Omicidio Roma: SIULP bando alle chiacchere per investire concretamente sulla sicurezza dei cittadini romani

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Ultimo aggiornamento 08/07/2013

Dopo l’ennesimo omicidio avvenuto in pieno giorno tra le strade romane, oltre all’unico impegno concreto posto in essere dalla Polizia di Stato e dalle forze dell’ordine in generale, si continuano a registrare prese di posizioni e strumentalizzazioni inutili e fuorvianti da parte della politica e dei rappresentanti delle istituzioni.

Nessuna sottovalutazione né enfatizzazione di quanto sta avvenendo nella città di Roma è fatta dagli addetti ai lavori; e questo perché i professionisti della sicurezza cioè i poliziotti e altre forze dell’ordine hanno solo ed esclusivamente uno scopo, quello di assicurare i criminali alla giustizia e ridare serenità e sicurezza ai cittadini romani.

Chi, invece in modo spregiudicato ed irresponsabile utilizza questi fatti, enfatizzandoli o ridimensionandoli a seconda delle responsabilità di Governo o meno della città e per soli fini elettorali, è come al solito l’irresponsabilità della politica nel suo insieme.

Una irresponsabilità afferma Felice Romano – Segretario Generale del SIULP – che da oltre cinque anni e cioè da quando la sicurezza è entrata nelle campagne elettorali, sta provocando solo danni nefasti, attraverso i tagli indiscriminati di risorse umane ed economiche, oltre che allarmismi che vanno ben oltre i reali livelli di sicurezza che i poliziotti e le altre Forze di Polizia, con grande spirito di abnegazione e malgrado le difficoltà create da una politica scellerata, continuano quotidianamente per assicurare livelli di sicurezza congeniali ad una grande metropoli qual è Roma capitale.

Anziché continuarsi a “beccare”, come i famosi “polli di Renzo” di manzoniana memoria, bene farebbe la politica a fare fronte comune e ad appoggiare le richieste degli addetti ai lavori che, se ascoltati veramente, farebbero saltare il solito e falso “teatrino dei numeri”.

Nessun potenziamento di uomini, di risorse economiche o di mezzi si registra per la polizia capitolina; ai toni trionfalistici con cui qualche giorno fa è stato presentato all’opinione pubblica un piano di rinforzi di 60 uomini per la Polizia di Stato e di 300 unità per l’Arma dei Carabinieri, che è l’ennesima operazione di facciata infondata e fuorviante, fa da contraltare la triste realtà del bilancio negativo che registriamo.

Per la sola polizia di stato dall’inizio dell’anno ad oggi, il bilancio delle risorse umane, come accade ormai inesorabilmente da tre anni a questa parte, è di un rosso accecante; dal primo gennaio ad oggi malgrado i 60 arrivi la polizia capitolina segna meno trenta unità rispetto all’anno precedente.

Ecco perché – conclude Romano – , e fermo restando l’impegno che va quasi oltre ogni limite umano che gli uomini e le donne della Polizia di Stato e delle Forze dell’Ordine continueranno a profondere per assicurare gli autori di questi crimini alla giustizia e la sicurezza dei cittadini romani secondo i canoni che competono ad una città qual è Roma capitale, bene farebbe la politica a fare fronte comune e unanimemente chiedere al Governo di ridare le indispensabili risorse per raggiungere questi obiettivi per la polizia capitolina .

Se tutti invece continueranno solo a perpetuare il modo dei “polli di Renzo” sappiano che si renderanno complici e conniventi con chi delinque e con chi nulla fa, concretamente, per evitare che questa scia di sangue continui.

 

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