Per i dipendenti statali anticipo della liquidazione con il prestito diretto dell’Inps

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Il Consiglio di Amministrazione dell’Inps, nella seduta del 9 novembre 2022, ha adottato la delibera n. 219 che innova la disciplina relativa all’anticipo del trattamento di fine rapporto per i lavoratori statali.
Infatti, occorre dire che sino ad oggi il pensionato aveva due alternative per conseguire l’intero importo della liquidazione: l’attesa del periodo predeterminato dalla legge dopo il pensionamento o la cessione del credito a istituti bancari convenzionati che anticipavano l’importo della prestazione dovuta dall’istituto previdenziale.

Con la nuova determinazione del Consiglio di amministrazione, l’istituto previdenziale potrà anticipare tutta la somma dovuta con un interesse dell’1%. più un contributo a titolo di rimborso spese forfettario dello 0,50%. La norma è valida a partire dal primo febbraio 2023.

Ovviamente, l’interesse dell’1% è più vantaggioso rispetto ai tassi bancari attuali che risentono dell’aumento del tasso di inflazione e più conveniente del meccanismo di anticipo molto più appetibile di quello offerto dal decreto 4/2019 che permetteva di richiedere solo fino a 45.000 euro attraverso l’accordo dell’Abi.

Ricordiamo che l’ultimo aggiornamento in ordine all’anticipo del Trattamento di fine servizio è stato pubblicato sul n. 42 del 15 ottobre 2022 di questo notiziario.

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Dunque, dall’inizio del prossimo mese di febbraio, a seguito della determinazione n. 219 adottata il 9 novembre dal consiglio di amministrazione dell’INPS, l’Istituto potrà versare ai lavoratori pubblici somme pari alla liquidazione maturata ad un tasso dell’1% più le spese di 0,5%.

Si potrà anche ottenere tutta la liquidazione e non soltanto un anticipo fino a 45 mila euro. Le somme saranno erogate al netto degli interessi, ma la liquidazione dovrà essere ceduta con clausola pro-solvendo nei confronti di Inps. Questo significa che si effettua salvo buon fine e che la consegna del titolo non costituisce adempimento definitivo e non libera il debitore.

Le risorse per l’anticipo saranno reperite nel Fondo Welfare che è alimentato con lo 0,35% delle retribuzioni dei lavoratori pubblici per prestazioni come borse di studio ai figli dei dipendenti, vacanze studio e iniziative sanitarie. Il finanziamento arriverà ad esito della certificazione Tfr-Tfs prevista in massimo 75 giorni oltre ai tempi tecnici di istruttoria.

Le domande potranno essere inviate soltanto online a e saranno accolte in ordine di presentazione, fino ad esaurimento risorse. I tempi di attesa per ottenere la somma spettante non dovrebbero superare i 75 giorni a partire dall’esito della certificazione TFS/TFR a cui occorre aggiungere i tempi tecnici di istruttoria della pratica.

Le somme saranno erogate al netto degli interessi e delle spese e la liquidazione dovrà essere ceduta con la clausola pro-solvendo all’Inps. Dall’anticipo è escluso chi ha un debito contributivo non saldato o cartelle esattoriali da regolare.

Va ricordato che la questione dei tempi dilazionati di pagamento del Tfs-Tfr è all’esame della Corte costituzionale, il cui pronunciamento potrebbe sovvertire la prospettiva applicativa di questo nuovo istituto.

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