Sicurezza: Arrestato Raccuglia, la guerra si può vincere.

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Ultimo aggiornamento 12/08/2013

L’arresto di Domenico Raccuglia, nr. 2 di cosa nostra, ad opera della Squadra Mobile di Palermo in collaborazione con lo SCO, sono l’ennesima conferma dell’altissima professionalità degli investigatori palermitani e dell’intera Polizia di Stato.
Ad affermarlo è Felice Romano Segretario Generale del Siulp il quale, senza nascondere la grande soddisfazione per l’eccellente risultato della Squadra Mobile palermitana, ribadisce come la guerra contro la mafia può essere vinta ed oggi, con questo ennesimo duro colpo inferto all’ala dei corleonesi, si sono create tutte le condizioni per il raggiungimento di tale risultato.
Il Siulp, continua Romano, il 4 settembre scorso, proprio a Palermo aveva rilanciato in un convegno insieme a Libera e alla Commissione Parlamentare Antimafia l’appello a rinnovare la guerra alla mafia perché, e i fatti lo stanno dimostrando, c’erano tutte le capacità investigative per dare l’affondo finale contro la mafia; per fare questo però, conclude Romano, occorrono le necessarie risorse che il Governo, a questo punto, ha il dovere di reperire in seno alla Legge finanziaria che sta per essere discussa alla Camera dei deputati. Non invertire oggi l’azione che il Governo sinora ha portato sulla sicurezza, che è stata caratterizzata solo dai tagli, significherebbe ridare ossigeno al cancro della mafia che, invece, come le professionalità della Polizia di Stato dimostrano, può essere definitivamente azzerato.
Un ultimo appello Romano lo lancia a favore dei colleghi che si sono distinti in questa brillante azione. Speriamo che a differenza di quanto avvenuto per l’arresto di Provenzano, per il quale i colleghi vantano ancora un credito di 20.000 ore non pagate, questa volta il Governo, attraverso il ministro dell’Interno, dimostri riconoscimenti concreti a questi valorosi colleghi e non la consueta pacca sulla spalla.
 
I lanci di agenzia
 
MAFIA: RACCUGLIA; SIULP, GUERRA SI PUO’ VINCERE
(ANSA) – ROMA, 16 NOV – L’arresto di Domenico Raccuglia dimostra ”che la guerra si puo’ vincere” e testimonia ”l’ altissima professionalita’ degli uomini della polizia”. E’ quanto afferma il segretario generale del Siulp Felice Romano sottolineando che era stato lo stesso sindacato, in occasione di un convegno a Palermo con l’associazione Libera e la commissione Antimafia a ribadire la necessita’ di proseguire nella lotta alla mafia, considerando che ”ci sono tutte le capacita’ investigative per dare l’affondo finale”. ”Per fare questo pero’ – aggiunge Romano – occorrono le necessarie risorse che il Governo, a questo punto, ha il dovere di reperire in seno alla legge finanziaria. Non invertire oggi l’azione che il governo sinora ha portato sulla sicurezza, che e’ stata caratterizzata solo dai tagli, significherebbe ridare ossigeno al cancro della mafia”. Romano rivolge poi una richiesta al ministro dell’Interno. ”Speriamo che a differenza di quanto avvenuto per l’arresto di Provenzano, per il quale i colleghi vantano ancora un credito di 20mila ore non pagate, questa volta il Governo, attraverso il ministro dell’Interno, dimostri riconoscimenti concreti a questi valorosi colleghi e non la consueta pacca sulla spalla”.
 
RACCUGLIA: SIULP, AD AGENTI PALERMO NON SOLO PACCA SU SPALLE
(AGI) – Roma, 16 nov. – “L’arresto di Domenico Raccuglia, nr. 2 di Cosa nostra, ad opera della squadra mobile di Palermo in collaborazione con lo SCO, e’ l’ennesima conferma dell’altissima professionalita’ degli investigatori palermitani e dell’intera Polizia di Stato. Ad affermarlo e’ Felice Romano Segretario Generale del Siulp il quale, senza nascondere la grande soddisfazione per l’eccellente risultato della Squadra Mobile palermitana, ribadisce come la guerra contro la mafia puo’ essere vinta ed oggi, con questo ennesimo duro colpo inferto all’ala dei corleonesi, si sono create tutte le condizioni per il raggiungimento di tale risultato. Per fare questo pero’, conclude Romano, occorrono le necessarie risorse che il Governo, a questo punto, ha il dovere di reperire in seno alla legge Finanziaria che sta per essere discussa alla Camera dei deputati. Non invertire oggi l’azione che il Governo sinora ha portato sulla sicurezza, che e’ stata caratterizzata solo dai tagli, significherebbe ridare ossigeno al cancro della mafia che, invece, come le professionalita’ della Polizia di Stato dimostrano, puo’ essere definitivamente azzerato. Un ultimo appello Romano lo lancia a favore dei colleghi che si sono distinti in questa brillante azione. Speriamo che a differenza di quanto avvenuto per l’arresto di Provenzano, per il quale i colleghi vantano ancora un credito di 20.000 ore non pagate, questa volta il Governo, attraverso il ministro dell’Interno, dimostri riconoscimenti concreti a questi valorosi colleghi e non la consueta pacca sulla spalla”.
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