Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha reso note le modalità di applicazione degli aumenti in busta paga che derivano dal nuovo taglio del cuneo fiscale disposto dal DL Lavoro, per il periodo di luglio – dicembre 2023.
La misura è prevista dall’articolo 39 del decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48 che dispone che “per i periodi di paga dal 1° luglio 2023 al 31 dicembre 2023 l’esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore, determinato ai sensi dall’articolo 1, comma 281, della legge 29 dicembre 2022, n. 197 è incrementato di 4 punti percentuali, senza ulteriori effetti sul rateo di tredicesima”.
Come già sottolineato, l’incremento dell’esonero contributivo è un provvedimento temporaneo che dispiega i suoi effetti da luglio a dicembre 2023, con la necessità di essere rifinanziato del tutto.
Il Documento di Economia e Finanza (DEF) 2023 chiarisce la motivazione alla base di questo intervento di alleggerimento fiscale: tagliare i contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi di oltre 3 miliardi per quest’anno allo scopo di sostenere il potere d’acquisto delle famiglie e contribuire alla moderazione della crescita salariale in modo da prevenire una pericolosa spirale salari/prezzi. (DEF, Programma di Stabilità, pag. VIII).
Si tratta dunque di una misura che riguarda solo gli stipendi e non le pensioni.
Ciò premesso, il ministero dell’economia e delle finanze ha comunicato che sono state definite le modalità di pagamento ai dipendenti pubblici – gestiti attraverso il sistema NoiPA – degli aumenti in busta paga derivanti dall’ innalzamento del taglio del cuneo fiscale previsto per il periodo luglio – dicembre 2023.
La decontribuzione, come per le precedenti riduzioni del cuneo fiscale, verrà corrisposta da NoiPa sul cedolino del mese successivo rispetto a quello in cui viene riconosciuto il beneficio. Pertanto, il pagamento riferito alla mensilità di luglio verrà erogato con il cedolino di agosto. Lo stesso meccanismo sarà applicato anche per i mesi successivi fino alla mensilità di dicembre 2023 che sarà erogata a gennaio 2024.
L’amento in busta paga consiste in un innalzamento dello sgravio sulle ritenute INPS per i dipendenti nelle seguenti misure:
- fino al 6% per le retribuzioni mensili lorde dei dipendenti che non superano la soglia dei 2.692 euro;
- fino al 7% per le retribuzioni lorde fino a 1.923 euro mensili.
I dipendenti pubblici che beneficeranno del taglio del cuneo fiscale del 6% sono circa 860.000 mentre sono 335.000 i dipendenti che godranno di un taglio dei contributi dovuti all’INPS pari al 7%.
Di seguito una tabella riassuntiva degli effetti della misura.