SICUREZZA: per un sistema migliore e adeguato ai tempi SIULP e FNS CISL chiedono l’ampliamento dei diritti complessivi degli operatori.

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    Ultimo aggiornamento 08/07/2013

    “La Sicurezza è una delle condizioni imprescindibili per il rilancio dello sviluppo economico e sociale del nostro Paese”. Questa, in sintesi l’affermazione dei sindacati SIULP e FNS CISL alla base della loro richiesta di ammodernare il modello della sicurezza in Italia per meglio rispondere alle nuove e pressanti sfide. Il tutto anche in considerazione della necessità che il sistema sia compatibile e sostenibile con la disponibilità delle risorse che sono sempre più esigue.

    “Ecco perché, tra le riforme che il Governo deve affrontare, è importante quella relativa all’ampliamento dei diritti sindacali anche in tutte le Amministrazioni del Comparto sicurezza (carabinieri e finanzieri), oggi penalizzate da restrizioni anacronistiche e ingiustificate, che consentano un nuovo e più moderno modello di relazioni sindacali capace di rispondere alle nuove esigenze. Contrattualizzazione della dirigenza, delegificazione delle procedure negoziali e ampliamento delle materie oggetto di contrattazione, applicazione di tutti i diritti del pubblico impiego anche al personale del comparto sicurezza insieme all’abolizione dell’articolo 82 della legge 121/81, che limita alla Polizia di Stato il pieno diritto alla libera sindacalizzazione, sono gli interventi necessari per rendere la sicurezza del terzo millennio al passo con i tempi.”

    Lo dichiarano Felice Romano, segretario generale del SIULP e Pompeo Mannone, segretario generale, della FNS CISL, nel richiedere che anche i poliziotti ed i militari abbiamo piene libertà sindacali.

    “Dare piena consapevolezza dei diritti e delle libertà sindacali significa, alla luce degli oltre 30 anni di esperienza maturata, dare maggiore consapevolezza ai singoli operatori e valorizzare il servizio reso in funzione delle esigenze dei cittadini”, continuano i due Segretari.

    “Nella Polizia Penitenziaria e nel Corpo Forestale dello Stato dove è intervenuta tale riforma, culturale e politica, con l’affermazione della piena sindacalizzazione, ha consentito strumenti di partecipazione e regole più rispondenti a Corpi di polizia. Auspichiamo che Letta ed Alfano mettano in campo tale revisione legislativa accanto al riordino delle carriere per il riconoscimento effettivo della specificità’ dei Corpi dello Stato a partire dal regolamento delle pensioni e dal blocco della retribuzione” concludono Romano e Mannone

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