Mense di servizio. Esito incontro del 19 febbraio 2019

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    Nel pomeriggio odierno si è tenuto l’incontro per la disamina della bozza di circolare relativa alle mense di servizio, che unitamente alla circolare sui buoni pasto di recente emanazione dovrebbe andare a completare la ridefinizione della disciplina della materia.
    Nell’intendimento dell’Amministrazione dovrebbero in questo modo essere superate tutte le difficoltà interpretative che avevano in precedenza dato origine ad un massivo e ricorrente contenzioso.
    Rispetto al testo predisposto dall’Amministrazione, il SIULP ha espresso alcune perplessità essenzialmente riferibili a tre potenziali criticità.
    È stato in primo luogo messo in discussione l’impianto immaginato per la fornitura dei c.d. “pasti veicolati”, i quali, secondo i contenuti della bozza di circolare, verrebbero somministrati in via residuale nell’ipotesi in cui, nel corso di servizi di ordine pubblico, non fossero disponibili mense di servizio o non fosse comunque possibile stipulare convenzioni con esercizi di ristorazione. Memori delle inqualificabili situazioni non di rado occorse in simili contesti, è stato chiesto con fermezza che, laddove non restasse altra opzione praticabile, le modalità ed il contenuto del pasto veicolato, ossia preconfezionato e servito sul luogo del servizio, debbano essere oggetto di preventiva intesa con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, presenti sul territorio di riferimento. La richiesta è stata positivamente recepita dall’Amministrazione, che quindi provvederà ad una integrazione nel senso da noi sollecitato.
    In secondo luogo è stata segnalata l’equivoca stesura della parte riservata all’impegno dell’Amministrazione per garantire il servizio mensa “indipendentemente dal servizio svolto”. Per come infatti è ora formulato il testo si potrebbe anche ritenere sufficiente la predisposizione di una mensa di servizio, a prescindere dall’effettiva possibilità per il personale di poterne in concreto usufruire. Si sono al riguardo prospettati casi emblematici delle innumerevoli realtà in cui la sede di servizio è ad una distanza tale dalla mensa che la consumazione del pasto risulta, di fatto, impossibile. Vuoi perché per raggiungere la mensa, in orari di punta del traffico urbano richiede tempi eccessivi, vuoi perché la mensa è dimensionata in modo tale da non consentire l’allestimento di più di una linea di distribuzione, e quindi basta la semplice concomitante presenza di poche persone per dilatare i tempi del servizio oltre termini compatibili con il rispetto degli orari di lavoro. Pertanto, pur apprezzando l’espressa, rigorosa indicazione degli orari di funzionamento della mensa, stabiliti nelle fasce 12 -15 e 19 – 21, dovrebbe essere una volta per tutte posto fine alla inaccettabile prassi di imporre orari peggio che stravaganti per la consumazione del pasto. E’ stato chiesto di rivisitare questa parte della circolare in modo da chiarire in termini non equivoci, che la fruibilità deve essere oggettiva e non meramente virtuale, e che pertanto laddove questa oggettiva e concreta possibilità non abbia a sussistere dovrà essere riconosciuto, senza indugio, il diritto al buono pasto qualora non sia altresì possibile ricorrere alla prevista convenzione.
    In tale contesto dovrà essere definitivamente chiarito ai dirigenti territoriali che le mense di servizio, fosse anche per ragioni connesse all’ordine ed alla sicurezza pubblica, non potranno essere aperte prima dei suddetti orari destinati alla fisiologica consumazione del pasto, ed i colleghi non dovranno essere più costretti, come purtroppo ancora oggi avviene, a consumare i rispettivi pasti prima delle ore 12 o prima delle ore 19.
    Nel corso del confronto, il SIULP, in ragione della previsione normativa di cui alla legge 203/1989, ha rivendicato il diritto alla mensa obbligatoria anche per quei colleghi che, pur incardinati in settori ove sono previsti turni non continuativi, occasionalmente e per ragioni connesse al proprio ufficio, sono chiamati ad espletare il turno nei quadranti 13/19 e 19/24. Ciò si ritiene necessario in virtù della richiamata legge, poiché, analogamente alle motivazioni che inducono a riconoscere il beneficio della mensa obbligatoria ai colleghi che effettuano i turni continuativi, anche questi colleghi sono costretti a prestare servizio in orari che non consentono di consumare i pasti presso il proprio domicilio.
    In questo senso l’Amministrazione si è impegnata ad effettuare un monitoraggio che quantifichi il numero dei servizi interessati alla circostanza per valutare la ricaduta economica.
    Da ultimo, pur prendendo atto dell’esigenza di adeguare ai vigenti parametri normativi il costo della mensa non obbligatoria, e cioè quella alla quale accede il personale che non ha diritto al pasto, sono state espresse severe critiche al notevole incremento che si prevede di rideterminare in euro 5,50. L’aumento pari all’80% circa rispetto al prezzo sino ad oggi praticato (di euro 3,10) è infatti destinato a provocare notevoli ricadute proprio su quella parte di personale per cui la consumazione dei pasti in mensa è una necessità, e non certo una scelta fatta a cuor leggero. Questo significa un esborso mensile aggiuntivo di almeno 30 euro, a fronte di aumenti stipendiali attesi che, con le somme stanziate per il rinnovo contrattuale e con i fondi riconosciuti agli operatori del Comparto Sicurezza in virtù della specificità, si attesta ben al di sotto di tale importo.
    Sulla questione è bene precisare che in passato, l’Amministrazione ha già provato ad effettuare tale aumento. Il SIULP opponendosi e facendo appello alle sensibilità dell’Esecutivo, era riuscito sinora ad evitarlo.
    Auspichiamo che anche in questo caso riusciremo a trovare la giusta sensibilità da parte del Governo per scongiurare l’aumento.
    Sul punto l’Amministrazione si è limitata a registrare l’identità delle posizioni critiche rappresentate dalle organizzazioni sindacali. Per quanto ci riguarda faremo ovviamente pervenire al livello politico le rimostranze per gli infausti esiti che produrrebbe questa sconcertante novità.
    Al termine della riunione la delegazione della controparte datoriale si è riservata di farci avere il prima possibile una nuova bozza recettiva delle osservazioni formulate dal Siulp e dalle altre sigle presenti, individuando nella fine del corrente mese il termine entro il quale la circolare dovrebbe poi essere pubblicata.

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