UE: ROMANO (SIULP), su sicurezza se nuova strategia è solo parole ma nessuna concretezza,  resterà solo libro dei sogni

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    Se le parole del Ministro Alfano in merito alla “revisione della strategia di sicurezza interna”  non saranno immediatamente avallate dall’esecutivo e in primis dal Presidente Renzi con fatti concreti che invertano l’attuale trend di tagli e chiusure indiscriminate di uffici di polizia, le stesse resteranno solo  buoni propositi del titolare del Viminale senza nessuna reale concretezza per la sicurezza del’Italia e della stessa Europa.

    Europa che si troverà ad impattare con un escalation della criminalità a danno dello sviluppo economico, sociale e anche politico perché così facendo si metterà a rischio l’intera coesione della comunità europea.

    È quanto afferma il leader del SIULP ROMANO Felice nel commentare le agenzie che danno notizia delle dichiarazioni di Alfano circa la necessità di rivedere la strategia della sicurezza interna.

    È veramente inaccettabile, continua Romano che mentre il Ministro dell’Interno si impegna con i suoi colleghi europei per fare una nuova strategia della sicurezza, a cominciare dall’emergenza immigrazione nell’interesse dei cittadini italiani e di quelli europei, il governo continui a tagliare i fondi per la sicurezza, a sopprimere centinaia e centinaia di Presidi di polizia, che sono gli unici avamposti contro il dilagare della criminalità sempre più aggressiva e dannosa per la coesione sociale e per la stessa economia del Paese, oltre che ad annullare e mortificare la professionalità di migliaia e migliaia di donne e uomini che per 1300 euro al mese si sacrificano ogni giorno in ogni angolo dell’Italia per la difesa delle Istituzioni, della sicurezza dei cittadini e per la difesa della democrazia.

    Se il Governo non riconosce la dignità e la professionalità dei propri servitori in uniforme, uno dei motivi per cui oggi abbiamo manifestato a Milano proprio davanti alla sede del vertice dei ministri dell’Interno europei, difficilmente riuscirà a debellare la criminalità e la corruzione che sono il cancro del nostro tempo e della nostra economia.

    Ecco perché, chiosa Romano, o il governo Renzi comprende che la sicurezza è fattore imprescindibile per il rilancio economico, sociale e politico della nostra nazione, oltre che per il vivere sereno dei cittadini, oppure, al di là delle buone intenzioni di Alfano, il tutto resterà il solito libro dei sogni incompiuti che da troppo tempo accompagna la politica dei nostri governi

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