IMMIGRATI: SIULP, CIE BOMBE A TEMPO, RIDURRE TEMPI TRATTENIMENTO

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Ultimo aggiornamento 08/07/2013

IMMIGRAZIONE: SIULP, CIE SONO BOMBE A OROLOGERIA ‘TROPPI 18 MESI TRATTENIMENTO, GOVERNO INTERVENGA’

(ANSA) ­ ROMA, 9 MAG ­ ”I Cie (Centri di identificazione ed espulsione) sono oggi vere e proprie bombe ad orologeria” Lo afferma Felice Romano, segretario generale del sindacato di polizia Siulp, definendo ”inutile, improduttivo ed eccessivamente oneroso” il trattenimento degli immigrati fino a 18 mesi”. ”Diciotto mesi di trattenimento ­ continua Romano ­ sono troppi e finiscono per configurare una vera e propria detenzione con contenuti afflittivi persino piu’ pesanti rispetto a quelli riservati agli autori di reati inseriti nella lista di quelli definiti di grave allarme sociale”. Pertanto, aggiunge, ”nell’esprimere solidarieta’ a tutti gli operatori di Polizia che assolvono al gravoso compito di tener testa alle frequenti rivolte che caratterizzano la vita e la gestione di questi ambigui e pericolosi luoghi di detenzione, sarebbe auspicabile un urgente intervento del Governo per abrogare il reato di immigrazione clandestina e riorganizzare e rideterminare in positivo le procedure di identificazione ed espulsione degli immigrati clandestini per evitare vandalismi e devastazioni che danneggiano l’immagine del nostro Paese ed incrinano il rapporto di fiducia dei cittadini nello Stato e nelle Istituzioni””.

 

IMMIGRATI: SIULP, CIE BOMBE A TEMPO, RIDURRE TEMPI TRATTENIMENTO

Roma, 9 mag. (Adnkronos) – I Cie “sono oggi vere e proprie bombe ad orologeria”.

Lo scrive in una nota Felice Romano, segretario generale del sindacato di polizia Siulp, che definisce “inutile, improduttivo ed eccessivamente oneroso il trattenimento degli immigrati fino a 18 mesi” e invita il governo a “ricondurre entro limiti più ragionevoli il tempo di permanenza massimo degli stranieri nei Centri stessi: 18 mesi di trattenimento sono troppi e finiscono per configurare una vera e propria detenzione con contenuti afflittivi persino piu’ pesanti rispetto a quelli riservati agli autori di reati inseriti nella lista di quelli definiti di grave allarme sociale”.

Nell’esprimere ”solidarieta’ a tutti gli operatori di polizia che assolvono al gravoso compito di tener testa alle frequenti rivolte che caratterizzano la vita e la gestione di questi ambigui e pericolosi luoghi di detenzione, sarebbe auspicabile -prosegue Romano- un urgente intervento del governo per abrogare il reato di immigrazione clandestina e riorganizzare e rideterminare in positivo le procedure di identificazione ed espulsione degli immigrati clandestini”.

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