Bonus maternità Comuni 2025: importi e limiti ISEE

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L’assegno di maternità di base – noto anche come “assegno di maternità dei Comuni”- è un contributo mensile concepito per sostenere finanziariamente la genitorialità, intervenendo così a favore delle famiglie più vulnerabili.

Questo tipo di beneficio viene erogato in base all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE).

L’importo relativo è lo stesso in tutti i Comuni e viene aggiornato annualmente in base all’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI). L’adeguamento annuale dell’assegno di maternità deriva dalle disposizioni contenute nell’art. 13, comma 4, del D.P.C.M. 5 dicembre 2013, n. 159, le quali stabiliscono che gli importi delle prestazioni sociali legate all’ISEE vengano rivalutati in base alla variazione media dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo. In tal modo si garantisce che il valore dell’assegno si mantenga allineato al costo della vita.

Ebbene, lo scorso 4 febbraio il Dipartimento per le Politiche della Famiglia ha annunciato i nuovi importi dell’assegno di maternità per il 2025, che resteranno in vigore per l’intero anno:

037 euro in totale
407,40 euro mensili
382,90 euro quale soglia massima del beneficio.

Per presentare la domanda, la madre deve allegare la seguente documentazione:

  1. Certificazione ISEE ottenuta previa compilazione della Dichiarazione Sostituiva Unica (DSU). Si tratta di un documento che contiene le informazioni di carattere anagrafico, reddituale e patrimoniale necessarie a descrivere la situazione economica del nucleo familiare. Il valore fa riferimento sempre ai due anni precedenti: questo vuol dire che l’ISEE presentato nell’anno in corso prende in considerazione i redditi di due anni prima. L’ISEE 2025 viene calcolato, quindi, utilizzando i redditi e le giacenze medie del 2023 e basandosi sui saldi patrimoniali al 31 dicembre 2023. Si fa, invece, riferimento al nucleo familiare così come è composto al momento della richiesta.
  2. Autocertificazione con l’indicazione della residenza e della cittadinanza.
  3. Documento d’identità in corso di validità.
  4. Permesso di soggiorno, se la richiedente è una cittadina extracomunitaria.

Nel caso in cui la madre abbia diritto a un’altra indennità di maternità, ma di importo inferiore a quello dell’assegno comunale, può richiedere un’integrazione fino al valore massimo stabilito dalla normativa.

È necessario presentare la domanda entro sei mesi dalla nascita o dall’ingresso in famiglia (adozione o affidamento preadottivo) presso il Comune di residenza della madre. Il Comune verifica la sussistenza dei requisiti e trasmette la pratica all’INPS per il pagamento. Il funzionario può fornire ulteriori indicazioni sulla procedura e potrebbe richiedere documentazione aggiuntiva in base ai regolamenti specifici dell’ente comunale di appartenenza.

L’assegno è erogato direttamente dall’INPS mensilmente per un limite temporale massimo di 5 mesi.

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