Rivalutazione Assegno Unico

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Ultimo aggiornamento 15/12/2023

L’Assegno Unico aumenta nel 2024, con incrementi di importo adeguati all’inflazione, in base allo stesso indice con cui salgono le pensioni, ossia del 5,4%.

In parallelo, aumentano anche le soglie di reddito ISEE in base alle quali si quantificano assegno e maggiorazioni.

Con almeno tre figli l’assegno unico sale di 96,9 euro, la maggiorazione per i figli non autosufficienti si porta a 119,6 euro fino a 21 anni e a 108,2 euro sotto questa età, le maggiorazioni invece per disabilità media nel 2024 sono di 94,9 euro fino ai 21 anni, il bonus massimo nel caso in cui lavorino entrambi i genitori nel 2024 sarà di 34,1 euro.

Cambiano anche le fasce ISEE di riferimento, sempre in base all’adeguamento all’inflazione. Sono nella fascia più alta i nuclei con ISEE sopra i 45.575 euro, mentre la quota minima, che oggi spetta con ISEE fino a 16.215 euro, scatterà sotto i 17.090,61 euro.

Comunque, per fare il calcolo, ogni famiglia deve applicare l’indice di rivalutazione sia alla soglia ISEE, sia alle diverse voci dell’assegno unico.

E’ prevedibile che entro il prossimo gennaio 2024 l’INPS emani una circolare al riguardo.

Ricordiamo che l’Assegno Unico spetta per ogni figlio a carico fino ai 18 anni di età, oppure fino ai 21 anni in determinati casi (se il figlio studia, sta effettuando il tirocinio o il servizio civile universale, è in cerca di lavoro).

Ne hanno diritto tutti, ma l’importo scende con il salire del reddito (l’importo minimo, come detto, nel 2024 scatterà sopra i 45.575 euro). Spetta a partire dal settimo mese di gravidanza.

Chi percepisce già il sussidio non deve fare niente, l’Assegno Unico verrà rivalutato dall’INPS. Per ogni nuovo figlio, invece, va presentata domanda: chi lo fa entro il 30 giugno ha automaticamente l’AUU a partire dal primo marzo (eventualmente con gli arretrati), mentre presentando la domanda da luglio in poi la prestazione decorre dal mese successivo.

La domanda si presenta all’INPS, utilizzando il servizio online dedicato, oppure tramite patronato.

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