Cassazione: Casarini condannato a risarcire sindacati polizia, leader disobbedienti li aveva definiti "nazistelli in divisa"

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Ultimo aggiornamento 08/07/2013

ROMA, 11 MAG – La polizia italiana non può essere assimilata ai nazisti, che fanno parte di un “capitolo nero” nella storia dell’umanità, e chi azzarda un simile paragone è chiamato a risarcire i danni morali alle organizzazioni sindacali che rappresentano i lavoratori di questa categoria.

Lo sottolinea la Cassazione confermando la condanna, emessa dalla Corte di Appello di Napoli, a pagare i danni da diffamazione a carico dell’ex leader dei disobbedienti del nord-est Luca Casarini che, in polemica con il Siulp, aveva paragonato i dirigenti dei sindacati di polizia a dei “nazistelli in divisa”.

La Suprema Corte (sentenza (18545), pur dando atto dell’esistenza di una ‘querelle’ tra Casarini e il Siulp – il maggior sindacato di polizia, che aveva definito l’ex ‘tuta bianca’ come “fomentatore di disordini e favoreggiatore di un linciaggio” – ha escluso l’esimente di aver agito per ritorsione. Casarini, spiega la Cassazione, non poteva arrogarsi “la facoltà di ‘punire’ tutti i dirigenti delle associazioni sindacali che organizzano gli agenti della polizia con la loro identificazione negli autori di omicidi, torture, persecuzioni razziali, collocati in un ben delineato capitolo nero della storia dell’umanit…”. Per quanto riguarda la condanna penale alla multa di 2.500 euro, il reato – compiuto durante una conferenza stampa a S.Angelo della Scala (Avellino) il 20 gennaio 2001 – è stato dichiarato prescritto. Il risarcimento a favore di Siulp e Consap sarà quantificato.

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