Poliziotti uccisi a Trieste nel 2019 – Romano “Demenego e Rotta uccisi una terza volta”

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Poliziotti uccisi a Trieste nel 2019. Il carnefice, Alejandro Stephan Meran, assolto in Cassazione per “vizio di mente” e detenuto attualmente in una Rems ligure, potrebbe esser trasferito in una medesima residenza ma proprio alle porte di Trieste, nel comune di Aurisina. Romano (SIULP): Demenego e Rotta uccisi una terza volta. Assurda ipotesi trasferimento Meran proprio alle porte di Trieste. Chi dovrà decidere faccia appello alla propria coscienza”.

Uno dei delitti più crudeli, assurdi ed efferati dell’intera storia della Polizia di Stato, avvenne nella Questura di Trieste il 4 ottobre del 2019. Nel pieno della loro esistenza, vennero strappati alla vita due poliziotti: Matteo Demenego e Pierluigi Rotta. Il motivo: il semplice furto di un motorino. La ragione: per la cassazione, fu “vizio di mente”. Attualmente detenuto in una Rems ligure, si fanno sempre più insistenti le voci che darebbero per imminente un trasferimento di Meran in una residenza di sicurezza ad Aurisina, a pochi chilometri proprio da Trieste. L’ipotesi ha sollevato feroci ed immediate critiche, su tutte quelle del Sindaco di Aurisina, Igor Gabrovec, oltre ad Assessori Regionali e alla Prefettura della cittadina friulana. Felice Romano, Segretario Generale del SIULP, il sindacato maggioritario del comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico, è ferreo nella sua disanima: “Demenego e Rotta, dopo quell’assurdo 4 ottobre e dopo che la Cassazione assolse Meran per vizio di mente, dovesse realizzarsi tale, inopportuno trasferimento, sarebbero uccisi una terza volta. Non posso credere che si possa arrivare ad una tale decisione. Sarebbe pericoloso e destabilizzante l’ipotesi di collocare in una Rems triestina l’assassino dei due colleghi. Da tempo denunciamo come in Italia ci sia un crescente senso di impunità per coloro che delinquono, lo Stato sembra non riuscire a dare una risposta in termini di pene certe, esemplari ed immediate nei confronti di tutta una serie di reati, soprattutto per alcuni di essi, particolarmente gravi ed violenti”.

“Non vogliamo entrare nel dibattito – conclude il leader del SIULP – di chi avrà la responsabilità di valutare il caso dell’ipotetico trasferimento di Meran, perché auspichiamo che la valutazione sarà fondata su elementi certi. Riteniamo però sicuramente offensivo ed indegno che la Rems possa essere identificata proprio a pochi chilometri dalla città dove questo assassino ha barbaramente trucidato due nostri colleghi senza il minimo esitare e con spietata crudeltà. Facciamo appello a chi dovrà decidere, affinché questa assurda ed incomprensibile decisione non venga presa”.

 

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Roma, 17 Settembre 2024

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