Prende corpo l’articolato per rinnovo contrattuale di 100 euro netti di aumento

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SIULP, SIAP: Prende corpo l’articolato per rinnovo contrattuale di 100 euro netti di aumento a partire dalla qualifica di base. Aperto il confronto anche sulla parte normativa per le tutele e la valorizzazione della specificità.

Il giorno 24 luglio 2024, il Siulp e il Siap hanno incontrato nuovamente, a palazzo Vidoni, i rappresentanti tecnici del governo per continuare ad individuare la migliore ripartizione delle risorse destinate per il rinnovo del contratto di lavoro, a favore del personale dei Comparti Sicurezza e Difesa riferito al triennio 2022/2024. 

Un forte momento di confronto collegato alla bozza contrattuale presentata che, oltre a determinare le percentuali di allocazione delle risorse economiche rese disponibili dal Governo, per esempio la somma di 166,28 lordo di aumento della sola parte fissa per un Assistente Capo Coordinatore e di 141,06 euro per un agente, somma composta dall’aumento del valore parametrale e della indennità pensionabile, ha individuato in modo iniziale delle piccole modifiche normative.  

Con riferimento alle priorità collegate all’area dei diritti e all’individuazione delle voci accessorie, e quindi ai costi connessi, che andremo a discutere nei prossimi incontri, possiamo indicare che tra la parte fissa, l’indennità pensionabile e la rivalutazione dello straordinario, quest’ultima voce aggiunge, infatti, 29,42 euro di aumento medio mensile accessorio con il residuo includente la rivalutazione dello straordinario, si determina per un agente una somma prossima ai 100 euro netti. Cifra che dovrà essere poi messa in collegamento, a regime, con l’insieme del valore contenuto all’interno di una busta paga. 

Ecco perché, pur se in una fase intermedia delle trattative, rilevando la necessità anche della rivalutazione delle indennità, come dal SIULP e SIAP richiesto, avendo unicamente i soldi della “specificità” destinati all’intero Comparto Sicurezza e difesa, pari a 32 milioni per il 2024, 32 milioni per il 2025 e che diventano 42 per il 2026, abbiamo ribadito che le stesse risultano assolutamente insufficienti e necessitano di un ulteriore stanziamento.

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Perché è con la specificità che si dimostra la vicinanza politica e non solo con un rinnovo contrattuale, atteso che il valore IPCA è riconosciuto in modo uguale a tutti i lavoratori all’intero pubblico impiego

Le scriventi sigle, quindi, hanno chiesto nuovi stanziamenti in generale anche per sanare la gravissima perdita del potere d’acquisto, suggerendo alla parte tecnica di comunicare la necessità di un incontro politico con il Governo, nel suo massimo rappresentante, per individuare alcune misure considerate necessarie, tra le quali l’individuazione del percorso normativo per innalzare lo scaglione Irpef in modo da far rientrare una platea di colleghi nel cuneo fiscale. Elevando, ad esempio, gli attuali 28 mila euro, dove l’aliquota Irpef scatta al 35 percento, a 30 mila.

Dalla disamina odierna, pur con apprezzabili passi in avanti sotto il profilo economico, come contenuto nella tabella proposta, ma non ritenuta ancora sufficiente, si ritiene possibile l’appostamento di un’ulteriore piccola percentuale, almeno sull’indennità pensionabile, salvaguardando però le risorse da dover destinare sia al rafforzamento dell’area dei diritti sia per gli accessori. In tale ambito resta, ad esempio, il nodo dello straordinario che, rispetto alle nostre richieste e alle indicazioni pronunciate dal Governo, oggi si registra solo l’aumento di circa un euro, con una spesa pari a 97 milioni di euro circa, che è ben lontano dalla rivalutazione richiesta, atteso che, al netto nelle tasche dei poliziotti arriveranno circa 30 centesimi.

Nel corso della riunione è stato ribadito, nuovamente, la necessità immediata di riconvocazione del tavolo per la stipula del primo contratto della dirigenza, con tabelle che indichino l’esatto ammontare delle somme disponibili, e il contestuale parallelo apertura del tavolo concernente la previdenza dedicata con la piena applicazione dei principi equo ordinativi in termini di coefficienti di trasformazione. 

È stato chiesto, ancora, la revisione del modello delle relazioni sindacali, superando l’attuale impostazione caratterizzata dal fatto che uno delle due parti in causa, l’Amministrazione, è anche colei che decide chi ha ragione nella contesa riguardante l’applicazione delle norme e dell’Accordo Nazionale Quadro. Riteniamo che, in base al Decreto Legislativo 195/1995 è necessario ribadire che è la Funzione Pubblica l’arbitro per la risoluzione dei conflitti e non invece le atipiche risposte dell’Amministrazione. Relazioni sindacali tra altro gerarchicamente incardinate e prive di un reale potere risolutivo, nonostante l’impegno degli addetti all’ufficio preposto. 

Sono state chieste, altresì, le piene libertà sindacali e il riconoscimento di una indennità per remunerare la responsabilità dell’autorità di PS. Così come l’introduzione di una norma che definisca l’orario massimo di lavoro, soprattutto in particolari condizioni d’impiego. Nel corso del lungo e articolato intervento del Siulp e del Siap, sono state poste altre questione prioritarie quali un nuovo correttivo al riordino che disciplini in modo migliore, anche solo nell’ambito degli stanziamenti già previsti, le procedure per l’accesso al ruolo dei Sovrintendenti, degli Ispettori e dei Commissari.  

Intervento, il correttivo, necessario alla funzionalità del sistema e per la salvaguardia delle retribuzioni e della previdenza che, oggi, è possibile solo riempiendo i ruoli intermedi attraverso una veloce, dinamica e professionale progressione di carriera, con auspicati interventi economici a sostegno di alcuni importantissimi settori, in particolari quali quelli che espletano servizi di Ordine e Sicurezza pubblica oppure di Polizia Giudiziaria. Con l’individuazione anche di indennità economiche.

Nell’ambito di alcune questioni è stato posto anche l’accento sull’applicazione dell’articolo 30 del precedente contratto contenuto nel d.P.R. 57/2022 chiedendo, altresì, che il sistema NoiPA sia adottato da tutto il Comparto. Qualora non accadesse la Polizia di Stato dovrebbe abbandonare l’attuale strada e ripristinare il precedente sistema Cenaps. 

Ecco la necessità di riscrivere una nuova Polizia e un nuovo sistema di regole concertative, negoziali e contrattuali capaci di rispondere sia retributivamente alle aspettative delle famiglie dei poliziotti, garantendo una maggiore sicurezza nell’ambito di un ampliamento del numero organico degli ufficiali di Polizia Giudiziaria, sia assicurando il doveroso rispetto dei rappresentanti sindacali, i quali devono essere considerati paritari, per le diverse articolazioni, del pari vertice dell’Amministrazione. E su questi aspetti non dovranno esserci più fraintendimenti. A tutti i livelli. 

Attendiamo la nuova convocazione per entrare nello specifico della parte normativa.

Il Segretario Generale del SIULP 
Felice Romano             

Il Segretario Generale del SIAP
Giuseppe Tiani

Roma, 24 luglio 2024

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