Opzioni previdenziali per casalinghe e nei casi di assenza di contribuzione

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Ci vengono chiesti chiarimenti in ordine alla possibilità di percepire una pensione per il coniuge casalinga o che non abbia versato contributi. Il sistema previdenziale offre due opzioni di pensione per casalinghe e donne non lavoratrici (ossia non autonome, libere professioniste, Partite IVA o dipendenti presso aziende pubbliche e private), con pochi contributi o senza versamenti previdenziali, compresi i/le caregiver.

Si tratta in particolare della pensione casalinghe coperta dall’omonimo Fondo presso l’INPS e della pensione sociale. Vediamo in dettaglio quali sono i requisiti per accedere a queste pensioni per casalinghe (anche uomini) e per donne senza contributi.

Chi non è titolare di pensione o forme di lavoro retribuito oppure chi lavora in part-time senza poter maturare una pensione minima può iscriversi e versare contributi al Fondo Casalinghe INPS.  La domanda si fa online sul sito INPS e viene accolta in automatico. Si può iniziare a versare contributi non appena si ricevono i bollettini.

Il Fondo di previdenza per le persone che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari, pensato per caregiver familiari uomini e donne, casalinghe e chi svolge il lavoro per la cura dei componenti della famiglia, è una opzione facoltativa, a differenza dell’assicurazione INAIL contro gli infortuni domestici (che non dà diritto a pensione) obbligatoria tra 18 e 65 anni.

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La pensione casalinghe è prestazione previdenziale accessibile da donne e uomini iscritti al Fondo Casalinghe tenuto presso l’INPS: al raggiungimento di almeno 5 anni di contributi, possono accedere ad una pensione, che può essere in alternativa a:

  • una pensione di inabilità riservata a coloro che abbiano una invalidità accertata a qualsiasi attività lavorativa;
  • una pensione di vecchiaia, a patto di aver compiuto almeno 57 anni d’età, oppure 65 anni nei casi in cui i versamenti non risultino sufficienti a maturare un assegno previdenziale pari almeno all’importo dell’assegno sociale maggiorato del 20%.

Non c’è un importo prefissato per i versamenti, viene però richiesto un minimo di 26 euro al mese, e si ottiene un anno di contribuzione con il versamento di circa 310 euro. Se però i contributi versati non bastino a maturare una pensione casalinghe, allora questi restano silenti e in pratica si perdono; i contributi versati nel Fondo casalinghe, infatti, non possono essere utilizzati né per la ricongiunzione con i contributi in altre gestioni né per la totalizzazione (gratuita).

L’ammontare della pensione casalinghe dipende dai versamenti effettuati. 

Con 35 anni di contributi minimi si può ottenere una pensione di mille euro mensili.

In generale l’importo della pensione viene determinato in base al metodo di calcolo contributivo, tenendo conto anche della rivalutazione periodica da parte dell’ISTAT del PIL.

La formula per il calcolo della pensione casalinghe è la seguente: Assegno pensione casalinghe = (montante contributivo * coefficiente di rivalutazione) / 13 (mensilità).

La domanda per la pensione casalinghe deve essere inviata online all’INPS attraverso il servizio dedicato, da parte dei soli iscritti al Fondo che hanno raggiungo i requisiti richiesti.

I non iscritti ad alcun fondo o coloro che, pur essendo lavoratori non riescono a produrre un numero di contributi sufficiente a maturare i requisiti per la pensione, o ancora se si trovano senza nessun contributo, possono accedere alla pensione sociale con i seguenti requisiti:

  • 67 anni di età (sia donne sia uomini);
  • cittadinanza italiana o di altro Paese europeo purché iscritte all’anagrafe del Comune di residenza, o cittadine extracomunitarie con permesso di soggiorno di lungo periodo;
  • residenza stabile e continuativa in Italia da almeno 10 anni (se si soggiorna all’estero per più di 29 giorni la prestazione viene sospesa per più di un anno e la pensione sociale revocata);
  • in stato di bisogno comprovato da un reddito inferiore alla soglia aggiornata annualmente.

La pensione sociale ammonta a 468 euro al mese per 13 mensilità. Tale somma può essere integrata con la pensione di cittadinanza fino a un massimo di 780 euro.

La pensione sociale spetta, tuttavia, solo a condizione che non si superi una determinata soglia di reddito.

La pensione sociale spetta in misura piena a:

  • senza reddito, se non coniugati;
  • fino a un reddito di 6.079,45 euro annui, se coniugate.

La somma spetta in misura ridotta in caso di:

  • coniugati con redditi cumulati con il coniuge compresi fino a 12.158,90 euro;
  • coniugati con reddito personale annuo fino a 6.079,45 euro.

 

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