prefetto Franco Gabrielli a commissario straordinario per la gestione dell’emergenza immigrazione, sono segnali positivi e confortanti sull’inizio della fine dell’emergenza in termini di ordine e sicurezza pubblica”. Lo afferma Felice Romano, segretario generale del sindacato di polizia Siulp.
Il Siulp “ringrazia il ministro Maroni per essersi adoperato affinché questa emergenza umanitaria fuoriuscisse dall’alveo di problema di polizia e fosse ricondotto in quello umanitario e di accoglienza. Solo in questo modo – sottolinea Romano – è possibile affrontare nel rispetto della libertà e della dignità umana di queste persone un fenomeno epocale come quello che stiamo vivendo e al quale non si può far fronte solo con la polizia o erigendo ‘muri’ nella speranza che i disperati restino fuori o solo a casa di altri”.

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