Residenza fiscale: nuove regole sul Paese in cui pagare le tasse

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Il Consiglio dei Ministri, in fase di approvazione della Manovra 2024, ha anche approvato un decreto sulla fiscalità internazionale che contiene previsioni importanti per la disciplina impositiva in relazione alla residenza fiscale, nell’ambito dell’attuazione della legge delega fiscale.

Le novità entreranno in vigore nel 2024 e riguardano, nel dettaglio, le persone fisiche e le persone giuridiche.

Si introduce un concetto di domicilio in cui diventa preponderante la presenza fisica nel territorio dello Stato anche ai fini fiscali, prevalendo il luogo in cui effettivamente la persona fisica abita per la maggior parte del periodo d’imposta.

Per quanto riguarda le persone fisiche, tuttavia, dalla presunzione assoluta di residenza fiscale che deriva dall’iscrizione di una persona alle anagrafi della popolazione residente si passa alla presunzione relativa: il contribuente può anche fornire la prova contraria in merito al suo domicilio, a prescindere dalla sua residenza anagrafica.

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L’Agenzia delle Entrate (con la Circolare 25/E del 18 agosto scorso) aveva già fornito alcuni chiarimenti sui profili fiscali del lavoro da remoto spiegando che si considerano residenti in Italia le persone fisiche che, per la maggior parte del periodo d’imposta (183 giorni in un anno o 184 giorni in caso di anno bisestile) sono in alternativa:

  • iscritte nelle anagrafi della popolazione residente;
  • domiciliate nel territorio dello Stato italiano, da intendersi come sede principale di affari, interessi economici e relazioni personali come desumibile da elementi presuntivi;
  • residenti nel territorio dello Stato italiano.
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