Osservazioni – Concorso interno per 959 posti e per 411 da Vice Ispettore

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Ultimo aggiornamento 13/04/2024

Concorso interno per 959 posti da Vice Ispettore riservato al personale del Ruolo dei Sovrintendenti, e per 411 posti per il personale della Polizia di Stato con almeno 5 anni di anzianità al momento della pubblicazione del bando. Osservazioni

Riportiamo il testo della lettera inviata al Direttore Centrale Affari Generali e per le Politiche del Personale della Polizia di Statoil 9 aprile 2024, dalla Segreteria nazionale:

“… la lunga attesa per la pubblicazione dei bandi di concorso in oggetto aveva indotto l’aspettativa di un testo che andasse a limare le imperfezioni presenti nelle precedenti procedure, rimuovendo dubbi interpretativi e criticità a suo tempo rappresentate.

Abbiamo invece dovuto prendere atto di come, nonostante il grande lavoro effettuato e la lunga gestazione, ancora si individuino scelte operate secondo criteri non sufficientemente chiari e in ogni caso non agevoli da decifrare.

Pur comprendendo che è sempre difficile tener conto di tutte le aspettative, suscita perplessità la decisione di pubblicare il bando (quello per i 411 posti non riservato ai Sovrintendenti) pochi giorni prima che il 2060 Corso maturasse i requisiti per potervi partecipare. Vero è che i corsi da Allievo Agente si susseguono oramai in base ad una cadenza semestrale. Ma è altrettanto vero che, vista l’esperienza di cui siamo a ragionare, occorrerà attendere parecchio prima dell’avvio del nuovo concorso interno, con un numero di posti che si andrà verosimilmente ad assottigliare a causa della deduzione di quelli presi a prestito dal concorso pubblico che dovranno essere restituiti e della cronica carenza di organico che vede sempre più assottigliare la consistenza delle unità in servizio e che, di sicuro stante l’attuale normativa, non potrà mai, e ribadiamo mai, essere colmata con i concorsi esterni. Sui quali, è bene rammentarlo, sta calando anche l’appìl attesa la complessità delle procedure e delle materie in relazione a quelli banditi nelle altre Forze di polizia.

In definitiva bastava attendere una settimana per non privare di una preziosa opportunità un considerevole numero di colleghi. Non pare che ciò potesse essere censurato come una pretesa irragionevole.

Si ripropone poi, e non è una novità, la questione dei titoli di servizio, e segnatamente quelli relativi alle ricompense deliberate dalle rispettive Commissioni, che alla stregua della lex specialis concorsuale e dei punteggi riconosciuti, sono in grado di influire sensibilmente sulla graduatoria finale.

Conosciamo bene le disposizioni impartite – da ultimo con intervento del Capo della Polizia – a tenore delle quali è stato chiarito come il relativo titolo può essere fatto valere solo nel momento in cui è stato notificato all’interessato il provvedimento emesso al termine della complessa serie di passaggi burocratici. Ma non possiamo ignorare le rilevanti disparità di trattamento che, in questo modo, subiranno quanti hanno visto valutare il proprio operato con ritardo rispetto ad altri che, per attività di servizio coeve, hanno potuto, ovvero potranno per il futuro, beneficiare di una più spedita trattazione della relativa pratica.

A quanto precede si aggiunge poi la paradossale situazione nella quale, secondo quanto ci è stato segnalato, si trova il personale aeronavigante, a cui parrebbe preclusa qualunque valorizzazione dei titoli professionali legati alla specificità. Se davvero ciò dipendesse, come sembra, da una diversa disciplina che regola il settore, ovvero da una non inclusione delle elevate specializzazioni di questa categoria di operatori nella tabella che compendia la classificazione dei corsi di secondo livello (C.d. macro aree ex art. 4 Decreto Capo Polizia pubblicato sul B.U.P. del 9 marzo 2022), ci troveremmo di fronte ad un gravissimo vulnus che dovrebbe, con ogni salvaguardia giuridica per la tenuta della procedura concorsuale, essere sanato.

Medesima sorte, senza voler introdurre retropensieri, sembra essere toccata per la partecipazione alle commissioni paritetiche, necessarie per garantire la funzionalità dell’istituzione ovvero per il corretto esercizio dell’azione amministrativa, proprio ora che lo stesso punteggio doveva essere attribuito anche ai componenti individuati dalla parte sindacale.

Da ultimo ci sia consentito segnalare come, diversamente da altri precedenti analoghi concorsi, non sia stato previsto alcun punteggio aggiuntivo di 0,5 punti per i titoli universitari attinenti ai compiti svolti dagli Ispettori della Polizia di Stato, ovvero per i titoli post universitari che corrispondano ai medesimi criteri. Una omissione spiazzante, giacché modificare ogni volta la base dei titoli presi in considerazione finisce con il penalizzare quanti abbiano fatto affidamento sui precedenti bandi concorsuali per le loro scelte formative accademiche, per conseguire le quali hanno investito rilevanti risorse di tempo e di denaro.

A meno di non voler immaginare che ciò sia imputabile a negligenze nella stesura del testo odierno, si deve supporre che l’opzione di escludere la valorizzazione di titoli di studio di elevato livello sia stata scientemente operata secondo prospettive che sfuggono alla nostra comprensione.

Per tutto quanto precede, anche per poter a nostra volta dare risposte concrete alle centinaia di quesiti che ci stanno pervenendo, chiediamo quindi un quanto più solerte possibile riscontro con i chiarimenti alle questioni proposte, anche in un apposito incontro che riteniamo opportuno quanto necessario, nonché di porre in essere ogni sforzo mirato a correggere le distorsioni evidenziate

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