Riorganizzazione Polizia Frontiera esito incontro con il Sottosegretario Molteni

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    Il giorno 18 dicembre 2018, presso la Sala Europa dell’Ufficio per il Coordinamento e la Pianificazione delle Forze di Polizia, in via Panisperna, si è svolto l’incontro tra le OO.SS. e il sottosegretario Molteni, alla presenza del Vice Capo Vicario Prof. Luigi Savina, direttore Centrale per l’immigrazione e polizia di frontiera Massimo Bontempi, del dott. Michele Rocchegiani dirigente dell’Ispettorato Generale presso Palazzo Chigi, del direttore del servizio Agenti, Assistenti e Sovrintendenti dott.ssa Tiziana Terribile, della dott.ssa Grazia Mirabile della Direzione Centrale degli Affari Generali e del direttore dell’Ufficio delle Relazioni Sindacali, relativo alla rimodulazione dei presidi di Frontiera.

    Il sottosegretario Molteni, nel rinnovare l’apprezzamento alle donne e agli uomini della Polizia e ringraziandoli ancora una volta per la propria professionalità, i propri sacrifici e l’alto senso di abnegazione e responsabilità, ha riproposto la validità del modello imperniato sul contraddittorio con le sigle sindacali, serrato e continuo, perché si ritiene che solo attraverso un confronto attivo si possano individuare strade da percorrere poi, insieme, politicamente. Nel corso del Suo intervento, il sottosegretario ha rimarcato, ancora una volta, che non ci saranno tagli e chiusura di uffici. La riorganizzazione in questione non è finalizzata a una riduzione, ma a un importante potenziamento degli organici della Polizia di Stato nella direzione della prevenzione e sicurezza nell’interesse dei cittadini. Una linea sostenuta dal Siulp, ma che non può essere scissa dal considerare, non solo un necessario e concreto piano di rinforzo immediato, ma anche una concreta analisi del funzionamento reale di alcuni uffici rispetto ai carichi di lavoro.

    Il Prefetto Savina e il Prefetto Bontempi hanno illustrato, invece, il progetto circa la riorganizzazione delle articolazioni periferiche dell’amministrazione della pubblica sicurezza, con riferimento alla situazione di fatto degli uffici di Polizia di Frontiera.

    I criteri scelti, per la rimodulazione della Polizia di Frontiera, hanno tenuto conto di alcuni elementi oggettivi tra i quali:

    • Incremento del traffico passeggeri presso scali aerei e marittimi;
    • Tipologia del traffico passeggeri e dei voli sensibili;
    • Incremento delle attività di frontiera (respingimenti e riammissioni Dublino);
    • Aumento dell’attività operativa correlata all’incremento della consultazione dei Sistemi informatici/Banche dati anche con finalità antiterroristiche e di controllo delle frontiere.

    Gli indicatori che concorreranno alla scelta riorganizzativa sono essenzialmente tre:

    1. indicatore legislativo/operativo, tra i quali i controlli sistematici ai comunitari, sistemi operativi entry/exit, innalzamento della qualità, aumento delle attività congiunte;
    2. aspetti infrastrutturali, tra i quali l’ampliamento di alcuni scali, l’aumento della vigilanza, aumento delle postazioni di controllo;
    3. sicurezza, tra i quali l’innalzamento dei livelli anche a proposito dell’evoluzione della normativa internazionale.

    In funzione dell’importanza strategica del settore in questione, sarà previsto rispetto agli attuali organici, un incremento complessivo di circa 667 operatori dei ruoli ordinari e 32 operatori dei ruoli tecnici da dividersi, in particolare, tra i presidi aerei di Malpensa, Venezia, Fiumicino, Napoli e Catania. Quindi si passerà dalla forza effettiva, fotografata al 30 aprile 2018, di 4632 unità a 5299. E’ stata considerata la possibilità di proporre l’elevazione della Zona di Frontiera di Roma alle funzioni da Dirigente Generale in virtù dei transiti dei passeggeri che, secondo i dati presentati, superano i 60 milioni. Una decisione maturata anche per l’ampio territorio di competenza, per la forza effettiva (1133 operatori della Polizia di Stato e 62 dell’Amministrazione Civile), per i 7 uffici di Polizia di Frontiera, i 18 uffici con attribuzioni di Frontiera e per l’attività svolta con riferimenti agli scorsi anni. Ricordando la pianta organica effettiva (776 operatori della Polizia di Stato e 35 dell’Amministrazione Civile) e gli oltre 40 milioni di passeggeri e l’attività svolta si è proposta, anche, l’elevazione delle funzioni dell’ufficio di Fiumicino a quelle di Dirigente Superiore.

    Per quanto riguarda la rivalutazione degli uffici sul territorio, è stato indicato l’accorpamento dell’Ufficio di Polizia di Frontiera Marittima di Trieste con il settore Polizia di Frontiera di Trieste e, quindi, la contestuale istituzione di un unico ufficio di livello dirigenziale. La tesi esposta dall’Amministrazione verte sul concetto di ottimizzazione delle risorse. In altre parole, per esempio, un unico settore a prevalenza burocratica e la razionalizzazione sia delle risorse tecniche e strumentali sia del parco veicolare.

    E’ stata proposta la realizzazione di un settore di Polizia di Frontiera a Bardonecchia, presso i locali del Commissariato, con una dotazione organica di 40 unità. Secondo l’Amministrazione, a decorrere dal 2015 il tratto di confine ricadente nella competenza del Commissariato di Bardonecchia è interessato da un consistente flusso migratorio. Mentre il Commissariato del Brennero, che svolge anche funzioni di frontiera, sarà trasformato in Settore di Frontiera Terrestre con attribuzioni funzioni di Commissariato e prevedendo un incremento di 15 unità rispetto all’attuale dotazione di 33 elementi.

    E’ stato prospettato l’accorpamento dell’ufficio di Polizia di Frontiera Aerea di Napoli-Capodichino con l’Ufficio Polizia di Frontiera Marittima di Napoli con la contestuale istituzione di un unico ufficio di livello dirigenziale. La ratio verte sulla possibilità di ridurre il numero degli addetti al settore burocratico, ottimizzando sia le risorse umane sia la razionalizzazione delle risorse tecniche e strumentali e del parco veicolare.

    Sarà, inoltre, rivista l’organizzazione di alcuni uffici i quali devolveranno le loro funzioni alla Questura competente territorialmente che, pertanto, dovrà garantire i servizi di frontiera necessari. Questo riguarderà sia le Frontiere marittime di La Spezia, Gioia Tauro e Taranto, sia le Frontiere aeree di Parma e Brescia.

    Saranno, infine, rimodulate le attività dell’Ufficio di polizia di frontiera del Gran San Bernardo che saranno assegnate al settore Polizia di Frontiera Terrestre di Aosta, e quelle dell’ufficio di frontiera di Villa Opicina presso il settore di Trieste e le sottosezioni di Fernetti e Rabuiese.

    L’Amministrazione ha riferito, inoltre, che tutti gli Uffici di frontiera saranno, in pochissimo tempo, dotati di postazioni per il foto-segnalamento che sono, di fatto, già acquistate con i fondi previsti.

    Il piano appare indirizzato sicuramente a principi di razionalizzazione, ma il Siulp si è riservato, dopo aver analizzato compitamente l’intero progetto e il necessario confronto territoriale, di proporre osservazioni più dettagliate, anche migliorative, rispetto al piano illustrato dall’Amministrazione.

    Il Siulp in attesa dei prossimi incontri, che riguarderanno le restanti specialità, ha sottolineato, immediatamente, la necessità di avere le adeguate garanzie per il personale, il cui ufficio sarà sottoposto a rimodulazione.

    L’ipotesi presentata ha, anche, l’obiettivo di ridurre le 66 articolazioni a 59.

    E’ stato proposto, inoltre, il riconoscimento di una specifica indennità per i servizi di frontiera.

    La Segreteria Nazionale

     

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