Richiesta incontro urgente – Problematiche e ritardi nel pagamento dello straordinario
Riportiamo il testo della lettera inviata in data 26 febbraio u.s. al Dipartimento della P.S. – Ufficio per le Relazioni Sindacali:
“Preg.mo Direttore,
l’adempimento dei diversificati compiti istituzionali demandati agli Uffici della Polizia di Stato richiede, con sempre maggiore esigenza, l’effettuazione di lavoro straordinario eccedente l’orario d’obbligo giornaliero. Senza il quale l’intera missione istituzionali subirebbe evidenti ripercussioni operative, per scelte incidenti sulla tematica dei pensionamenti e del turnover. La tematica, come noto, è stata, nel tempo, oggetto di una serie di atti di indirizzo unilaterali da parte dell’Amministrazione, tra cui, in particolare, la circolare della Direzione centrale del personale n. 333-G/2.1.84 del 29 dicembre 1999 e le successive circolari della Direzione centrale per le risorse umane del 15 luglio 2013 e del 3 febbraio 2015 per i diversi profili in rilievo indirizzate sostanzialmente sia all’efficiente gestione delle risorse umane, anche in un’ottica di tutela della salute dei lavoratori, e sia all’impegno delle risorse finanziarie disponibili.
Di recente, con circolare 0004126 del 13 febbraio 2024, è stato reso pubblico che, in virtù di un’analisi dei dati rilevati dalla Direzione Centrale per i Servizi Ragioneria, si sono evinti delle criticità significative relativamente alla copertura finanziaria, per il pagamento delle ore in esubero di straordinario, rispetto agli stanziamenti di bilancio. La scelta dell’Amministrazione di fornire delle precisazioni, allo scopo non solo di assicurare uniformità procedurale e documentale, ma anche di orientare l’attività istituzionale ai principi di efficienza ed economicità, in un contesto che richiede comunque, quotidianamente, un impegno straordinario per corrispondere alle molteplici esigenze di sicurezza della collettività, mal si concilia però sia con il numero dei poliziotti in servizio, anche in relazione all’età media anagrafica, sia con gli attuali moduli operativi che dovrebbero essere oggetti di un confronto per poterli rendere meno gravosi per i poliziotti. Lo strumento dello straordinario programmato deve essere utilizzabile in base a dei progetti per soddisfare esigenze non propriamente emergenti, bensì programmabili nell’ambito di una ordinata attività sia d’ufficio che operativa. Mentre un’attenzione merita lo straordinario emergente giacente sul presupposto normativo del lavoro straordinario obbligatorio costituito dall’articolo 63, comma 4, della legge 1° aprile 1981, n. 121.
L’articolo 63, dunque, prevede un obbligo di prestazione di lavoro straordinario, subordinandolo alla presenza di esigenze di servizio non prevedibili che, per l’appunto, rendono necessario e indifferibile il permanere in servizio senza soluzione di continuità. Verificata la sussistenza delle “esigenze di servizio”, come rimarcato nelle varie circolari, i predetti dirigenti/responsabili sarebbero tenuti a rilasciare una preventiva e formale autorizzazione a svolgere lo straordinario emergente. La necessità di tale autorizzazione, secondo l’Amministrazione, si giustifica in ragione delle sue funzioni, tutte riferibili alla concreta attuazione dei principi di legalità, imparzialità e buon andamento cui, ai sensi dell’articolo 97 Cost., deve essere improntata l’azione della pubblica amministrazione. Fatta eccezione, naturalmente, per quei servizi che non possono subire alcuna interruzione ovvero quelle attività operative per la cui tempestività risulta compatibile una mera autorizzazione informale, successivamente ratificata a fine servizio.
Sul territorio, purtroppo, probabilmente perché in prima specie alcune articolazioni hanno inteso la circolare come un momento di anacronistica gestione, stanno nascendo numerosi problemi soprattutto con riferimento alla parte che, laddove specifiche esigenze richiedano l’effettuazione di lavoro straordinario emergente che vada oltre le quattro ore giornaliere individuali, i dirigenti degli uffici provvederanno a redigere apposita relazione da custodire agli atti d’ufficio, attestante le specifiche contingenze giustificative delle prestazioni rese in eccedenza, effettuando anche un periodico monitoraggio ogni quindici giorni sull’effettuazione dello straordinario nell’ambito del proprio ufficio, al fine di monitorare l’utilizzo rispetto alle quote assegnate.
A questo problema, non di poco conto, si aggiunge il fastidioso ritardo del pagamento degli esuberi inseriti nel terzo “basket”. Con circolare N. 555/V-RS/Area 1^ prot. 0017336 del 23 novembre 2023, avente a oggetto la liquidazione dei compensi per le prestazioni di lavoro straordinario rese in eccedenza, la Direzione Centrale per i servizi di ragioneria comunicò che, con il cedolino di dicembre, sarebbero state liquidate le prestazioni di lavoro straordinario, rese in eccedenza ai limiti mensili, nel periodo maggio-giugno 2022. Nonostante le rassicurazioni più volte fornite dall’Amministrazione e dallo stesso Governo, siamo costretti a dover ricordare il mancato pagamento delle ore eccedenti relative alle prestazioni di straordinario effettuato da luglio 2022 a oggi, straordinario svolto per effetto dei numerosi servizi effettuati e contabilizzati nel c.d. “terzo basket”.
I vari stanziamenti appositamente licenziati dalle varie leggi di stabilità e ottenuti grazie alle iniziative del Siulp e alla sinergica azione svolta con la stessa Amministrazione, avevano fatto ben sperare che, finalmente, i colleghi potessero entrare in possesso delle somme che vantano per le prestazioni effettuate quasi due anni fa. Le nostre segreterie provinciali, in più occasioni, hanno rappresentato l’esigenza di dare corso alla liquidazione delle ore di straordinario eccedente effettuato dal personale e ampiamente documentato in relazione a pressanti e inderogabili esigenze di servizio, aggravate dalla cronica mancanza di personale che richiede a quelli in servizio, sforzi continui per impieghi oltre l’orario ordinario per far fronte all’assolvimento delle mission istituzionale.
A corollario di quanto già esposto, non si può sottacere degli sforzi fatti proprio dal Siulp per ottenere che i fondi concernenti il pagamento delle prestazioni straordinarie non fossero più vincolati all’emanazione del decreto interministeriale necessario a fissare gli appostamenti spettanti alle singole amministrazioni e che, come noto, faceva maturare un ritardo aggiuntivo di alcuni mesi prima che le somme fossero esigibili.
Oggi tutto questo ritardo non avrebbe più dovuto verificarsi proprio in forza della previsione normativa che consentirebbe di poter erogare sino al 90% delle somme spese l’anno precedente già a decorrere dal mese di gennaio. Inoltre, senza voler ulteriormente tediare la Sua opera all’interno della nostra Amministrazione, le ricordiamo che in virtù dell’aumento del tasso d’inflazione le cifre maturate due anni fa non avranno, oggi, lo stesso potere d’acquisto.
Quindi, premesso quanto sopra, conoscendo la Sua sensibilità e l’impegno che quotidianamente profonde per migliorare le condizioni di lavoro e retributive dei Colleghi, con la presente le chiediamo di valutare attentamente la possibilità di un incontro finalizzato ad un confronto anche per discutere di eventuali nuovi moduli operativi che possano essere poi fusi in un nuovo provvedimento che garantisca ad esempio, i servizi di scorta, di ordine e sicurezza pubblica, di interventi in materia di immigrazione e di respingimenti alla frontiera, nonché accompagnamenti all’estero e i servizi nel vari centri di permanenza per i rimpatri. Una pluralità di servizi che solo per sintesi non li elenchiamo. Ma la casistica è ampia. Certi di un Suo fattivo e risolutivo intervento, si coglie l’occasione per inviare cordiali saluti.”