DPCM – lettera del cartello sindacale inviata all'On. Silvio Berlusconi

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Ultimo aggiornamento 08/07/2013

Di seguito riportiamo la lettera a firma congiunta delle principali Organizzazioni Sindacali della Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, Corpo Foresta, Vigili del Fuoco e Cocer Interforze, inviata al Presidente del Consiglio On. Silvio Belrlusconi ed ai ministri interessati.

le sottoscritte Organizzazioni Sindacali e le Rappresentanze Militari del Comparti Difesa e Sicurezza e Soccorso pubblico hanno appreso che, giovedì 4 agosto, sono state convocate tutte le “parti sociali” per un confronto sul futuro politico – economico del paese.

In qualità di “parti sociali” referenti di un settore connotato da riconosciuta “specificità” quale quello della Difesa, della Sicurezza e del Soccorso, nel rivendicare il proprio delicato ruolo non intendiamo e non possiamo essere esclusi da questo nuovo e atteso percorso che va delineandosi.

I portatori d’interesse degli operatori della Sicurezza, della Difesa e del Soccorso auspicano che in un ottica di collaborazione si possa addivenire con l’attuale compagine governativa anche per le donne e gli uomini in divisa alla definizione di un “patto per la crescita della Difesa, della Sicurezza e del Soccorso del sistema Italia” ecco perché chiediamo di essere parimenti convocati al pari dei soggetti componenti il CNEL ovvero anche a latere e con l’eventuale tempistica che si ritiene più opportuna per poter tutelare compiutamente chi contribuisce al funzionamento di una delle ultime istituzioni sane e funzionali di questo Paese.

In proposito è oramai improcrastinabile che la bozza di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri concernente l’individuazione, per l’anno 2011, degli “assegni una tantum” da corrispondere al personale del Comparti interessati al “blocco retributivo” di cui all’articolo 9 commi 1 e 21, del decreto- legge n. 78 del 2010, convertito dalla legge n. 122 del 2010, oggi al vaglio della Presidenza del Consiglio dei Ministri sia sottoscritto ed emanato. Ciò anche al fine di evitare, almeno per l’anno 2011, il blocco della funzione legata alla responsabilità di comando del personale delle strutture della Sicurezza, della Difesa e del Soccorso del Paese, non dimenticando che la firma del Presidente del Consiglio su tale atto rappresenta anche la chiusura del confronto politico che ha portato, con la metodologica mediazione, a risultati di sicura tutela delle donne e degli uomini in uniforme di questo Paese a tutto vantaggio della tutela delle istituzioni democratiche e della sicurezza dei cittadini italiani.

 

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