Commissione di modifica della Legge 121/81. Proposta deludente del Dipartimento – Esito incontro

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Ultimo aggiornamento 13/07/2019

CHIEDIAMO UNA SERIA RAZIONALIZZAZIONE CHE PRODUCA RISPARMI PER FINANZIARIE IL RIORDINO DELLE CARRIERE

Nella giornata di ieri, presso il Dipartimento della P.S. si è svolto un incontro preliminare tra le OO.SS. ed una delegazione ministeriale guidata dal Prefetto Paola Basilone, Vice Direttore Generale della pubblica sicurezza che presiede la Commissione per l’analisi, lo studio e la formulazione di proposte di modifica delle norme della legge 1 aprile 1981 nr. 121 istituita dal Ministro dell’Interno con decreto del 28 giugno 2011.

Il Prefetto Basilone, diversamente da quanto previsto dal decreto istitutivo, ha spiegato la composizione, l’articolazione dei lavori e le misurate finalità della Commissione, che dovrà svolgere un’attività d’indagine sullo stato della sicurezza, sull’organizzazione e sul funzionamento delle forze di polizia, nonché sulla sicurezza percepita da parte dei cittadini e procederà con una serie d’incontri ed audizioni con diversi soggetti istituzionali centrali e territoriali, parti sociali, esperti di diritto che inizieranno a partire dal prossimo mese di settembre e che si dovranno concludere semplicemente con la presentazione al Ministro dell’Interno, entro il 31 dicembre 2011, di un “libro bianco” che raccolga, in modo sistematico, tutte le norme di legge che negli anni sono intervenute in materia di sicurezza, gli effetti delle numerose modifiche legislative, l’organizzazione degli apparati, l’ambito dei poteri, il loro esercizio ed i livelli di responsabilità in questo delicato settore della vita civile e democratica del Paese. Una sorta di documento che fotografi la situazione e le modalità di funzionamento attuale, gli eventuali punti di criticità, ed i possibili suggerimenti.

I lavori, quindi, sembra che non avranno automaticamente la finalità di giungere alla presentazione di un disegno di legge, o per ottenere una legge delega di modifica, anche parziale, della legge 121, limitandosi ad uno studio che possa solo fornire elementi conoscitivi e di valutazione da presentare al livello politico sullo stato dell’intero sistema sicurezza.

Il Prefetto, a specifica richiesta delle scriventi organizzazioni sindacali, ha confermato che il fine della Commissione sarà solo quello di studio e non di redazione di alcuna proposta di modifica normativa per la razionalizzazione organizzativa dei presidi, o per la modifica degli assetti ordinamentali riguardanti il personale.

Sulla scorta di ciò, SIULP, SAP, UGL e CONSAP hanno espresso al Prefetto Basilone un giudizio molto critico e di grande delusione nei confronti dell’impostazione e sulle finalità dei lavori che la Commissione intende perseguire.

Le medesime organizzazioni hanno anche evidenziato forti perplessità e segnalato le evidenti incongruenze tra le intenzioni più volte espresse pubblicamente dal Ministro dell’Interno, per ultimo in occasione della Festa della Polizia, ed il testo del decreto ministeriale che, all’art 1 nr. 2, prevede la formulazione di una o più ipotesi progettuali di modifica normativa e quanto, invece, esposto dal Presidente della Commissione, che ha parlato di una mera attività di studio.

Considerato che il Ministro dell’Interno ha più volte invitato i sindacati a formulare proposte concrete per migliorare il servizio in un ottica di razionalizzazione dell’intero sistema, le scriventi OO.SS., con riguardo agli effetti connessi al loro coinvolgimento nei lavori della Commissione, hanno manifestato l’esigenza che siano rapidamente e preventivamente chiarite le segnalate incongruenze; che vengano chiarite le reali intenzioni del Ministro dell’Interno e le finalità dell’iniziativa; ed hanno chiesto che si realizzi un concreto processo di razionalizzazione organizzativa che produca risparmi e recupero di risorse economiche con cui finanziare una riforma ordinamentale delle carriere che recepisca le legittime istanze del personale e ridisegni l’intero assetto gerarchico funzionale degli apparati in grado di produrre maggiore efficienza con una precisa definizione dei livelli di responsabilità e delle modalità d’impiego.

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