Conferimento delle ricompense al Personale della Polizia di Stato.

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Come noto, il quadro normativo riferito ai riconoscimenti premiali a favore del personale della Polizia di Stato è stato oggetto di una profonda revisione con il d.lgs. 5 ottobre 2018, n. 126 (in particolare con l’articolo 2) e con il d.P.R. 21 giugno 2019, n. 82, che hanno apportato rilevanti innovazioni con riguardo sia agli aspetti sostanziali che a quelli procedimentali.

La circolare n. 333/0028730 del 15 aprile 2020, con l’annesso “vademecum per la compilazione dei rapporti e delle proposte premiali secondo la riforma 2018-2019”, e quella successiva n. 333.A/0015663 del 4 luglio 2022 hanno fornito dettagliate linee guida, affinché il nuovo sistema trovasse piena e coerente applicazione.

Recentemente, l’impianto è stato ulteriormente innovato con l’emanazione del d.P.R. 21 aprile 2023, n. 66, che ha modificato la disciplina sulla composizione del Consiglio per le ricompense per meriti straordinari e speciali e di quello per le ricompense per lodevole comportamento, intervenendo sull’assetto delle delegazioni sia di parte pubblica che di parte sindacale, nell’obiettivo di introdurre un meccanismo partecipativo in grado di valorizzare il dialogo tra 1’ Amministrazione e le organizzazioni sindacali del personale della Polizia di Stato maggiormente rappresentative a livello nazionale.

In materia, però, come già segnalato nella nota dell’Ufficio centrale ispettivo del 25 luglio 2023 indirizzata ai Signori Questori (che si allega per pronto riferimento), si rilevano tuttora alcune criticità applicative che incidono negativamente sulla compiuta funzionalità del sistema premiale.

Anzitutto, si richiama l’attenzione di tutte le componenti chiamate a qualsiasi titolo a intervenire nel procedimento di conferimento delle ricompense, e segnatamente degli organi proponenti, affinché siano attentamente osservate tutte le disposizioni e gli indirizzi forniti in materia, con riguardo sia ai profili sostanziali che a quelli procedurali.

Ciò nell’obiettivo di dare piena attuazione ai criteri di trasparenza ed equità e, quindi, alla valorizzazione della professionalità, dell’effettivo merito e dello spirito di servizio del personale della Polizia di Stato.

Al riguardo, vanno comunque evidenziati alcuni aspetti su cui focalizzare l’attenzione.

a) Criteri valutativi ed esigenza di selettività delle proposte.

L’evoluzione del sistema premiale intende assicurare, attraverso la pluralità e il gradualismo delle ricompense, la possibilità di conferire riconoscimenti commisurati all’effettiva non ordinarietà dell’attività oggetto di valutazione.

Tuttavia, vengono ancora avanzate proposte prive dei presupposti e dei requisiti per il favorevole esito del procedimento e ciò assume maggiore rilievo con riguardo al più elevato riconoscimento, ossia la promozione per merito straordinario che, derogando ai principi generali sugli avanzamenti di carriera e del pubblico concorso, si configura come istituto di stretta e naturale eccezionalità.

In considerazione di ciò, pertanto, risulta fondamentale l’opera dei Questori — in qualità di organi d’impulso e fondamentale filtro procedimentale ai sensi dell’articolo 75, comma terzo, del d.P.R. 24 aprile 1982, n. 335 — che sono chiamati a svolgere la funzione premiale loro demandata in termini di massima ponderazione e selettività, tenuto conto che le proposte di ricompensa devono riguardare comportamenti particolarmente qualificati, tali da innalzarsi al di sopra del diligente ordinario svolgimento del servizio.

In particolare, come anche evidenziato dal richiamato “vademecum”, il quadro di riferimento focalizza l’attenzione sull’eccezionalità del contributo individualmente apportato dal dipendente e sull’eccezionalità dei risultati scaturiti dall’attività realizzata, avuto riguardo, naturalmente, alla qualifica rivestita e alle funzioni esercitate dal dipendente, nonché alle condizioni di tempo e di luogo che abbiano eventualmente connotato l’attività svolta.

La non ordinarietà dell’azione va chiaramente valutata con riferimento alle specifiche mansioni al cui adempimento è demandato il personale in servizio.

Ne consegue che la medesima attività può costituire attività ordinaria o straordinaria considerati i diversi compiti del personale operante.

Ai fini di chiarezza espositiva, il sequestro di un quantitativo non rilevante di stupefacente ed il conseguente arresto del responsabile è certamente attività ordinaria per il personale della squadra mobile o addetto alla polizia giudiziaria, ma potrebbe essere valutato meritevole di premialità se la medesima azione fosse posta in essere da personale impegnato nei servizi ordinari di controllo del territorio.

Nondimeno, non soltanto i risultati connessi alle operazioni di polizia giudiziaria vanno ritenuti meritevoli di premialità, ma anche qualsiasi attività di servizio il cui adempimento abbia posto in luce la non ordinaria competenza del personale.

Le proposte premiali debbono, cioè, essere finalizzate a conferire particolare merito a qualsiasi attività, anche burocratica, ritenuta dal proponente straordinaria, tenuto conto del risultato conseguito dall’ Amministrazione o della particolare competenza e dedizione poste in essere dal dipendente.
Proprio con riguardo a tale aspetto, si richiama l’attenzione degli organi proponenti, in quanto il conferimento di premi determina titoli di servizio ai fini della progressione in carriera e, pertanto, il principio di equità e di pari rilevanza tra le diversificate attività istituzionali impone all’ Amministrazione di applicare il concetto di premialità in una visione onnicomprensiva delle differenti tipologie di compiti e di servizio assegnate al personale.

b) Termini di formulazione della proposta premiale.

Il quadro normativo vigente prevede che la proposta per il conferimento della promozione per merito straordinario sia formulata entro 12 mesi dal verificarsi dei fatti, mentre per le altre ricompense le relative proposte devono essere formulate tempestivamente e, comunque, non oltre il termine di 6 mesi dalla conclusione dell’operazione, servizio o attività cui le stesse si riferiscono).

Tali termini assumono carattere perentorio’ e, pertanto, costituiscono un imprescindibile presupposto di ammissibilità delle proposte premiali.

Nelle more, però, di una possibile modifica normativa di riduzione dei termini, si richiede che le proposte siano inviate nel più breve tempo possibile per consentire al personale dipendente di poter usufruire, entro una tempistica ragionevole, dei titoli di servizio valutabili per la progressione in carriera.
Circa la decorrenza, la normativa fissa il giorno di “conclusione dell’operazione, servizio o attività”. Al riguardo, rivestono interesse le condotte/gli atti che integrano il quantum di meritevolezza premiale richiesto per la specifica ricompensa oggetto di proposta premiale.

Nell’impossibilità di fissare una casistica completa e tenuto conto del fatto che le principali incertezze applicative si registrano in ordine alle indagini di polizia giudiziaria e che il sistema premiale si riferisce alle condotte del personale della Polizia di Stato, si rappresenta che devono ritenersi escluse le attività di competenza dell’ Autorità giudiziaria ai fini del decorso del dies a quo per il computo dei termini.
In via esemplificativa, per le attività di polizia giudiziaria concluse con l’esecuzione di misure cautelari, rileva non il giorno della loro richiesta da parte dell’Autorità giudiziaria, bensì quello dell’effettiva esecuzione.

In linea con quanto rappresentato, inoltre, neppure rilevano gli accertamenti di p.g.
successivamente delegati dall’ Autorità giudiziaria, quando questi rientrano negli ordinari e consequenziali compiti da svolgere nell’ambito della normale prosecuzione delle indagini e laddove non emerga il quid pluris necessario per il conferimento di una ricompensa premiale.


Si sottopongono, dunque, le suddette indicazioni alle SS.LL., in qualità di Organi proponenti ovvero di Uffici referenti/segnalanti, raccomandando altresì la necessaria sensibilizzazione di tutti gli Uffici o articolazioni dipendenti.

Si comunica, infine, che, sempre nella prospettiva di una maggiore funzionalità dell’intero impianto premiale, saranno organizzati, in videoconferenza, appositi incontri di approfondimento con i Questori, che saranno presieduti dal Vice Direttore generale della pubblica sicurezza con funzioni vicarie.
In tale contesto, nella prospettiva di soddisfare le legittime aspettative del personale della Polizia di Stato ritenuto meritevole e ai fini, comunque, di una maggiore efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa in materia, è stata potenziata l’attività dei due citati Consigli per le ricompense su impulso dei rispettivi Presidenti, attraverso l’ottimizzazione dei processi di lavoro e grazie allo straordinario impegno da parte dell’ Amministrazione e delle rappresentanze sindacali.

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